La discussione non dovrebbe interessarmi, di fatto la mia Universita\' si guarda bene dal partecipare al progetto Erasmus. Tuttavia, nel tuo ragionamento ci sono dei punti che mi affascinano e altri che mi lasciano perplessa. Ad esempio non mi spiego in che modo una carente formazione medica dipende dal fatto che ci sia abbondanza di posti per partire in Erasmus. Inoltre, quale Erasmus dura un mese? E quale universita\' europea permette di dare otto esami finali in un mese? Se cosi\' e\' ti prego di dirci dove si trova, perche\' anche noi si possa approfittare. Mi pare che tu sia disposta a credere che il metodo italiano sia l\'unico plausibile. Ti sorprendera\' invece sapere che aldifuori dell\'italia ci sono onesti studenti che si devono fare una viola il doppio della tua anche solo per avvicinarsi alla facolta\' di medicina, che sono preparati, professionali e umani quanto basta per diventare un giorno ottimi medici, e non hanno lacune. Dal momento che sei esterofila come dici, saprai che la lingua e\' l\'ultimo dei problemi per lo studente all\'estero, perche\' per grazia di Dio le lingue scientifiche d\'Europa condividono almeno il 90% del vocabolario. Per quello che riguarda le tue aspirazioni, noto con dispiacere che non sei disposta a MIGLIORARE le tue conoscenze e la tua comunicativa in un\'altra lingua in qualche buona istituzione europea, e piuttosto APPLICARE quello che hai imparato a Calcutta. Credi forse che ascoltare le parole confuse di una contadina bengalese spaventata sia piu\' facile che dare anatomia e biochimica in spagnolo? Come direbbero a Calcutta, Kolkatae bhalo daktar dorkar, bhalo biddyiarti nei! A Calcutta servono buoni medici, non buoni studenti.
Studiare medicina sui libri e' come navigare per mari sconosciuti, ma studiare medicina senza pazienti val meno degli esercizi al vogatore. (Se io fossi stata Osler)
