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Grande studente di Medicina = grande Medico ?

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11 Anni 6 Mesi fa #273697 da Alessandro Molinaro
Mi rendo conto di stare per affrontare un discorso quanto meno delicato. Non semplicemente perché difficile da affrontare, ma soprattutto perché è difficile definire "oggettivamente" alcune cose (chissà, poi, oggettivamente cosa vuol dire in questo campo).
Mi guardo intorno nella mia Università, e mi rendo conto di tanti, tantissimi studenti con una gran voglia di studiare, con una "bella testa" per riuscire senza enormi difficoltà in una facoltà così ostica. Eppure mi chiedo, basta?
La risposta che mi do è no. Non basta essere "grandi studenti di Medicina" per poi essere in futuro "grandi Medici". Certo, sono termini campati in aria (fuzzy, direbbe il mio professore di Statistica), senza una vera e propria connotazione oggettiva, però sono profondamente convinto che per poter essere grandi Medici ci voglia altro.
Lungi da me pensare che 11 anni di "formazione", tra libri, manuali e clinica (quella seria), non bastino per la formazione di un Medico.
Tuttavia purtroppo il mio pensiero è che le motivazioni arrivano lo stesso. Purtroppo in una società frenetica come quella di oggi è difficile avere l'onestà morale, dopo magari due anni di Università, di dire "non fa per me". Ma "non fa per me" non perché non riesco a prendere tutti 30 agli esami di questa facoltà, ma "non fa per me" perché non sono convinto di poter essere un Medico, con la M maiuscola e con due attributi sotto, senza secondi fini di qualsiasi genere.
Non so cosa allora possa effettivamente distinguere una "grande mente" in grado di dare gli esami all'Università, da una "grande mente" in grado di dare gli esami all'Università e di essere poi un grande Medico.
Purtroppo (ma io dire, senza dubbio per fortuna) questo accade solo nella nostra di Facoltà. Un grande studente di Giurisprudenza sarà un grande avvocato, se dovesse decidere di seguire quella strada, o altrimenti un grande magistrato, un grande notaio e così via.
In fin dei conti la mia perplessità nasce dalle motivazioni che effettivamente spingono tutti noi ad affrontare un percorso del genere. Vengono con il tempo o sono "innate"? Quanto possono essere indotte da fattori esterni (purtroppo infiniti), scevri dalla professione del Medico come purtroppo ormai ancora pochi la vedono?
Ovviamente cerco di fare un discorso quanto più "oggettivo" possibile, che vada al di là dalla mia visione della Facoltà di Medicina e Chirurgia e della professione di Medico. Eppure queste domande per me restano, e resta il dubbio enorme di come poter creare una classe sanitaria che non cerchi nulla di diverso dall' "aiutare il prossimo sempre e comunque", nell'accezione più nobile di questa definizione. E dunque come poter creare una Facoltà che prepari davvero ad essere grandi Medici, che distingua chi può esserlo (perchè VUOLE esserlo) e chi invece, pur essendo un grande studente di questa Facoltà, non potrà essere un Medico di un certo stampo, di un certo tipo e di un certo spessore.

Spero di non aver "banalizzato" troppo l'argomento e di non averci messo dentro considerazioni troppo "personali", ma di aver parlato chiaro, sottolineando degli aspetti che credo fondamentali.

Alessandro.

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11 Anni 6 Mesi fa #273730 da lucadoc

Un grande studente di Giurisprudenza sarà un grande avvocato, se dovesse decidere di seguire quella strada, o altrimenti un grande magistrato, un grande notaio e così via.

perché? cosa ti da questa assoluta sicurezza? un "grande" studente di giurisprudenza può diventare il più corrotto dei magistrati. La capacità di dare esami e prendere voti alti non è correlata all'integrità morale della persona. Il nostro ex-premier per esempio si laureò in Giurisprudenza con il massimo dei voti e la tesi venne anche premiata con un riconoscimento in denaro...

Mortui Vivos Docent

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11 Anni 6 Mesi fa #273733 da Giorgino
Per come la vedo io, oggi come oggi è possibile che ci siano più combinazioni:
1. Grande\medio studente di medicina: grande medico
2. Grande\medio studente di medicina: pessimo medico

Molte, troppe volte, l'esame va fin troppo a culo, a quanto stai simpatico al prof, al sesso a seconda del grado di allupatio, al cognome ecc. Io non ho una media altissima, ma vedo che sono in grado di mettere in piedi un ragionamento e mi ricordo molte cose che magari il giorno dell'esame non sapevo. Non so se posso dire la stessa cosa di una mia compagna che all'esame di Anatomia a febbraio è venuta all'esame con minigonna e scollatura. Malgrado tutto sono convinto che il feedback maggiore lo daranno i pazienti (e non intendo in termini di elogi verbali, si sa che se funziona la terapia è grazie a Dio, se va male è colpa del medico  :rolleyes: )

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11 Anni 6 Mesi fa #273734 da zebas
Ma figurati! Anzi, secondo me vale più il contrario. Nei lavori più d'elitè brulicala gente cazzona e ambiziosa. La gente che ucciderebbe pur di primeggiare.

Ho visto esami in cui la gente usava senza troppa preoccupazione internet dal cellulare, pur di prendere un trenta. Che medici saranno questi un giorno? Mi preoccupa la loro itegrità morale. E giuro che rimango allibita di come possano copiare a cuor sereno quando un giorno avranno di fronte un paziente e dovranno saper curarlo. Dovranno saper salvargli la vita. Mah.

La fortuna aiuta una mente preparata. "Pasteur"

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11 Anni 6 Mesi fa #273743 da MoonWolf
io credo che l'organizzazione della nostra università sia talmente separata dal mondo del lavoro che l'associazione bravo studente=bravo praticante (in qualunque branca sia essa medicina, giurisprudenza, ingegneria, etc) sia estremamente difficile...
veniamo al nostro settore specifico... io amo stare in reparto e credo sia scontato che per diventare un bravo medico servano tante ore di esperienza in corsia, tuttavia per come è organizzato il nostro CdL ogni ora che dedico al reparto è un'ora tolta allo studio (presumendo il voler rimanere in corso), ne consegue che uno studente si trovi a scegliere tra lo studio (sicuramente basilare), gli internati e le cose aggiuntive (seminari, corsi ADE, convegni, etc)... il problema è che tutte e tre le cose concorrono nel formare un buon medico: un medico in grado di elencare i 35 sottotipi della tale malattia ematologica, ma non capace di fare un RCP efficace non lo reputo un bravo medico, allo stesso modo uno in grado di mettere un centrale ad occhi chiusi, ma a digiuno delle basi di farmacologia...
credo quindi che il grande medico si ottenga con l'equilibrio delle cose (sicuramente facile a dirsi, ma molto meno a farsi) e non con i numeri scritti sul libretto

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11 Anni 6 Mesi fa #273754 da Alessandro Molinaro

Un grande studente di Giurisprudenza sarà un grande avvocato, se dovesse decidere di seguire quella strada, o altrimenti un grande magistrato, un grande notaio e così via.

perché? cosa ti da questa assoluta sicurezza? un "grande" studente di giurisprudenza può diventare il più corrotto dei magistrati. La capacità di dare esami e prendere voti alti non è correlata all'integrità morale della persona. Il nostro ex-premier per esempio si laureò in Giurisprudenza con il massimo dei voti e la tesi venne anche premiata con un riconoscimento in denaro...

Quando ho scritto "grande avvocato" non mi riferivo certo all'integrità morale. Parlavo semplicemente della capacità di applicare quello che ha studiato. Beh, credo che per un Medico sia sostanzialmente diverso.

Ho visto esami in cui la gente usava senza troppa preoccupazione internet dal cellulare, pur di prendere un trenta. Che medici saranno questi un giorno? Mi preoccupa la loro itegrità morale. E giuro che rimango allibita di come possano copiare a cuor sereno quando un giorno avranno di fronte un paziente e dovranno saper curarlo. Dovranno saper salvargli la vita. Mah.

Rimango allibito anch'io. E rientra perfettamente nel discorso che facevo. Come possono anche 11 anni di studi certificare l'integrità (necessaria) di un futuro Medico? I medici di un certo tipo purtroppo nascono anche da questo..

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