- Messaggi: 6
- Ringraziamenti ricevuti 0
Fuori corso di 3 anni
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- doc.francesco
- Offline
- Nuovo Utente
- Messaggi: 6
- Ringraziamenti ricevuti 0
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Dottoressabionda
- Offline
- Nuovo Utente
- Messaggi: 9
- Ringraziamenti ricevuti 0
le vostre storie sono tanto simili alla mia nei risultati, che la coincidenza è quasi inquietante...
Anch'io sono stata un'ottima studentessa per tutta la vita. Ho passato il test di ingresso a Medicina al 1° colpo, ed il 1° anno è passato senza troppi scossoni: ho dato tutti gli esami, anche se non con grandi voti, ma sono rimasta indietro di Biochimica che mi sono trascinata al 2° anno. E lì si è consumata la tragedia... ci ho messo praticamente tutto il 2° anno a dare Biochimica e di conseguenza sono rimasta indietro di Anatomia e Fisiologia... L'effetto domino è stato devastante.
Al tempo a Torino non c'era alcuna propedeuticità obbligatoria tra gli anni, solo tra le materie (Anatomia prima di Fisio, Fisio prima di Cardio/Pneumo, Gastro/Infettive, Nefro/ENdocrino/Urologia, Emato) e quindi io mi sono iscritta al 3° anno con tutti i miei compagni - molti dei quali nella mia situazione - solo che non sono riuscita a recuperare!! Anatomia è stato uno scoglio pazzesco, la preparavo insieme ad altri esami non bloccati del 3°, poi del 4°, poi del 5° anno, perchè non riuscivo a passarla e non potevo tornare a casa senza voti... risultato: l'ho passata al 5° anno e poi mi sono arenata allo stesso modo su Fisiologia... Ora sono al 2° anno fuoricorso e nell'ultimo anno e 1/2 non ho più avuto nè la forza, nè la voglia di fare nulla. Sono sconfortata, ho 26 anni e 1/2 e mi sento vecchia, ho perso la persona che amavo anche per colpa della mia mancata indipendenza economica, e la cosa ha dato la mazzata finale alla mia voglia di fare qualsiasi cosa...
Per qualche oscuro motivo però non ho mollato. Ho ripreso Fisiologia da un mese e conto di presentarmi a giugno e mi ci incaponirò finchè non la passerò. Ed andrò avanti.
Quello che mi chiedo è: come è possibile che dei bravi studenti, delle persone intelligenti, capaci, dei "vincenti" si trovino di colpo a cadere in baratri di disperazione ed inefficienza? E tutti sugli stessi esami!! D'accordo, sono materie molto difficili e lunghe da studiare... ma perchè ci sono persone che riescono al 1° colpo e noi no? Non siamo stupidi... o sì? Abbiamo qualche sinapsi in meno? Io ho visto gente che in reparto non riesce ad imparare a fare decentemente un esame obiettivo, laurearsi prima di me. Ho visto gente che, preso 30 e lode in Psichiatria, alla domanda fatta durante un tirocinio "Cosa somministriamo ad un pz in piena crisi maniacale?" ha risposto "SSRI". Laureato in 6 anni netti. E di aneddoti del genere ce ne sono parecchi.
Quindi ho cominciato a pensare che la gente che si è laureata prima di me, non deve essere necessariamente sempre migliore di me..
Quello che mi chiedo è: dov'è che sbagliamo? Cos'è che non ci fa andare agli esami perchè non ci sentiamo pronti? Cos'è che ci fa chiudere completamente il cervello di fronte a certi tomi e ci fa trascinare certi esami per anni?
Scarsa stima in noi stessi? Ansia da esame? Sbagliamo metodo di studio? Forse tutte queste cose...
Forse tra tutti riusciremo ad elaborare una risposta e forse un giorno riusciremo a capire come fare per uscire da questo pantano...
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
Il motivo, secondo me, è semplicissimo. Le capacità mentali sono tali per cui è facilissimo arrivare ad un livello X, poi difficilissimo passare al livello X+1, X+2 e via discorrendo.come è possibile che dei bravi studenti, delle persone intelligenti, capaci, dei "vincenti" si trovino di colpo a cadere in baratri di disperazione ed inefficienza? E tutti sugli stessi esami!!
La scuola superiore (che permette anche ad un cerebroleso di diplomarsi) ti illude di essere intelligente; superare i primi 2 anni di università (che di fatto danno le nozioni che dovrebbero dare le superiori) con una certa facilità ti illude di essere molto intelligente. Ad un certo punto arrivano le materie dove, per riuscire, bisogna essere intelligenti davvero: chi lo è passa, chi non lo è si arena.
Se preferisci, è stato spostato il punto di selezione dalla sua sede naturale (la scuola secondaria) ad una sede anomala (l'università).
Sì ma questo si applica anche ai laureati in 10 anni con 110 e lode.Ho visto gente che, preso 30 e lode in Psichiatria, alla domanda fatta durante un tirocinio "Cosa somministriamo ad un pz in piena crisi maniacale?" ha risposto "SSRI". Laureato in 6 anni netti. E di aneddoti del genere ce ne sono parecchi.
Nell'esercito si usa dire che il soldato ben addestrato vince sempre sul soldato forte e intelligente: è per questo che ci si addestra. Vale anche in medicina (che non a caso mutua dal gergo militare parte del linguaggio, per esempio la guardia). Puoi studiare quanto ti pare, ma finché non hai visto coi tuoi occhi un evento in corsia, questo resta un concetto teorico. Devi studiare lo stesso, perché è solo studiando che, una volta che l'hai vissuto, sei in grado di colmare il gap e mettere in pratica quello che hai studiato in teoria. I migliori sono quelli che vivono in corsia, ma siccome il tempo a disposizione non è infinito, ecco che questi sono anche quelli che vanno lenti, prendono voti bassi agli esami o entrambe le cose (non puoi studiare a memoria i libri E stare in corsia. Non c'è abbastanza tempo).
Un metodo di valutazione che, almeno in clinica, fosse basato almeno al 50% sulla pratica risolverebbe il problema, ma l'università è troppo polverosa per accettare un'idea simile e finisce p.es in chirurgia a dare 30, lode, bacio accademico e palpata di culo da parte della commissione tutta a chi snocciola il sabiston a memoria senza aver mai preso in mano un bisturi o un porta-aghi.
Aggiungerò che l'iper-competitività portata dalla larga maggioranza di donne in facoltà aggrava il problema. Non vogliono imparare, vogliono il voto, e non lo vogliono perché rappresenta una misura della loro cultura, ma una misura della loro superiorità sui colleghi. Questo amplia ancora di più il gap tra capacità reali e risultato accademico.
Soluzioni? Non ce ne sono.
Tre sono le basi della medicina:Anatomia è stato uno scoglio pazzesco, la preparavo insieme ad altri esami non bloccati del 3°, poi del 4°, poi del 5° anno, perchè non riuscivo a passarla e non potevo tornare a casa senza voti... risultato: l'ho passata al 5° anno e poi mi sono arenata allo stesso modo su Fisiologia.
anatomia: com'è fatto
fisiologia: come funziona
patologia generale: come si può rompere
Non è accettabile affrontare la clinica senza aver posto queste basi. La clinica è apparentemente facile, ma in realtà senza le basi suddette è un castello di sabbia che si disfa alla prima difficoltà.
Anche perché poi il percorso "in uscita" della medicina è costituito dalla clinica medica e dalla clinica chirurgica, ovvero: adesso che so cosa si è rotto, dove, come e perché, come posso riparare il danno?
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.
- Dottoressabionda
- Offline
- Nuovo Utente
- Messaggi: 9
- Ringraziamenti ricevuti 0
Riguardo a ciò che dici sull'ipercompetitività delle donne, sono d'accordo con te: ce n'è un buon numero che vuole solo essere la prima della classe e non si interessa al perchè sta studiando.. infatti sono quelle che poi si impressionano quando vedono un po' di sangue... (ne conosco). Io non sono una di quelle persone. Non mi interessano i voti di per sè. Quando ho scritto che "non potevo tornare a casa senza voti" forse mi sono espressa male: il mio problema è che vivo in una famiglia molto esigente, in cui poco importa il lavoro ben fatto, l'importante è il pezzo di carta che lo certifica. E non sono assolutamente d'accordo, però ho dovuto piegarmi a questa logica per non farmi tagliare i fondi. Quindi ho dato esami molto "specialistici" e più "facili" da passare come, Odontoiatria, Oculistica, Ortopedia, ORL, Immunologia, Metodologia Clinica, Microbiologia, Psichiatria, Medicina Legale e anche Patologia generale, anche senza Anatomia e Fisio e li ho studiati tutti seriamente, con voti dal 24 al 30. Sono d'accordo cn te sulle basi "anatomia: com'è fatto; fisiologia: come funziona; patologia generale: come si può rompere" e infatti a me è capitato di studiare anatomia e fisiologia nei programmi di tutti gli esami sopracitati, un pezzo per volta. A me è capitato di avere un blocco nei confronti di questi 2 esami, per la loro mole o per la modalità d'esame, o per paura e basta, quindi ho voluto condividere la mia esperienza con qualcuno che forse poteva aver provato qualcosa di simile.
Non volevo dare l'impressione di chi è interessata solo a portare a casa il voto, se è questo che ho dato a vedere, nè era questo il mio messaggio.
Riguardo al modo di valutazione della preparazione e delle abilità usato nella maggior parte delle facoltà di Medicina in Italia, sono d'accordo con te: c'è uno spesso strato di polvere su tutto, e chi è poi un bravo clinico non è sempre chi si è laureato in 6 anni con 110 e lode, questo lo so anch'io... solo che fa rabbia, ed ogni tanto ci si deve anche sfogare, no?
Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.