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TEST D'INGRESSO A MEDICINA:COME MAI COSì DIFFICILE E COS' TANTE RICHIESTE'

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11 Anni 7 Mesi fa #270363 da zebas

è entrare nella specialità che voglio la mia priorità ora.

Oh, entrerai. Hai la mentalità giusta.
Vedrai che bello, per 5 anni anzichè studiare le sbob studierai le sbor del primario.  :sarcastic:
Divertiti!


Scusami, dimmi tu allora dove sbaglio. Io sto nel giusto mezzo. La mia giornata tipo è un equa ripartizione di studio-tirocinio. Dico che lo studio è importante me non è tutto. Anche le ore in reparto servono. Io appena ho tempo vado in reparto. Anche nei reparti che meno mi fregano perchè penso che la medicina non sia solo focalizzarsi su una cosa, ma avere un quadro generale.

E'vero, sono motivata ad entrare in specialità. Ma studiando e facendomi il culo. Dimmi tu dove sbaglio allora.

So che aborri lo studio delle sbobine, ma appunto io ho puntualizzato dicendo che non mi baso solo su quello. Io già dal secondo anno cercavo argomenti su pubmed per approfondire e farmi un idea più completa. E i libri non stanno di sicuro a prendere la polvere sulla libreria.

La fortuna aiuta una mente preparata. "Pasteur"

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11 Anni 7 Mesi fa #270453 da DrHP

Scusami, dimmi tu allora dove sbaglio.

Sei ipercompetitiva. Non ti importa molto di diventare un buon medico, ti importa di essere migliore dei tuoi colleghi.
Sei il candidato perfetto per il sistema attuale: metti giù la testa e ti sottometti.
Sei pronta a sbranare i tuoi compagni e non chi ti schiavizza.

Tu vuoi davvero assomigliare alla maggior parte dei medici che vedi nelle cliniche universitarie?
Vuoi davvero essere parte della classe medica che ha portato alla perdita del rispetto per la figura del medico, all'astio dei cittadini contro i medici?
Se sì, la strada che stai percorrendo è quella giusta.

Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

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11 Anni 7 Mesi fa #270456 da Cyanide

Mi sembra che la discussione si sia un po' scostata dal topic...

Io sono l'ultimo arrivato in questo forum e nel mondo della medicina ho appena fatto capolino, pero' credo di avere una certa esperienza di vita, visto che sono 40enne, ho gia' una laurea in materie umanistiche, mi sono specializzato all'estero e ho lavorato in diversi settori, anche come insegnante, tanto in italia quanto oltre confine.

Il vero problema del test d'ingresso e' che e' rivolto a ragazzi che difficilmente hanno gia' avuto esperienza di come funzionano le cose nel mondo. Durante l'esperienza scolastica, indipendentemente dal livello di preparazione, si condividono gioie e dolori, durante il compito in classe si cerca sul foglio del compagno di banco il modo di risolvere un'equazione ritenuta impossibile, durante l'interrogazione si scruta lo sguardo dell'amico seduto a posto per cercarvi il nome del critico letterario che si e' dimenticato.

Poi di colpo si e' catapultati nel mondo reale, dove la competizione e la selezione naturale sono spietate, dove non sempre ha successo chi se lo merita, ma chi ha fortuna ed e' in grado di sfruttare con furbizia la sua posizione di vantaggio. Puo' essere triste, ingiusto, ma e' semplicemente cosi'. I ragazzi che non sono preparati a questa realta' finiscono per andare nel panico, cercano con comportamenti automatici l'aiuto del vicino, non lo trovano e soccombono.
Probabilmente se avessi affrontato il test a 19 anni, come la stragrande maggioranza, anch'io avrei fatto la stessa fine.

La natura delle domande, il fatto che esse vertano su argomenti non adatti a liceali o che addirittura vi siano domande fuori programma (com'e' accaduto quest'anno), la necessita' di mettere crocette piuttosto che annerire i quadratini delle risposte, il numero delle risposte possibili ad ogni domanda, la lunghezza dei testi, il fatto che si tolgano punti per ogni errore e qualsiasi altra questione tecnica NON HANNO ALCUNA IMPORTANZA (ovvero sono ininfluenti sul risultato) A PATTO CHE SI CONOSCANO LE REGOLE DEL GIOCO.

Questo significa che per superare il test, piuttosto che studiare biologia o chimica, e' importante comprendere perfettamente il meccanismo con cui la prova si svolge e il sistema con cui si puo' ottenere il massimo risultato a parita' di capacita' di rispondere alle domande.

Quest'anno, ad esempio, la prova di biologia era particolarmente difficile, e' vero... Per particolarmente difficile intendo che anche chi otteneva risultati ottimi nelle simulazioni casalinghe non e' stato in grado di rispondere alla maggioranza delle domande. In piu' alcune erano fuori programma o contenevano imprecisioni.
Davanti a questo scenario, viene naturale lamentarsi del test, eppure chiunque abbia una buona capacita' di comprensione degli strumenti alla base della selezione si puo' rendere conto che cio' non ha influenzato assolutamente la prova. Perche'? Semplicemente perche' la prova era identica per tutti, quindi la situazione paradossalmente risultava identica a quella opposta, in cui domande troppo semplici vengono facilmente risposte dalla stragrande maggioranza dei candidati.

Cio' che e' stato discriminante e' la capacita' di essere lucidi, capire come funziona il punteggio, non andare nel panico e nel caso particolare NON RISPONDERE A CASO per evitare di perdere punti. Chiaro che il 4 settembre, leggendo le domande di biologia, poteva essere particolarmente facile perdere la concentrazione, distrarsi e andare nel panico, ma questo e' uno degli aspetti su cui si basa la selezione e sinceramente credo sia meglio un medico in grado di mantenere il sangue freddo in una situazione di stress, che uno capace di spiegarmi perche' l'astronauta galleggia nello spazio...

Quoto tutto, era quello che avrei voluto scrivere e, in parte, ho già scritto in passato. Mi piacerebbe che tutti coloro che hanno affrontato e dovranno affrontare in futuro il test di ammissione, leggessero con attenzione quanto detto.

Aggiungo anche che nei fallimenti di ciascuno di noi, possono anche esserci colpe degli altri, per carità, e magari va anche bene lamentarsene per i primi momenti, per sfogare la rabbia e le frustrazioni, ma poi è fondamentale rendersi conto che c'è sempre e comunque anche una parte nostra di colpa, spesso più grande di quanto vogliamo credere. E se per le colpe/mancanze degli altri si può fare poco o niente, per le nostre si può fare moltissimo: ammettere i propri errori, analizzarli, imparare da essi, crescere e migliorarsi. E questo fa la grossa differenza tra chi continuerà a commettere gli stessi sbagli e a vedere gli stessi fallimenti e chi invece supererà gli ostacoli e andrà avanti. Un anno fuori non è poi una tragedia, se lo si sfrutta per diventare più maturi e più forti.

La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci (Isaac Asimov)

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11 Anni 6 Mesi fa #273268 da Rohana

Distinguiamo le cose. Il test non era difficile; qualche domanda del test era difficile, ma ciò non pregiudicava assolutamente il risultato perché, tolte queste, ne rimanevano più di 70 a disposizione, fattibilissime. Il punteggio da rimediare per passare era di soli 40-45 punti. Non mi capacito di come, appena usciti da una scuola superiore, si facciano 30 punti (o anche meno) a un test come questo, e ci si lamenti ancora che è difficile. Un test in cui, torno a dire, basta sapere la metà delle domande per passare. Con tanto di famiglie e media che danno ragione allo studente e concordano sul fatto che la prova sia troppo ostica!


concordo pienamente. a parte il fatto che i punteggi minimi in alcune sedi si sono abbassati fino a 34-35 punti (punteggio che io feci il primo anno senza studiare nulla e ripeto nulla, ma solo con le mie conoscenze delle scuole superiori,però non entrai ovviamente perché il minimo era 47) grazie alle graduatorie accorpate e non di certo per la difficoltà del test come molti asseriscono...in molte sedi c'erano più di 1000 posti, più o meno come la sapienza negli altri anni, dove con i ripescaggi si arrivava sempre intorno al 39-38 , quindi il fatto che i punteggi si siano abbassati è grazie alle graduatorie accorpate. sono una persona discetamente ansiosa, quindi mi rendo conto che vedendolo da casa mi sembri più fattibile, ma mi rendo anche conto che, escluse le domande di biologia, per chi si fosse preparato su un libro per i quiz di medicina (per es. editest) il test era molto fattibile, ancora di più era raggranellare 38 punti...pertanto trovo abbastanza assurda la polemica che si è scatenata quest'anno, mai come negli altri anni, contro questo test d'ingresso!eppure il test rispetto agli anni precedenti era obiettivamente più semplice, i punteggi di gran lunga più bassi, forse verranno ridistribuiti i posti degli extracomunitari, ci sono comunque più posti in diverse sedi! ho detto che il test era più semplice anche se non è esattamente quello intendo: per denigrare il test si usa spesso dire "per superarlo bisogna sapere chi ha vinto il festival di sanremo ecc ecc" ebbene, negli ultimi anni queste domande vanno diminuendo a favore di domande più basate sulla logica. di certo è più semplice dedurre una cosa da dati forniti piuttosto che saperla a priori o sbaglio?  :) quindi onestamente non capisco il polverone di quest'anno con gente su youtube o su facebook che dice che passa solo chi ha fortuna o chi è raccomandato e di gente che scrive su facebook "facciamo il ricorso al tar?" e quando gli si chiede perché risponde"trovare i motivi è pane per i denti degli avvocati!" oppure "il numero chiuso è incostituzionale" (come se fossero avvocati).queste ultime che ho riportato a me sembrano parole da bambini viziati che strepitano per non aver avuto il giocattolo....di certo rimangono fuori tante persone valide, però non fare nemmeno 34 punti su 80 dopo aver studiato tanto mi sembra davvero assurdo o dovuto ad un metodo di studio sbagliato...detto ciò, studiate e credete nella vostre capacità :)

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11 Anni 6 Mesi fa #273682 da Alessandro Molinaro

Mi sembra che la discussione si sia un po' scostata dal topic...

Io sono l'ultimo arrivato in questo forum e nel mondo della medicina ho appena fatto capolino, pero' credo di avere una certa esperienza di vita, visto che sono 40enne, ho gia' una laurea in materie umanistiche, mi sono specializzato all'estero e ho lavorato in diversi settori, anche come insegnante, tanto in italia quanto oltre confine.

Il vero problema del test d'ingresso e' che e' rivolto a ragazzi che difficilmente hanno gia' avuto esperienza di come funzionano le cose nel mondo. Durante l'esperienza scolastica, indipendentemente dal livello di preparazione, si condividono gioie e dolori, durante il compito in classe si cerca sul foglio del compagno di banco il modo di risolvere un'equazione ritenuta impossibile, durante l'interrogazione si scruta lo sguardo dell'amico seduto a posto per cercarvi il nome del critico letterario che si e' dimenticato.

Poi di colpo si e' catapultati nel mondo reale, dove la competizione e la selezione naturale sono spietate, dove non sempre ha successo chi se lo merita, ma chi ha fortuna ed e' in grado di sfruttare con furbizia la sua posizione di vantaggio. Puo' essere triste, ingiusto, ma e' semplicemente cosi'. I ragazzi che non sono preparati a questa realta' finiscono per andare nel panico, cercano con comportamenti automatici l'aiuto del vicino, non lo trovano e soccombono.
Probabilmente se avessi affrontato il test a 19 anni, come la stragrande maggioranza, anch'io avrei fatto la stessa fine.

La natura delle domande, il fatto che esse vertano su argomenti non adatti a liceali o che addirittura vi siano domande fuori programma (com'e' accaduto quest'anno), la necessita' di mettere crocette piuttosto che annerire i quadratini delle risposte, il numero delle risposte possibili ad ogni domanda, la lunghezza dei testi, il fatto che si tolgano punti per ogni errore e qualsiasi altra questione tecnica NON HANNO ALCUNA IMPORTANZA (ovvero sono ininfluenti sul risultato) A PATTO CHE SI CONOSCANO LE REGOLE DEL GIOCO.

Questo significa che per superare il test, piuttosto che studiare biologia o chimica, e' importante comprendere perfettamente il meccanismo con cui la prova si svolge e il sistema con cui si puo' ottenere il massimo risultato a parita' di capacita' di rispondere alle domande.

Quest'anno, ad esempio, la prova di biologia era particolarmente difficile, e' vero... Per particolarmente difficile intendo che anche chi otteneva risultati ottimi nelle simulazioni casalinghe non e' stato in grado di rispondere alla maggioranza delle domande. In piu' alcune erano fuori programma o contenevano imprecisioni.
Davanti a questo scenario, viene naturale lamentarsi del test, eppure chiunque abbia una buona capacita' di comprensione degli strumenti alla base della selezione si puo' rendere conto che cio' non ha influenzato assolutamente la prova. Perche'? Semplicemente perche' la prova era identica per tutti, quindi la situazione paradossalmente risultava identica a quella opposta, in cui domande troppo semplici vengono facilmente risposte dalla stragrande maggioranza dei candidati.

Cio' che e' stato discriminante e' la capacita' di essere lucidi, capire come funziona il punteggio, non andare nel panico e nel caso particolare NON RISPONDERE A CASO per evitare di perdere punti. Chiaro che il 4 settembre, leggendo le domande di biologia, poteva essere particolarmente facile perdere la concentrazione, distrarsi e andare nel panico, ma questo e' uno degli aspetti su cui si basa la selezione e sinceramente credo sia meglio un medico in grado di mantenere il sangue freddo in una situazione di stress, che uno capace di spiegarmi perche' l'astronauta galleggia nello spazio...


Sono perfettamente d'accordo con te. Come se lo avessi scritto io.
Per superare il test di Medicina è NECESSARIO capire il meccanismo che c'è dietro al test, avere freddezza, lucidità, più di tutto tranquillità e serenità.
E' giusto studiare, è giusto studiare tanto ed è giusto passare un'intera estate sui libri. Ma, credetemi, per esperienza personale, non è sufficiente. Ci vuole ben altro e ci vuole qualcosa che si discosta dal sapere l'anatomia a menadito piuttosto che saper fare ad occhi chiusi esercizi stechiometrici ben più difficili di quelli che poi ci si trova ad affrontare al test.
E in questo senso poi questa selezione non è così sbagliata (lungi da me credere che sia la migliore). Passano coloro i quali hanno freddezza in quel momento, e cosa si chiede di più ad un medico in sala operatoria?
Bene mi sembra un rapporto abbastanza giusto. Se a 35 anni puoi trovarti in sala operatoria con la vita di un ragazzo tra le mani, è GIUSTO che tu 15 anni prima sia in grado di mantenere lucidità dinanzi ad un test di 80 domande. E' proprio per questo che la determinazione e l'ambizione giocano il loro ruolo, all'interno di questo "stramaledetto" test.

Perfettamente d'accordo con te anche sul resto, Vaselina.

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11 Anni 6 Mesi fa #273720 da riccardoveleno
Io non ho letto tutto il topic perchè è troppo lungo,premesso questo vorrei sfatare l'idea che entrare a medicina sia impossibile. Io mi sono diplomato quest'estate ho studiato chimica,biologia,fisica e matematica sui libri del liceo(classico di che se ne dica) e sono passato e devo dire che non è vero che nel test c'erano domande a cui non si poteva rispondere. Quello che voglio dire è che se sei determinato e se hai conseguito un diploma in una scuola dove ti hanno sempre messo nelle condizioni di essere il migliore in virtù della competizione scolastica passare un test non è nulla di impossibile è che alla gente piace lamentarsi.

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