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Il Berlusconismo

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14 Anni 10 Mesi fa #188739 da Morfeo
Risposta da Morfeo al topic Re:Il Berlusconismo


Prima che il tuo lodo diventi attivo e prima che la gente non possa più scrivere nulla su internet grazie alla tua grande legge,mi prodigo di dirti una cosa in (attuale) piena libertà di pensiero:
MA VAFFANCULO.

ed hai anche la faccia da viscido come il tuo padrone...

Black as night, black as coal, I wanna see the sun blotted out from the sky,I wanna see it painted black.

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14 Anni 10 Mesi fa #188745 da gaudio
Risposta da gaudio al topic Re:Il Berlusconismo
senon sbaglio l'articolo sulla libertà in internet è stato abrogato.
E poi comunque un vaffanculo si poteva comunque dire, quello che non potevi dire era:
"svaligiamo la casa a sto stronzo", "mettiamogli una bomba nel culo" et similia...

beh, noi popolo di internet l'abbiamo scampata al momento. E anche noi di futuri medici, non ho idea delle volte che ho scritto qualcosa che vada contro una legge XD

Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)

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14 Anni 10 Mesi fa #188751 da Theli
Risposta da Theli al topic Re:Il Berlusconismo
corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napol...-1601570429726.shtml

Non commento, ormai non so se e cosa si può dire liberamente in Internet. Ma una cosa posso ancora citarla, anche se non so quanto valga ormai:

Art. 21 della Costituzione Italiana

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

(Anche se molti ormai non sanno neanche cosa sia. La Costituzione, intendo).

"In ogni caso, veniamo dal nulla e andiamo nel nulla, e non c'è nulla di cui preoccuparsi" (Peter Wessel Zapffe)

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14 Anni 10 Mesi fa #188765 da
Risposta da al topic Re:Il Berlusconismo
Ceronetti v/s maialismo senile                                Oggi Ceronetti sulla busiarda tuona (tanto per cambiare) contro l’ipocrita società attuale, che pur di esorcizzare la morte dipinge come bella la vecchiaia, che non lo è. L’autore del “Teatro dei sensibili” usa sulla sensibilità altrui la cartavetro a grana grossa: «i vecchi consumano di più di ogni cosa, acqua specialmente, risorse alimentari (la tristezza senile rende mangioni), medicinali d’ogni specie, energia, riscaldamento, trasporti, denaro pubblico. Aggiungi, incalcolabile, il consumo di affetto, dato ai vecchi per pietà, dovere, tolleranza, avarizia… L’affetto va risparmiato, perché se lo diamo a rubinetti aperti la terra ne resta asciutta». Terribile, no?
Eppure, sotto sotto, fa tenerezza. Sembra la mia prozia, morta a 101 anni, che negli ultimi tempi diceva “cosa aspéta Nosgnor a pième? I servo a gnente, son mac pì ‘n roclò, son mac pì ‘n taramòt qualonque”, ma solo per sentirsi rispondere da noi “co’ ‘t dìse, magna Lia? ‘T ses ancora an piòta për toa età, e peuj it voroma tuti bin”. Questo vorrebbe sentirsi dire Ceronetti, anche se ostenta, lui già intellettualmente disinibito in gioventù, la tipica disinibizione dei vecchi. Data la stura al politicamente scorretto, non si tiene più. Diventa maschilista («la vecchiaia più tragica è quella maschile: le donne sono favorite dalla diversità sessuale e mentale, la donna vecchia ha ancora forze sufficienti per consolare la vecchiaia dell’uomo vecchio»), bacchettone («la moltiplicazione dei vecchi dissemina fortemente, coperto o manifesto, il maialismo senile… Il geriatra, prescrivendo farmaci sgattiglianti perché non dorma il garrulo eremita, allunga anche la torturante altalena degli affanni sessuali maschili oltre un decente traguardo») e persino quaresimalista («Volete le carrozzine dei centenari in fila davanti ai sex-shop? Non sarebbe il diavolo a sospingerle là dentro?»).
Qualcuno dovrebbe dirgli che a Thorupgarden, una casa di riposo di Copenaghen, invece di poponare i vecchi coi soliti film edificanti, hanno provato a scuoterli coi porno. Visto che l’esperimento ha avuto successo, i medici danesi lo hanno esteso anche agli altri ospizi, poi hanno fatto il passo decisivo: hanno introdotto le cosiddette “happy girl”, infermiere volontarie che fanno anche sesso (a pagamento, ovviamente). Lars Elmsted Petersen, portavoce di Eldre Sagen, organizzazione danese di anziani, sostiene che la pornografia è più sana, economica e facile da usare delle medicine. Infatti, visti i buoni risultati, il Ministero della Salute danese ha fatto distribuire una guida sul sesso senile, che contiene una serie di consigli per aiutare le persone anziane o invalide a raggiungere l’orgasmo, anche masturbandole o aiutandole con film, foto ed accessori erotici.
Verrebbe un coccolone, a Ceronetti, se sapesse che i geriatri danesi, sempre a patto di non obbligare nessuno, possono fare i sensali tra i loro pazienti o i mediatori tra essi e il mondo dell’eros mercenario. La morale cattolica demonizza il sesso fuori dal matrimonio, e lo demonizza anche quella comunista, quando è fatto dal capo dello schieramento avversario. Ma in un paese libero, protestante e disinibito come la Danimarca, si accetta che la gente, vivendo sempre più a lungo e in miglior salute, possa vincere l’angoscia della morte anche con l’orgasmo: fa meno male che ubriacarsi, imbottirsi di psicofarmaci o ingozzarsi di cibo. E forse eviterebbe a Guido di scrivere articoli così.                                                Posted by                manlio collino                at                22:35:41

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14 Anni 10 Mesi fa #188877 da
Risposta da al topic Re:Il Berlusconismo
Arcore, la villa di Arcore, tutti alla megavilla del Berlusca, la villa dei sogni. Tutti entusiasti di questa villa. Bòòòò…a me qualche cosa non quadra visto che parliamo del vostro presidente del consiglio, personaggino non proprio limpido, compare di Cesare Previti, altro personaggio che non ti dico. P. “Mister 11 + 5” e B., B. e P., insieme poi! Queste due nobili persone che cosa avranno combinato? Cerco, leggo, indago ed eccolo là! Allora, forse non tutti sanno che il berlusca riuscì a comprare la Villa Casati-Stampa, ingiustamente nota come la Villa di Arcore, così…
Roma, domenica 30 agosto del 1970, attico al 9 di via Puccini, verso Villa Borghese. Il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, quarantatré anni, abbatte con un fucile da caccia la moglie Anna Fallarino, quarantun anni, e lo studente Massimo Minorenti, venticinque anni, suo amante; quindi s'ammazza. Chi dei due coniugi è morto per ultimo? Da un respiro dipende la destinazione dell'eredità (i giornali favoleggiano di tre-quattrocento miliardi) che comprende una villa in Brianza: LA VILLA DI ARCORE. Se per ultima è morta Anna Fallarino, sua sorella e i genitori erediteranno la loro parte. Se per ultimo è morto il marchese, erediterà tutto la marchesina Annamaria, nata nel 1951 dal primo matrimonio con Letizia Izzo. La sorella di Anna Fallarino è una buona conoscente del giovane avvocato Cesare Previti, trentasei anni, nato a Reggio Calabria ma romano dall'infanzia, che l'incarica di patrocinare gli interessi dei Fallarino.  Le perizie medico-legali tolgono presto ogni dubbio: l'ultimo a morire è stato il marchese, tutto andrà alla giovane figlia Annamaria. Ma Previti non esce per questo di scena. "Benché disponga del mandato per la tutela dei Fallarino", si propone alla marchesina Annamaria, che ne accetta l'assistenza legale. Vi è un problema però: Annamaria ha diciannove anni( per la legge dell'epoca è minorenne), il Tribunale minorile l'affida, lei consenziente, a un vecchio amico dei Casati, l'avvocato Giorgio Bergamasco, senatore liberale. Bergamasco tutore, Previti pro-tutore. Sarà la sua rovina. Sconvolta dalla tragedia, braccata dal giornalismo, Annamaria lascia l'Italia (vivrà stabilmente a Brasilia dopo aver sposato Pier Donà Dalle Rose). Il 26 giugno 1971 il tutore Bergamasco, buon tributarista, presenta all'Ufficio delle imposte la denuncia di successione, inventario analitico dei beni ereditati dalla marchesina minorenne: valore dichiarato, compresi liquidi, titoli azionari, mobili e gioielli, 2 miliardi 403 milioni; che si riducono a un miliardo 965 milioni tolti i debiti e le tasse e imposte da pagare. Compiuti i ventun anni il 22 maggio 1972, l'ereditiera è libera ormai di occuparsi delle proprie cosa da sé; ma per la difficoltà obiettiva di amministrare il patrimonio in Italia da Brasilia, crede di trovare una soluzione nominando il 27 settembre 1972 procuratore generale, "rimossa ogni limitazione di mandato", l'ex-tutore Bergamasco. L'ex-pro tutore Previti resta suo avvocato. Gli si rivolge nell'autunno del 1973 incaricandolo di vendere la villa di Arcore, "con espressa esclusione degli arredi, della pinacoteca, della biblioteca e delle circostanti proprietà terriere". Il compratore è presto trovato. In una telefonata a Brasilia, Previti annunzia tripudante, e confidando nell'esultanza della marchesina, il nome dell'acquirente, il magnate Silvio Berlusconi, largo il prezzo, 500 milioni (largo? per una villa settecentesca di 3 mila 500 metri quadri, completa, in difformità dall'incarico, di pinacoteca con tele del Quattrocento e del Cinquecento, di biblioteca con diecimila volumi antichi e d'un parco immenso?). Il valore di un comune appartamento nel centro di Milano. Un raggiro; tanto più che Berlusconi dilazionerà il pagamento negli anni, e le tasse continua a pagarle la marchesina. Tra lei e Previti i primi dissapori. Il 4 maggio 1977 è costituita a Roma l'Immobiliare Idra, della galassia berlusconiana. Entrano nel collegio sindacale Umberto Previti e, sino al 28 giugno 1979, il figlio Cesare. Alla Immobiliare Idra sarà intestata la villa di Arcore. "Previti è sì l'avvocato di fiducia della venditrice marchesina Casati Stampa, ma, al tempo stesso, e all'insaputa della sua assistita, ha diretti interessi nel gruppo berlusconiano".  L'atto pubblico di vendita innanzi a notaio è sottoscritto sei anni dopo la cessione, il 2 ottobre 1980. Rappresenta Annamaria, parte venditrice, il procuratore generale Bergamasco; rappresenta l'Immobiliare Idra, parte acquirente, il suo amministratore unico, Giovanni Del Santo, commercialista prestanome. La villa settecentesca già residenza dei conti Giulini e dei marchesi Casati Stampa è così indicata nel rogito: "Casa d'abitazione con circostanti fabbriche rurali e terreni a varia destinazione". Subito dopo la "casa di abitazione" pagata mezzo miliardo a rate sarà ritenuta dalla Cariplo garanzia congrua per un finanziamento di 7 miliardi 300 milioni (fidejussione dell'Immobiliare Idra in favore della Cantieri Riuniti Milanesi: da Berlusconi a Berlusconi) e dal Monte dei Paschi di Siena per un ulteriore finanziamento di 680 milioni all'Immobiliare Idra.
Per saperne di più:
www.kaosedizioni.com/grandetruffa.htm    

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14 Anni 10 Mesi fa #188881 da coccinella
Risposta da coccinella al topic Re:Il Berlusconismo

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