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superare le milioni di crisi

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12 Anni 10 Mesi fa #219856 da LuckyLuke
Ciao, io sono al terzo anno e capisco benissimo cosa intendi quando parli delle tue mensili "crisi mistiche".  :suicide:

Innanzitutto voglio dirti una cosa: non pensare MAI di essere l'unica persona a medicina ad avere questo tipo pensieri. La nostra è una facoltà a tratti massacrante, con esami infiniti e professori esigenti; la difficoltà di esami come Anatomia o Patologia penso abbia pochi eguali nelle altre università. Se in più (come me) ti ritrovi in una uni privata, con tutte le conseguenze del caso (ipercompetizione, ambiente piccolo, filosofia del tipo "mors tua, vita mea") allora ecco che il quadro è completo.

TUTTI gli studenti di medicina prima o poi si scoraggiano, vorrebbero buttare i propri libri nel c....assetto (per non usare altri termini  :) ) e fare altro nella propria vita.
Non è strano il fatto che vengano certe resistenze, l'impo è fare in modo che non monopolizzino i nostri pensieri.

Quando questo succede dobbiamo trovare le motivazioni dentro di noi per andare avanti: bisogna capire che l'esame non è il fine supremo della nostra vita, ma che è solo un mezzo, un "passaggio" per il nostro vero obiettivo, diventare MEDICI
(a dire la verità non ritengo nemmeno che il nostro fine supremo sia quello, non possiamo ridurre la nostra vita alla nostra professione, anche se è senz'altro una componente importante)

La mia esperienza in questo senso è un pò particolare:
Io ho una buona media e sono in corso al III anno, ma da un anno a questa parte (diciamo dall'esame di anatomia) ho avuto un declino nella mia capacità e voglia di studiare, finché all'inizio di quest'anno non mi sono completamente ARENATO.
Per mesi non sono riuscito a dare esami perché ero completamente demotivato, "morto dentro", ero entrato in un limbo esistenziale che non mi faceva studiare e deteriorava anche gli altri aspetti della mia vita (i rapporti sociali, familiari, non provavo più entusiasmo per niente)

Avevo fatto tutti questi sforzi per entrare a medicina, superare esami su esami per poi rovinarmi così la vita?? C'era qualcosa che non andava e così mi sono preso un momento di pausa, diciamo una "pausa di riflessione" (veloce perchè gli esami incombevano!!)
ora ho capito il perchè di questo mio "zoppicare". Da tanto tempo mi ero dimenticato dei VERI motivi per cui ho scelto medicina:
1) in primis perchè il nostro oggetto di studio non sono leggi o equazioni (con tutto l'affetto e la solidarietà per avvocati e ingegneri  ;)) ma è l'Essere Umano, nei suoi bisogni fisici e psichici. Questa è una fortuna non da poco. 
2) in secundis perchè con il nostro lavoro possiamo dare un aiuto concreto a persone in difficoltà e diventare per loro dei punti di riferimento.

Io, invece di seguire queste motivazioni, col tempo ho sempre di più privilegiato l'aspetto "economico" del fare il medico, il "prestigio sociale" che ne derivava...ero entrato in un mondo in cui dovevo recitare una parte scritta da altri, dove dovevo essere ciò che gli altri volevano che io fossi. Insomma studiavo medicina solo per il successo, l'esame era diventato qualcosa di fine a se stesso per prendere più degli altri e mostrarmi il migliore.

ll fattore "ambientale" (ripeto università privata, ecc ecc) ha giocato un ruolo importante in questa mia "deriva", quindi se sei alla pubblica questi discorsi ti potrebbero sembrare assurdi, anche se pure lì immagino che ci sia un minimo di competizione e di "pressioni".

Quello che semplicemente voglio trasmetterti è che ognuno di noi ha le sue crisi, i suoi problemi e i suoi dubbi, e c'è anche chi (come me) tende x carattere a nasconderli ad oltranza.
La cosa migliore è parlare, parlare, parlarne con chi ci sta passando o ci è passato (amici, colleghi o, se si ha questa fortuna che io non ho, genitori medici), perchè i problemi si risolvono soprattutto parlandone.

CIAO e in bocca al lupo x tutto!  ?beach?

P.S. prima di alimentare polemiche, non ho nulla contro chi eventualmente studia medicina per soldi o per il "prestigio sociale", come l'ho chiamato io. Volevo solo far capire che stavo studiando con motivazioni in cui IO non mi riconoscevo.

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