Il Girasole e la FarfallaC?era un prato. Arrivavi con una maglietta rosa e i tuoi jeans chiari. Avevi il passo degli anni ?80, una sensualit? che non si trova pi? nelle donne d?oggi. La tua pelle delicata illuminata dal sole e un sorriso, opaco, disegnato per nascondere al mondo le tue verit?. L?incedere spensierato in mezzo ai fiori, mentre guardavi a destra e a sinistra, senza spostare mai gli occhi troppo lontano: non hai mai guardato troppo lontano. Poco pi? in la, decentrato rispetto il tuo cammino, in mezzo l?erba alta c?ero io, un fiore giallo, un Girasole. Ti ho sentita cos? la prima volta, mentre passeggiavi vicino a me, senza che il tuo sguardo mi raggiungesse. Eri troppo occupata ad osservare le api e le coccinelle, anche se in modo svagato. I tuoi occhi non sono mai stati alti, ma erano i pi? profondi. Quel giorno finalmente il sole prese a illuminare i miei petali e tu, poco distante, ti sei avvicinata. Io seguivo il sole, tu al mio fianco.Aveva piovuto e c?era un arcobaleno da 3 colori: blu, giallo e rosso. Fu in quel momento che il vento, soffiando leggero, mi ha portato il tuo profumo. Ti sei fermata. Il tempo si ? fermato. Sapore.Allora ti sei abbassata sulle ginocchia, fino a poggiarle in terra, mettendo poi le mani sulle cosce. ?Cosa guardi?? mi chiedesti. Ed io, con te al mio fianco, continuando a fissare il sole che mi sorrideva non ti ho risposto. Ma tu ancora, impertinente: ?Allora, cosa sei? Perch? guardi il cielo, le nuvole??. Solo in quel momento sent? il bisogno di risponderti: ?Non guardo il cielo, sto guardando la mia luce, la mia stella. Senza di lui non siamo niente, io non sono niente.? Silenzio. Dopo qualche minuto, seguendo il sole che girava, ho potuto scorgere di sfuggita il tuo volto per la prima volta. Avevi le guanciotte morbide e i capelli biondi. Gli occhi ridevano, sebbene fossero tristi. Non credevo tu fossi ancora li, eri rimasta ferma in ginocchio accanto a me. Ma ora che ci facevo caso, riuscivo persino a sentire il tuo respiro e in certi momenti il battere del tuo cuore. ?Sei molto bello, come ti chiami?? dicesti con falsa timidezza. Io rimasi in silenzio per qualche attimo, guardando la tua bellezza ?strana?; una ?brutta? bellezza se vogliamo, probabilmente offuscata da quei segreti troppo pesanti, anche per la tua stessa anima. Risposi: ?mi chiamo Girasole? domandandomi come fosse possibile tu non mi conoscessi: Tutti hanno sentito parlare del girasole, tutti sanno che seguiamo la luce e non le nuvole nel cielo. Ma dopo le mie parole, queste parole, sent? una mano accarezzare i petali. Calore. Rimasi in silenzio a fissare il sole arancione mentre tramontava. Ti fermasti con me tutta la notte, fino al mattino seguente. Eri li, salda accanto a me, al freddo e al vento. Non ti interessavano pi? le api, le coccinelle, gli altri fiori o il verde del prato. Guardavi il girasole. Ed io che per natura dovevo seguire soltanto l?astro pi? luminoso, ogni tanto riuscivo a intravedere qualcosa di te, del tuo viso, dei tuoi occhi, dei tuoi capelli, delle tue mani, della tua bocca, ma solo di sfuggita. Era una piccola frazione di secondo, che lasciava all?immaginario il resto, mentre tornavo a seguire la mia stella. Anche tu imparasti presto a guardarla, forse per capire meglio la mia natura, forse per comprendere cosa provavo. Una Donna e un Girasole. Sotto la pioggia e il vento, sotto le nuvole e la luna, sotto il sole e sotto il peso dei mesi e degli anni. ?Perch? rimani qui con me?? ti domandai in un giallo pomeriggio di fine estate. Allora tu guardandomi con occhi pieni d?amore mi dicesti: ?Perch? non posso vivere senza di te?. Rimasi in silenzio, non mi aspettavo queste parole, ma tu continuasti dicendo: ?Rimarr? per sempre qui accanto a te, mentre tu continuerai a guardare il tuo Sole?. Stupore.In quei giorni, che passavano veloci, la tentazione di staccarmi dalla luce e nutrirmi del suo sguardo era stata grande, ma soltanto quelle parole mi avevano dato la certezza che era cosa giusta per me. Ma ancora non sapevo che non esiste mai niente di giusto o di sbagliato. Tutto pu? essere giusto o sbagliato, ma questo tu non lo sapevi ed io non lo sapevo. Solo allora mi girai completamente e ti guardai fisso negli occhi: ?Cosa vuoi che faccia per te? Chiedimelo e lo far?. Vuoi che non guardi pi? il sole? Eccomi, guarder? solo te da ora in poi. Senza Te, sono niente?. Si ? vero, mi accorsi solo in quel momento che eri la pi? bella. Ma presto, il tuo sguardo divent? grigio, inspiegabilmente. La dinamica fu particolare, quasi come un fiore che appassisce lentamente. Rimanesti silente. Gli occhi erano lucidi, ma non di gioia. Una malinconia li bagnava e tu sempre zitta. Ho visto il tuo dolore, ma non sono riuscito a capirlo in tempo. Ho visto quello che nascondevi e che finalmente guardandoti riuscivo a capire. ? tardi. Poi ancora un silenzio. Ancora una carezza ai miei petali e un sorriso triste. Te ne andasti via quel giorno, alzandoti sulle tue gambe ancora straordinariamente forti, sebbene fossi rimasta per mesi seduta accanto a me ad aspettarmi. Non ti sei voltata subito, lo hai fatto abbassando gli occhi prima, senza guardarmi pi?, proprio ora che cercavo il mio Sole in te. ?Perch? non me lo hai detto prima?? furono le parole provenienti dalle tue labbra. Io non sapevo il perch?, non credevo fosse cos? importante, ma noi non sappiamo mai quando una cosa ? importante. Tu invece avevi deciso come e quando i momenti sono quelli giusti. Avrei preferito essere strappato dalla terra e lasciato morto su quel prato, ma invece ti sei voltata ?poco a poco? e hai preso a camminare sulle tue gambe.?Aspetta!? ti gridai. ?Aspettami, non andare finch? sei in tempo, non posso vivere senza il tuo respiro!?.Ti fermasti per l?ultima volta a quel punto, voltandoti e guardandomi per un solo lunghissimo istante, parlandomi per l?ultima volta: ?Tu non riusciresti a guardarmi per sempre, cercheresti comunque il tuo Sole, e io non lo sono?. Paura. Sei andata via a quel punto ed io sono rimasto fermo con gli occhi verso il prato mentre il sole illuminava i miei petali da dietro, non pi? davanti.Vedo le coccinelle, sento il ronzio delle api e immagino i tuoi passi. Sento il calore del tuo viso a volte sul mio. Hai seguito la tua natura e pensavi che io seguissi la mia, ma non sapevi che un fiore della mia specie, pu? cambiare il suo Sole. Ed ecco una farfalla bianca e nera che vola vicina. Si posa sui miei petali. Mi guarda e una lacrima scende dai suoi occhi. La farfalla rimane con me, mi dice: ?Se lo vuoi puoi mettere le ali Girasole, ma solo se lo vuoi veramente.. tutti possono avere le ali e volare, anche i fiori?. Ascolto la Farfalla, sento i suoi movimenti, mi racconta dei prati, del cielo, delle nuvole e delle montagne. Ora ? passato tanto tempo e sto per imparare a volare, con le mie nuove ali, Nere. Ma tra una coccinella, un?ape, una lacrima e una Farfalla che accompagna la mia anima, aspetto ancora quel sorriso che ho visto soltanto una volta, quel sorriso che ? durato soltanto un istante. Si un istante. Sembrer? poco, lo so, Piccola Mia, ma forse non sai, che un solo attimo, un solo momento, pu? farti piangere per sempre.Mutando in Farfalla
