correzione test d'amissione

Salve,
mia sorella affronterà a breve il test di infermieristica e medicina e a lei hanno riferito che non si può più avere aiuti per  passare perchè i test vengono corretti in un unica sede telematicamente, rispediti alla facoltà dove è stato eseguito il test e solo dopo  abbinato il nome al codice (scusate se non sono stata molto chiara).Ora io SONO MOLTO FELICE di questo però sono molto scettica perchè la gente continua a dirmi che in realtà se uno vuole avere degli aiuti si può fare (purtroppo)lo stesso.Perciò mi domandavo come vengono corretti i test di infermieristica e medicina??è vero che non si può più avere aiuti??
GRazie mille a tutti

Nelle università pubbliche è dura, sicuramente non basta sganciare o esser figlio di medici, piuttosto bisognerebbe esser figli di gente che è in università e sopratutto che lavora ai piani alti, anzi altissimi.
E lo dico perchè un amico di  famiglia si era informato(parlo di 5-6 anni fa) in maniera piuttosto approfondita, e pur essendo pieno di soldi fino alla punta dei capelli non sapeva a chi rivolgersi.
In una privata, non faccio nomi qui, ho la certezza che con una lauta donazione le possibilità d' entrata si moltiplicano fino a diventare certezza.
I test vengono corretti, nelle statali, da un lettore ottico.

Ciao,ti dico che per i test d'ingresso puoi contare solo sulle tue conoscenze.Ti assicuro che figli di grandi primari o professori universitari non sono riusciti ad entrare...addirittura so del figlio di un membro della commissione interna che ha provato senza entrare.Non badare a chi parlati raccomandazioni.Questo può valere per le Università private!

Io vado contro corrente.
So che per il test delle professioni sanitarie,in alcune sedi,"girano" alcuni quesiti.
In che è scandaloso,ma è una cosa diffusa,provata,sotto gli occhi di tutti (o quasi).

Guarda sulle professioni sanitarie non so, ma essendo diverse per ogni sede è altamente probabile...
Una mia amica, che ha fatto il test per fisioterapia, ha detto che ai corsi suggerivano di mettersi vicino a chi puntava su una professione sanitaria diversa, in modo da scambiarsi risposte corrette senza danneggiarsi a vicenda.