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HIV in Italia spauracchio o sottovalutata?

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15 Anni 1 Mese fa - 15 Anni 1 Mese fa #193915 da Olècrano1986
il concetto sbagliato è fondamentalmente uno: si parla di vaccini, che per definizione conferiscono una immunità attiva.
ovvero STIMOLANO il sistema immunitario.
poi che lo stimolino verso le IgG, le IgE, il virus dell'influenza o quello che volete poco cambia.

il discorso dell'eccesso di cure funziona con gli antibiotici magari... proprio perchè è un discorso opposto. non si stimolano le proprie difese immunitarie.
il farmaco da un lato seleziona i microrganismi più patogeni.
dall'altro non determina un necessario "allenamento" immunitario.
come diceva giustamente Gaudio, le teorie più accreditate riguardo l'aumento delle allergie (oltre all'aumento dell'inquinamento atmosferico) indicano come causa principale la ridotta immunizzazione, per la riduzione delle infezioni.
vaccinando, invece, si ha immunizzazione


quindi, perdonami Zivago, ma sentirti dire quello che hai detto sui vaccini implica semplicemente che non hai per nulla chiaro cosa sia e come agisca un vaccino
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15 Anni 1 Mese fa #193916 da DrHP

aspetta, come fai a dire "il nostro sistema immunitario non è perfetto"? Perchè, i rimedi della scienza lo sono?

Beh, come al solito tocca fare un discorso di specie e un discorso di individuo.
Se parliamo di specie umana il sistema immunitario è più che adeguato, e infatti l'uomo ha colonizzato il pianeta dall'equatore ai poli.
Se parliamo del singolo individuo, di robetta che mette a rischio vita il paziente il sistema immunitario ne fa parecchia.
Per quanto riguarda le aziende farmaceutiche, di sicuro non son dei santi, è tuttavia altrettanto sicuro che senza di loro la vita media non aumenta e la mortalità infantile non diminuisce. Ricordiamoci sempre che madre natura è una puttana.

personalmente credo sia sbagliato l'approccio di intervenire a modulare quella fase, senza neanche provare a modulare il passaggio precedente, cioè le IgE, perchè si rischia di sbilanciare il sistema nell'altro senso.

Non è semplice come la fai tu: il sistema immunitario è regolato in modo pleiotropico e pressoché nessuna azione farmacologica attualmente ottenibile ha un effetto mirato.
Quando ho cominciato a studiare malattie autoimmuni più o meno il mio pensiero era come il tuo, anche perché si tratta di soluzioni estremanente eleganti sotto il profilo biologico. Man mano che progredisco, però, mi rendo conto che tutto sommato più "perifericamente" agisci meglio è.

il discorso dell'eccesso di cure funziona con gli antibiotici magari... proprio perchè è un discorso opposto. non si stimolano le proprie difese immunitarie.

E anche questo non è vero. Tanto per cominciare non tutti gli antibiotici sono battericidi (quindi lavorano insieme al sistema immune), poi il problema principale non è l'inibizione del sistema immunitario (che gli antibiotici NON danno), ma lo sviluppo di ceppi batterici resistenti.

Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

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15 Anni 1 Mese fa - 15 Anni 1 Mese fa #193918 da Olècrano1986
purtroppo Hp non hai letto bene.
o non hai letto tutto.

non solo non ho detto che il problema principale è la scarsa immunizzazione, ma io stesso ho specificato che sono selezionati i microorganismi  più resistenti.
mi pare evidente che sia il problema principale degli antibiotici.

ho detto che un conto è dare un'immunizzazione attiva, un conto è un'azione dall'esterno
come dici giustamente non tutti gli antibiotici sono battericidi. ma i battericidi ci sono. E per lo stesso motivo per il quale sono da preferirsi nella terapia dei pazienti immunodepressi rispetto ai batteriostatici, non necessitano di una elevata risposta immunitaria per funzionare.

ad ogni modo effettivamente potevo scegliere un esempio più calzante.
chessò, suna qualunque forma di quindi un'immunità passiva (immunoglobuline esogene etc..)
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15 Anni 1 Mese fa #193927 da Leizer
Quoto DrHP in tutto e per tutto, soprattutto per le autoimmuni che conosco da poco
@Zivago: l'atopia (eccesso di IgE) è genetico e il fatto che ci siano è retaggio di selezione naturale verso organismi più resistenti ai parassiti, ovvio che l'ambiente giochi una parte non irrilevante, ma questo non si conosce ancora bene. Ma se guardiamo le allergie come base genetica allora tu vorresti negare gli ormoni tiroidei a un bambino con l'ipotiroidismo congenito per caso? Se c'è un sistema tanto complesso come l'immunitario è proprio l'endocrino......

Eppur si muove

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15 Anni 1 Mese fa #194036 da Zivago
Bene bene bene, abbiamo un bel pò di carne al fuoco. Sul discorso dell'intervento sul sistema immunitario, ma soprattutto sul discorso a proposito dei vaccini, ed il loro effetto sul sistema immunitario, vorrei portarvi un estratto da un libro, "Sistema immunitario e vaccinazioni" del Dott. Heinrich Kremer; in questo testo viene preso in esame l'esperimento di Peter Medewar, cioè il trapianto cutaneo tra cavie scure e cavie chiare, che aveva evidenziato la presenza di fenomeni di rigetto se la pelle veniva trapiantata da adulto ad adulto, invece c'era tolleranza se la pelle veniva trapiantata negli adulti che da neonati avevano ricevuto un'estratto di milza della cavia scura, il futuro donatore. L'autore dice che i risultati di quest'esperimento sono stati presi a sostegno delle campagne di vaccinazione di massa, perchè si è fatta la deduzione che il neonato, esposto ad un antigene, avrebbe preparato gli anticorpi e sarabbe stato prondo ad un'eventuale riesposizione. Ora, tralasciando le questioni meno biologiche, vorrei chiedervi cosa pensate riguardo a quello che in seguito scrive l'autore: "Nel 1994 alcuni ricercatori del NIH degli Stati Uniti hanno ripetuto l'esperimento del trapianto di pelle, nelle cavie, con un unica differenza: nell'estratto di milza avevano separato le singole cellule. Si sono divisi in gruppi le cavie bianche in cui si sono iniettati i diversi tipi di cellule di estratto di milza della cavia scura. [...] Le cavie bianche alle quali erano state iniettate le cellule dendritiche avevano rigettato la pelle trapiantata dalle cavie scure. Al gruppo di cavie bianche inoculate con cellule B (linfociti B), non si verificava nessun rigetto dopo il trapianto." poi il libro prosegue con delle teorie, secondo le quali lo sbilanciamento dell'immunità tra th1 e th2, in particolare l'aumento spropositato dei th2 (che per l'autore è un riflesso della diminuzione dei th1 in alcune patologie) è alla base di malattie immunitarie e anche dell'incidenza di qualche malattia infettiva, per il resto poi vi invito a leggere il libro. Vorrei chiedervi se pensate che la verità empirica che sta dietro al concetto esposizione ad antigene=maggiore protezione sia confermata, o magari dopo 60 anni non abbia bisogno di una revisione.

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15 Anni 1 Mese fa #194084 da Leizer
Il fatto del "richiamo" chiamiamolo così del vaccino è un fattore personale e non ancora ben chiaro, il sistema immunitario muta nel tempo in maniere ancora non chiare, ci sono vari fenomeni alla base, se no non si spiegherebbe il fatto dell'esistenza delle autoimmuni.
Comunque per i vaccini basta vedere che al vaccino contro il tossoide tetanico occorre richiamo ogni 10 anni mentre al vaccino contro la polio non occorre richiamo. Forse è solo una questione di esposizione all'antigene. E comunque non tutti rispondono al vaccino, un caso famoso è quello HBV...
E' un campo in esplorazione.

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