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La poesia del giorno...
10 Anni 3 Settimane fa #300616
da Laide
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
Risposta da Laide al topic La poesia del giorno...
Metto il testo originale, purtroppo in Italiano metrica e rime si perdono.
La traduzione è sotto, e non è affatto male a dirla tutta
Soneto de La Dulce Queja - F.Garcìa Lorca
Tengo miedo a perder la maravilla
de tus ojos de estatua, y el acento
que de noche me pone en la mejilla
la solitaria rosa de tu aliento.
Tengo pena de ser en esta orilla
tronco sin ramas; y lo que más siento
es no tener la flor, pulpa o arcilla,
para el gusano de mi sufrimiento.
Si tú eres el tesoro oculto mío,
si eres mi cruz y mi dolor mojado,
si soy el perro de tu señorío,
no me dejes perder lo que he ganado
y decora las aguas de tu río
con hojas de mi otoño enajenado.
Sonetto del dolce lamento - F.Garcìa Lorca
Ho paura di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua, e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la solitaria rosa del tuo respiro.
Ho paura di essere lungo questa riva
un tronco spoglio; e quel che più m'accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme della mia sofferenza.
Se sei tu il mio tesoro nascosto,
la mia croce e il mio bagnato dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio
non farmi perdere ciò che ho conquistato
e decora le acque del tuo fiume
con foglie del mio autunno impazzito.
La traduzione è sotto, e non è affatto male a dirla tutta
Soneto de La Dulce Queja - F.Garcìa Lorca
Tengo miedo a perder la maravilla
de tus ojos de estatua, y el acento
que de noche me pone en la mejilla
la solitaria rosa de tu aliento.
Tengo pena de ser en esta orilla
tronco sin ramas; y lo que más siento
es no tener la flor, pulpa o arcilla,
para el gusano de mi sufrimiento.
Si tú eres el tesoro oculto mío,
si eres mi cruz y mi dolor mojado,
si soy el perro de tu señorío,
no me dejes perder lo que he ganado
y decora las aguas de tu río
con hojas de mi otoño enajenado.
Attenzione: Spoiler!
Sonetto del dolce lamento - F.Garcìa Lorca
Ho paura di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua, e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la solitaria rosa del tuo respiro.
Ho paura di essere lungo questa riva
un tronco spoglio; e quel che più m'accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme della mia sofferenza.
Se sei tu il mio tesoro nascosto,
la mia croce e il mio bagnato dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio
non farmi perdere ciò che ho conquistato
e decora le acque del tuo fiume
con foglie del mio autunno impazzito.
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
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9 Anni 11 Mesi fa #303580
da Laide
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
Risposta da Laide al topic La poesia del giorno...
Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
siccome i ciottoli che tu volvi,
mangiati dalla salsedine;
scheggia fuori del tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.
Altro fui: uomo intento che riguarda
in sé, in altrui, il bollore
della vita fugace – uomo che tarda
all’atto, che nessuno, poi, distrugge.
Volli cercare il male
che tarla il mondo, la piccola stortura
d’una leva che arresta
l’ordegno universale; e tutti vidi
gli eventi del minuto
come pronti a disgiungersi in un crollo.
Seguìto il solco d’un sentiero m’ebbi
l’opposto in cuore, col suo invito; e forse
m’occoreva il coltello che recide,
la mente che decide e si determina.
Altri libri occorrevano
a me, non la tua pagina rombante.
Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
ancora i groppi interni del tuo canto.
Il tuo delirio sale agli astri ormai.
da "Mediterraneo"
(E.Montale)
siccome i ciottoli che tu volvi,
mangiati dalla salsedine;
scheggia fuori del tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.
Altro fui: uomo intento che riguarda
in sé, in altrui, il bollore
della vita fugace – uomo che tarda
all’atto, che nessuno, poi, distrugge.
Volli cercare il male
che tarla il mondo, la piccola stortura
d’una leva che arresta
l’ordegno universale; e tutti vidi
gli eventi del minuto
come pronti a disgiungersi in un crollo.
Seguìto il solco d’un sentiero m’ebbi
l’opposto in cuore, col suo invito; e forse
m’occoreva il coltello che recide,
la mente che decide e si determina.
Altri libri occorrevano
a me, non la tua pagina rombante.
Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
ancora i groppi interni del tuo canto.
Il tuo delirio sale agli astri ormai.
da "Mediterraneo"
(E.Montale)
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
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9 Anni 7 Mesi fa - 9 Anni 7 Mesi fa #311324
da MattiaS
Risposta da MattiaS al topic La poesia del giorno...
Riesumo questo topic così bello. Cito l'ultima strofa di una poesia che tanto amo e che tanto mi fa riflettere. Giovanni Pascoli, X Agosto:
A volte ci rifletto e giungo alla conclusione che non esistano parole più vere di Sic Transit gloria mundi.
[...]E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
A volte ci rifletto e giungo alla conclusione che non esistano parole più vere di Sic Transit gloria mundi.
Ultima Modifica 9 Anni 7 Mesi fa da MattiaS.
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9 Anni 7 Mesi fa #311394
da Laide
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
Risposta da Laide al topic La poesia del giorno...
Restando su Pascoli, che mi è sempre tanto piaciuto :lol:
Novembre
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti.
Novembre
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti.
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
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G.Gozzano
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- carryjersey22
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9 Anni 7 Mesi fa #311431
da carryjersey22
Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti.
Risposta da carryjersey22 al topic La poesia del giorno...
Condivido con voi una poesia scritta da una coppia di genitori che hanno una bambina in oncoematologia pediatrica, dal policlinico universitario della mia università, il Sant'Orsola (Bologna)..
SOTTO QUEL CAMICE
“Quando entri qui dentro lo fai in punta di piedi
ti ritrovi all’inferno ed ancor non ci credi,
incontri bambini con i loro parenti
qualcuno ti parla e tu ancor non lo senti.
Ci sono i disegni ad ornar le pareti
ma hai gli occhi velati ed ancor non li vedi.
Ti senti tradito, sconfitto, umiliato
vorresti capire per quale peccato,
invochi il tuo Dio, inizi a pregarlo
gli chiedi perché non sei tu ad espiarlo.
E Dio l’ho incontrato vi sembrerà strano
vestito di verde col bisturi in mano.
E ancora l’incontro lungo il mio itinerario
a volte è un dottore, a volte è un primario
che affronta un nemico vigliacco e sleale
per un gruppo di eroi sempre pronti a lottare.
Il diavolo è viscido, codardo e meschino
per questo ha il coraggio di aggredire un bambino.
Però in quest’inferno con grande stupore
C’è chi lo combatte con gesti d’amore,
vestiti di bianco ti sembran normali
ma sotto quel camice hanno un paio di ali
che loro umilmente non fanno notare
però ve lo giuro: li ho visti volare!
Che cosa non fanno per questi bambini:
parametri, flebo.. gonfiar palloncini,
pazienti e amorevoli in un clima irreale
la loro presenza qui è fondamentale.
E lo è soprattutto, nessuno lo ignori,
per quei disperati di noi genitori.
Se stai affondando ti riportano a galla
e quando hai bisogno hanno pronta una spalla
varcando un confine in più di un’occasione
tra il loro dovere e la loro missione.
A turno finito mi chiedo sovente:
avranno una casa? Vedranno altra gente?
E di questo inferno per noi così brutto
gli basta una doccia per toglier via tutto?
Se fuggi da qui non molto lontano
si va in purgatorio che è giù al quarto piano.
La vita riprende il suo ritmo normale
L’inferno è un ricordo che se affiora fa male,
ma ciò nonostante sorrido d’incanto
se penso ai ragazzi col camice bianco.
Così mi ritrovo puntuale ogni sera,
chiuso nella mia stanza raccolto in preghiera,
a rivolgere un sentito grazie al Padreterno
per aver messo gli angeli dentro all’inferno.”
SOTTO QUEL CAMICE
“Quando entri qui dentro lo fai in punta di piedi
ti ritrovi all’inferno ed ancor non ci credi,
incontri bambini con i loro parenti
qualcuno ti parla e tu ancor non lo senti.
Ci sono i disegni ad ornar le pareti
ma hai gli occhi velati ed ancor non li vedi.
Ti senti tradito, sconfitto, umiliato
vorresti capire per quale peccato,
invochi il tuo Dio, inizi a pregarlo
gli chiedi perché non sei tu ad espiarlo.
E Dio l’ho incontrato vi sembrerà strano
vestito di verde col bisturi in mano.
E ancora l’incontro lungo il mio itinerario
a volte è un dottore, a volte è un primario
che affronta un nemico vigliacco e sleale
per un gruppo di eroi sempre pronti a lottare.
Il diavolo è viscido, codardo e meschino
per questo ha il coraggio di aggredire un bambino.
Però in quest’inferno con grande stupore
C’è chi lo combatte con gesti d’amore,
vestiti di bianco ti sembran normali
ma sotto quel camice hanno un paio di ali
che loro umilmente non fanno notare
però ve lo giuro: li ho visti volare!
Che cosa non fanno per questi bambini:
parametri, flebo.. gonfiar palloncini,
pazienti e amorevoli in un clima irreale
la loro presenza qui è fondamentale.
E lo è soprattutto, nessuno lo ignori,
per quei disperati di noi genitori.
Se stai affondando ti riportano a galla
e quando hai bisogno hanno pronta una spalla
varcando un confine in più di un’occasione
tra il loro dovere e la loro missione.
A turno finito mi chiedo sovente:
avranno una casa? Vedranno altra gente?
E di questo inferno per noi così brutto
gli basta una doccia per toglier via tutto?
Se fuggi da qui non molto lontano
si va in purgatorio che è giù al quarto piano.
La vita riprende il suo ritmo normale
L’inferno è un ricordo che se affiora fa male,
ma ciò nonostante sorrido d’incanto
se penso ai ragazzi col camice bianco.
Così mi ritrovo puntuale ogni sera,
chiuso nella mia stanza raccolto in preghiera,
a rivolgere un sentito grazie al Padreterno
per aver messo gli angeli dentro all’inferno.”
Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti.
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9 Anni 7 Mesi fa - 9 Anni 7 Mesi fa #311438
da MattiaS
Risposta da MattiaS al topic La poesia del giorno...
Molto bella carry. Davvero toccante. Trasmette tutto ciò che un padre, una madre, un parente e fin anche un semplice "lavoratore" possono provare in certi reparti.
Bellissimo Pascoli. Divino
Rimango in tema. La poesia che Carducci dedicò al figlio Dante, morto all'età di tre anni.
Bellissimo Pascoli. Divino
Rimango in tema. La poesia che Carducci dedicò al figlio Dante, morto all'età di tre anni.
L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
Dà bei vermigli fiori
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor.
la pargoletta mano,
il verde melograno
Dà bei vermigli fiori
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor.
Giosuè Carducci, Pianto antico.
Ultima Modifica 9 Anni 7 Mesi fa da MattiaS.
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