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PARLIAMO DI SOLDI E PRESTIGIO per una volta?
Sono assolutamente d'accordo con te, tuttavia ti assicuro che diverse persone che conosco fanno medicina perché "il medico guadagna un sacco di soldi" e non si fanno il benché minimo problema ad ammetterlo... quando domandi loro quale specialità pensano di intraprendere spesso la questione ricade sempre su quale specialista ha più possibilità di guadagno, e ti assicuro (purtroppo) che non sono pochi... :dash:Ma detto fra noi, chi oggi giorno studia per "i soldi" e per il prestigio?
Le motivazioni per riuscire in questo percorso così lungo e difficile devono essere altre secondo me.
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- jerryleelewis
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A fine lezione quando l'astinenza da sigaretta inizia a diventare insopportabile
"Perchè ragazzi se avessi un figliolo imbecille gli farei fare il chirurgo!" e continua "Per fare l'ortopedico ci vuole la forza di un bue...e il cervello al massimo la metà"
E poi finalmente si accende la sigaretta in aula e torna in pace col mondo
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- RiBESanità
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Ti posso dire che NEL MONDO medico ho sentito spesso dire che in effetti il chirurgo è "quello meno considerato" in quanto non servono molte conoscenze ma più formazione pratica. 1- se lo dice un professore dovresti dare per assodato che è un povero imbecille, se lo dice uno studente di medicina va beh compatiscilo. Per fare il chirurgo di vuole un gran coraggio e sangue freddo, non è da tutti... io personalmente non vorrei mai farlo, poi che serva una maggior formazione teorica per fare il neurologo, l'internista ecc...magari è anche vedero, ma questo non cambia il fatto che sia un lavoro difficile.
l'Anestesista spesso viene snobbato... ma forse più per "paura" perchè in effetti è un lavoro che richiede una fermezza di spirito enorme e grande lucidità. Mia mamma mi ha raccontato che nel reparto dove lavora un giorno una donna doveva essere intubata d'emergenza ed era intervenuto un giovane anestesiste, ma non riusciva ad intubarla e era diventato letteralmente bianco con il terrore negli occhi...Ha subito chiamato un suo collega più anziano che è riuscito, se pur anche lui con difficoltà, ad intubare la donna. Posso solo immaginare che angoscia abbia porovato quel giovane medico in una situazione così di emergenza.
L'ANATOMOPATOLOGO... anche questa è una figura poco apprezzata, gli stessi medici fanno battute del tipo" cosa ti lamenti, almeno i tuoi pazienti non parlano" ma forse si dimenticano di tutta quella parte del lavoro dell'anatomopatologo che invece può davvero determinare la vita di qualcuno, quando devono fare diagnosi sulle biopsie chirurgiche, mentre il paziente è in sala operatoria "aperto" e il chirurgo attende solo l'esito del patologo per sapere quanto è esteso un tumore e quindi se deve eliminare un organo intero, una parte ecc... e il patologo deve agire in fretta e se sbaglia sa che le conseguenze non saranno per nulla secondarie. Solo per citare alcuni dei "Luoghi comuni". Oppure anche l'idea che il medico di base NON conta nulla. Certo finchè ci sono medici di base che non sanno nulla, non si aggiornano e fanno il loro lavoro con superficialità, allora giustamente la gente non si fida. Ma se un medico di base sa fare bene il suo lavoro, può veramente fare interventi importanti sui pazienti, prescrivendo i giusti esami, prestando attenzione ai pazienti, interessandosi a loro... un bravo medico di base evita tanti errori e falsi malati ad intasare gli ospedali...
quindi, riflettete...
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Direi piuttosto che c'è un gran numero di medici cretini che sapendo un poco meglio del suo ramo (e quasi niente di tutti gli altri) si permette di tranciare giudizi sui colleghi.c'è un odio reciproco tra le varie specializzazioni, chi si considera migliore di altri e via dicendo...ad esempio i neurologi sminuiscono gli psichiatri, gli oncologi i radioterapisti, gli internisti i chiurghi e via dicendo...
La medicina è materia complessa e impossibile da governare tutta da parte di una persona sola e il buon medico (che è umile e conosce i propri limiti) questo lo sa, e fino a prova contraria rispetta l'operato dei colleghi e capisce benissimo che ciò che per lui è banale per un altro può essere complesso.
Personalmente ho visto colleghi tremare davanti a un lattante di 6 mesi con 39° di febbre e gestire sbadigliando un novantenne in scompenso cardiaco. Per me è l'esatto opposto, questo fa di me o di lui un cattivo medico? Non credo, semplicemente abbiamo esperienze diverse che hanno determinato l'acquisizione di competenze specifiche diverse. Certo è facile per lui vedere me come un veterinario e per me vedere lui come un imbalsamatore che gioca d'anticipo, e se fatto con ironia è pure un gioco divertente.
Continuo a ripetere quello che dico sempre a chi si avvicina alla medicina: non è un mestiere come tutti gli altri ma non sei dio in terra, non pensare a salvare vite ma pensa a far bene il tuo porco lavoro al massimo delle tue possibilità e con la coscienza di dove arrivi e dove devi passare la mano a qualcuno più bravo di te: il resto viene da sè.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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