Boom di iscritti al test di Medicina: Altruismo o Disperazione?

Grande Dry!La mia situazione è molto simile alla tua con la differenza che mi sono sempre impegnata a scuola!A proposito della scelta universitaria,fortunatamente sto avendo il coraggio di scegliete diversamente da ciò che tutti si aspetterebbero da me.Ad un certo punto bisogna farsi la domanda "Ma è davvero questo che voglio fare?".Poi bisogna riflettere ponendo quanti più ostacoli possibili alla scelta.Si hanno dei tentennamenti e dici "Ma che cavolo sto facendo?".Ma poi un qualcosa nel cuore,nella mente,nell'istinto dice "Ma che cavolo sto facendo ora pensandoci su.È questo che voglio fare."Allora si che si è certi che la scelta è giusta!

Tornando al dato dal quale è partita la discussione:
un trend così drastico (che chiaramente travalica il semplice effetto dell'accorpamento dei test) in un così particolare momento storico difficilmente può essere imputato ad altro se non a motivazioni di sicurezza economico-lavorativa (soprattutto percepita più che di reale riscontro, per quanto riguarda la professione medica). I sistemi scolastico e universitario (con tutti i loro immensi limiti) in questi anni, aimè, non sono cambiati, dunque non sono i diretti responsabili del trend.
Il fatto che i punteggi medi non siano cresciuti parallelamente all'aumento dei candidati è un ulteriore indice del fatto che la gente che tenta e basta, senza prepararsi più di tanto, è cresciuta e, probabilmente, questo è correlato al fenomeno soprascritto.
Fare un discorso di motivazioni più o meno nobili credo sia totalmente superfluo in questo topic: come già espresso da altri quel che conta è la serietà, la voglia di studiare e, successivamente, la professionalità (tra l'altro credo sia da abbattere anche l'assioma vocazione "umanitaria"= umanità sul campo).

Ciao a tutti,
mi permetto di inserirmi nella discussione perchè anche io sono relativamente vicino alla mia scelta universitaria.
Il problema di fondo, secondo me, che poi chiaramente va ampliato come farò in seguito, è che medicina è troppo mitizzata!
Con medicina si trova lavoro sicuro, vero ma credo dipenda anche dalle specialità e per accedervi da quanto ho capito conta tutto tranne che la bravura.
Altro mito: con medicina si "fanno i soldi". Sicuramente lo stipendio è un buonissimo, ma come dipendenti pubblici, i famosi dirigenti medici di 1 livello, prendono quanto un normalissimo funzionario di qualsiasi altra amministrazione, se non meno; nel privato è diverso, conta quanto lavori, la bravura, prezzi onesti e compagnia bella, ma il discorso è lo stesso anche per avvocati, commercialisti.
Poi c'è il discorso del "fascino del camice bianco" che io non comprendo: a parte che ridendoci su a me sembra brutto esteticamente, credo che questa considerazione sia figlia della mentalità all'italiana che dice "o dottò" e pochi altri eletti siano categorie da rispettare (una sorte di sudditanza psicologica verso alcuni mestieri).
Un'altra cosa: spesso sento dire per fare il medico non ci vuole vocazione. A mio avviso non è assolutamente cosi'. Io non dico che bisogna voler svolgere tale mestiere da quando si ha 3 anni, ma un minimo, anzi un GRANDE senso di umanità, un desiderio di voler aiutare il prossimo dovrebbero essere alla base di un medico!
Chi si sente solo attratto dalle materie di medicina, a mio avviso, dovrebbe virare su altro: la sete di scienza non basta assolutamente, potrà pure piacere la biologia, la fisiologia ecc, ma un domani avrai in mano persone e se tu chirurgo stacchi alle 8 e alle 8.01 ti arriva un disgraziato lo devi operare, a costo di stare 10 ore devi dare il meglio di sè.
Certe volte chi fa medicina fa un discorso illogico: il medico, secondo loro, è la professione più bella, importante del mondo, ma poi affermano che è un lavoro come gli altri, che può essere svolto da tutti e che non serve a nulla un pò di umanità, bisogno di aiutare il prossimo.
Io sto rivalutando moltissimo medicina, infatti non credo la farò, perchè non ho una passione viscerale per le materie e tutti, probabilmente giustamente, mi dicono che 6 più 4-5 anni di università studiando cose poco graditi sarebbero molto pesanti.
Io l'ho sempre visto come un lavoro per poter aiutare gli altri, curarli ecc.
A questa affermazione molti mi dicono: "eh ma potresti fare altro nella vita, tipo volontario ecc."
Io sicuramente non credo di avere la passione giusta causa materie, che sono assolutamente essenziali ci mancherebbe altro, ma anche tu che magari non puoi vedere un paziente o non rimarresti un sec in più in ospedale avresti potuto fare biologia se era cosi' forte la passione per come funziona il cervello o perchè avviene la digestione ecc.
A mio avviso ci vuole: conoscenza e passione. Se una delle due manca credo che non sia una buona cosa.
Per quanto riguarda il test, molti visto che non sanno cosa fare, scelgono medicina perchè sembra il rapporto perfetto tra lavoro, buon stipendio e prestigio sociale.
Ognuno è libero di fare quello che vuole ma ormai i test sono diventati cosi' selettivi che passano solo i più motivati.
E' chiaro che sentendo ogni giorno le statistiche di disoccupazioni tutti si buttano su medicina e non è neanche una cosa cosi' disdicevole.
Venti-trenta anni fa anni fa si sceglieva per passione. Ora si pensa sceglie solo in base al lavoro. Purtroppo ragazzi miei ci toccherà davvero remare, qualsiasi campo sceglieremo...

io penso che non sia nè altruismo nè disperazione, ma semplicemente moda. Molte persone s iscrivono al test solo x il semplice fatto che ora la facoltà d medicina è diventata un must. Quest'anno al test ho sentito molte persone dicendo,con un certo vanto x di + "io voglio far medicina x soldi, nn m interessano i pazienti e nn m piace cm lavoro" oppure "tento medicina xk lo provano tutti". Fa tristezza tutto questo...