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Vi stanno rubando il futuro e siete contenti.
Io non sono contenta, anzi. Sono amareggiata.
Andare all'estero? Mah, ho anche fatto un pensierino. Ma ho dovuto lasciar perdere per motivi personali ed economici. Altrimenti l'avrei già fatto.
Gan Bwyll A Daliwch Ati
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Saranno come minimo 200.000: si iscriveranno tutti quelli che non sono riusciti a entrare negli anni passati e tutti quelli che non si avvicinavano neppure alla facoltà per timore di fallire al test.La Giannini ha lontanamente spiegato dove ha intenzione di mettere 70.000 studenti al primo anno?
Esattamente. Con nomi e cognomi belli in chiaro.saranno i professori che avranno in mano il potere di decidere chi far entrare e chi no
Guarda, anche con la specializzazione, prevedono di sostituire il 40% dei medici che vanno in pensione. Quindi il problema vero inizia dopo che ci si è specializzati. In qualunque cosa ci si specializzi.Per entrare in specializzazione c’è un imbuto già adesso (rapporto 1:3) immaginate cosa succederà tra 7 anni. Vi ricordo che senza specializzazione non si lavora nel sistema sanitario nazionale se non saltuarie guardie mediche riservate a pochi “fortunati” e sporadiche sostituzione dei medici di famiglia
Vedrai che sarà fatto e vinceremo.Dobbiamo organizzarci e protestare...abbiamo ottenuto il test nazionale, proteggiamo il test d'ingresso!
Dopodiché la Giannini dirà che lei era quella buona e democratica che voleva far entrare tutti a medicina, sono stati i dottori lobbisti e cattivi a impedirglielo.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Ho già scritto cosa ne penso qui, oltre a fare dei piccoli esempi di come siano già difficili le cose ora con 200 studenti, figuriamoci con 2000 :pinch: :pinch:
Il mio blog sulla vita da med-student!
vitadamedico.blogspot.it
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Sul sistema francese ho detto tutto una decina di mesi fa, se non di più, ricevendo in cambio risposte sciocche da bimbi spocchiosi.
Vi cito Spinoza:
Apprendiamo che il magnifico rettore della Sapienza Luigi Frati si è detto "indignato" perché il comandante Schettino avrebbe partecipato, in qualità di relatore, a un seminario universitario dal titolo "Gestione del panico".
Lo stesso Frati ha quindi provveduto a deferire al Comitato etico dell'ateneo il professore responsabile di questa "indegna iniziativa".
Ma aspettate, di quale Luigi Frati parliamo?
Quello che ha piazzato tutta la sua famiglia (moglie, figli e nipote) a insegnare nella sua Università? Quello il cui figlio, pochi giorni prima dell'entrata in vigore delle regole anti-nepotismo, vinse il concorso da professore ordinario – concorso valutato con criteri che un'ordinanza del Tar definì "illogici e irragionevoli" nonché "dannosi" per l'ateneo? Quello il cui figlio (lo stesso di prima) venne chiamato a dirigere un reparto di medicina d'avanguardia creato su misura per lui dal direttore generale del Policlinico, nominato in quel ruolo dallo stesso Frati due settimane prima? Quello che fu indagato per falso a seguito di episodi di manipolazione delle cartelle cliniche, mirati a coprire negligenze sue e dei medici del suo reparto, e venendo per questo sospeso dal ruolo di primario? Quello che, per ammissione di colleghi e pazienti, si faceva vedere così di rado nel reparto da lui diretto al punto da non firmare nemmeno le cartelle cliniche? Quello con una ragnatela di connessioni con le case farmaceutiche così fitta che sulla Treccani, alla voce "conflitto di interessi", c'è la sua foto?
Quel Luigi Frati lì si dice "indignato?".
Si consideri invitato, in qualità di relatore principale, al seminario dal titolo provvisorio "Avere la faccia come il culo".
In Francia è considerato un sistema fallimentare in tutto e per tutto, qui possiamo anche fare di peggio.
Tanti auguri
coco
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Trovo trieste il fatto che la Giannini spara ipotesi da molti mesi senza avere un piano ben chiaro. Proprio come si fa ai circoli e ai più popolari bar dello sport.
A ogni sua uscita in pubblico aggiunge un pezzo al puzzle. Adesso dice che l'enorme aumento degli iscritti al primo anno verrà assorbito da TUTTI i corsi che sono medico-affini. Cioè biotecnologie, infermieristica, ctf ecc. Il problema rimane sempre lo stesso.
MEDICINA è e rimarrà sempre un numero chiuso perchè così dice la UE.
Nei paesi moderni lo stato spende molto per formare un medico. In Italia non è così. Le strutture sono di secondo e il più delle volte di terzo livello. Cioè scadenti e inadeguate per il numero di studenti (a numero chiuso, figuriamoci a numero aperto)
Come funziona il sistema USA?
Leggete questo articolo dal Corriere del 3 Agosto
UN PERCORSO CHE INIZIA AL LICEO
Medicina, in America contano i voti alti a scuola ma anche il volontariato
Solo il 43% dei candidati viene preso dalle scuole di medicina. E il 60% degli ammessi si presenta con un titolo di scuola superiore in biologia o scienze mediche
di Massimo Gaggi
NEW YORK - Troppi pochi medici. Eppure iscriversi a medicina è molto difficile. E’ uno dei tanti paradossi dell’istruzione universitaria americana che, com’è noto, è molto costosa e selettiva. Dei costi, spaventosi (fino a 60-70 mila dollari l’anno) abbiamo già detto e scritto molto. Come anche della difficoltà di accedere alle accademie che godono di un certo prestigio, in molte delle quali viene ammesso solo un ragazzo ogni 20 che fanno domanda. Nel caso della medicina tutto è reso più complesso dal fatto che il percorso universitario è diviso in tre tronconi: un periodo di studi «undergraduate» che può anche coincidere con gli anni di un «college» tradizionale, quattro anni della vera e propria «school of medicine» (i primi due in aula, il resto tra i pazienti) e poi un periodo di tirocinio in una struttura ospedaliera. L’elemento più critico del sistema negli ultimi anni è diventato proprio il tirocinio perché il Congresso e il governo federale hanno gradatamente ridotto il finanziamento pubblico dei posti riservati dagli ospedali ai medici «apprendisti». Così molti dottori che si laureano nelle scuole di medicine restano bloccati, non trovando una struttura nella quale possono fare pratica e ottenere le necessarie abilitazioni. Ma anche l’accesso al corso di laurea, come detto, è un approdo difficile da raggiungere.
La valutazione «etica» del candidato
L’anno scorso, dei 45 mila studenti che hanno cercato di iscriversi attraverso l’American Medical College Application Service, solo 19 mila hanno avuto successo. Il 43 per cento del totale, ma nelle accademie migliori la quota degli ammessi è stata molto più bassa. I criteri d’ammissione non sono omogenei. Ogni ateneo ha le sue regole e fa le sue richieste: tutti richiedono voti alti nel curriculum scolastico e nel test di ammissione (MCAT), ma questo è solo un prerequisito. Fatta la prima scrematura sulla base dei voti, ogni università procede a suo modo: alcune puntano sulle attività di volontariato svolte dai candidati per valutare il loro senso etico e il reale interesse per la medicina e per il prossimo, oltre che per una professione capace di garantire un reddito elevato. Altri danno importanza ai colloqui col candidato per valutarne meglio doti scolastiche e qualità umane. Sono, poi, richieste lettere di presentazione dei docenti coi quali i ragazzi hanno studiato negli ultimi anni.
Il peso degli studi «undergraduate»
Nel caso della medicina, inoltre, conta anche quello che si è studiato nel periodo «undergraduate». In teoria anche chi ha studiato materie umanistiche e ha un titolo di studio in «liberal arts» può avere accesso alle scuole di medicina, a patto che al «college» abbia sostenuto gli esami di biologia, fisica, chimica generale e organica. Alcune scuole chiedono anche biochimica, calcolo, genetica e psicologia. In realtà, però, il 60 per cento degli ammessi alle scuole di medicina si presenta con un titolo di studio in biologia o scienze mediche.
3 agosto 2014 | 18:30
Naturalmente sarebbe improponibile far contare il voto di maturità Italiana perchè non è "credibile". Ci vorranno molti annni per riformare la scuola affinchè il voto sia indice di effettiva preparazione accademica :pinch:
Quindi il test d'ingresso rimarrà il solo modo per testare (in assenza di magheggi e trucchi come a Bari e Tor Vergata) la preparazione di un candidato. :dry:
Ammissione Scuole di Medicina e Chirurgia
ammissionemedicina.forumfree.it/
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la riforma del test viene fatta perchè ad oggi il sistema è al collasso...se si dovesse continuare col metodo dei test fra qualche hanno rimarrebbero una decina di medici su tutto il territorio nazionale e non mi sembra una cosa buona. Si tratta quindi in primisi di un discorso di numeri!
Poi c'è il problema specialistica...che non è un problema di numeri ma bensì economico, cioè mancano i soldi ...per questo motivo è necessario recuperare il numero all'ingresso all'università e sperare che arrivino soldi per finanziare le specialistiche. Questo è quannto
Il problema del primo anno con numeri esorbitanti non esiste secondo me perchè basta ragionarci un pò su e viene da pensare: "ma tutti quelli che non passano il test che fine fanno??Si dileguano, scompaiono nel nulla??? O magari si iscrivono ad altri corsi e quindi sono sempre nell'università ad occupare posti di altre aule??"
...e in ogni caso, al di là di tante motivazioni rimane il fatto che la promozione bisogna conquistarsela sul campo, sui libri e non dietro a "albicocche, pesche e peschettine che stanno sugli alberi e poi scendono e poi una ne risale e l'altra chissà che fine ha fatto...ma alla fine quante erano? A 2 B 3 C 8 D 10 E Nessuna delle precedenti" :blink:
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