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Importanza della media e del voto di laurea

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13 Anni 5 Mesi fa #212871 da Evviva
mah io sono all'inizio del quarto ( mi manca un esame del terzo che darò a dicembre sperando di passarlo eheh )
nei primi 2 anni mi facevo un sacco di pippe sui voti ora come ora non me ne frega nulla
il mio obiettivo è laurearmi in circa 3 anni-3 anni e mezzo a partire da adesso e arrivare alla fine sapendo le cose fondamentali di tutte le materie e accetterò qualsiasi voto da qui alla fine , senza stare a perdere tempo a imparare cose che dimenticherò al max 2 mesi dopo l'esame per prendere un 30
anche perchè sono orientato verso alcune specializzazioni in cui non è ( almeno adesso ) difficilissimo entrare

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13 Anni 5 Mesi fa #213165 da silviay
probabilmente dovrei tacere, sono così fuori corso che non merito nè la specialità nè probabilmente la medicina di base. però mi permetto di fare un'osservazione.innanzitutto studiare e svolgere la professione medica non sono la stessa cosa.si può essere lenti nello studio e rapidi nel lavoro. in più: è veramente serio preparare degli esami in quindici giorni saltanto a piedi pari interi argomenti? e se mi capiteranno pazienti con quelle patologie,magari facendo la guardia medica? è vero che il programma dei vari corsi non può essere sempre completo e che ci sono patologie di cui solo lo specialista conosce veramente qualcosa, ma non credo che studiare e cercare di essere preparati sia una perdita di tempo.
è sicuramente giusto premiare chi si laurea in tempo e penalizzare i fuori corso, ma io personalmente non manderei mai mio figlio da un medico che si è laureato in sei anni secchi con il minimo dei voti, e trovo assurdo che la stessa università sia orientata a preferire la velocità alla preparazione

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13 Anni 5 Mesi fa #213175 da verap
Ciao,
non sono d’accordo che dovresti tacere: ogni opinione è degna di essere ascoltata e spunto di confronto.

Guarda devo dire che condivido solo in parte la tua posizione.

E’ vero che studiare e svolgere la professione medica non sono la stessa cosa. Ma sono altrettanto sicura che una persona che si laurea con il minimo dei voti, non necessariamente debba essere “bollata” come un cattivo medico( esattamente come un medico che si laurea con il massimo dei voti non sarà necessariamente un ottimo medico).

Ci sono persone che accettano qualsiasi voto, anche basso, magari perché non hanno la possibilità economica di finire fuoricorso o perché lavorano o per mille altri motivi che prescindono dalla reale volontà di una persona di essere preparato(senza contare che a volte, purtroppo, il voto di un esame non è  indicativo della reale preparazione dello studente).

Io se dovessi scegliere un medico per mio figlio non valuterei sicuramente il suo voto di laurea, né il tempo che ha impiegato a finire.

E non lo dico perché mi riguarda(probabilmente non uscirò con il massimo dei voti, ma nemmeno con il minimo)ma perché in generale trovo sbagliato avere pregiudizi, sia verso chi ha una media alta, sia verso chi ha una media bassa, sia verso chi è in corso, sia verso chi è fuoricorso.

Questa è la mia semplice opinione.
Buona giornata.

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13 Anni 5 Mesi fa #213179 da silviay
nel mes ho cercato di difendere un po' la mia situazione,visto che ultimamente i fuoricorso sembrano costituire il peggiore di tutti i mali, ma in realtà condivido la tua posizione.
così come c'è chi rimane fuori corso per una serie di problematiche che lo allontanano dagli impegni universitari, ci può essere chi, per motivi molto simili, può scegliere di velocizzare e accettare voti bassi.
è che in alcuni post precedenti sembrava emergere l'opinione che la preparazione dello studente di medicina sia così ininfluente  che mi sono sentita di intervenire.
in più ritengo che per fare il medico serva un vero e proprio talento,sia per quanto riguarda gli aspetti più prettamente tecnici, sia per quanto riguarda le fondamentali sensibilità, umanità e attenzione nei confronti del paziente. non si può essere considerati bravi medici se non sussistono entrambe le componenti e l'università da sola non ce le può fornire.
questi elementi, insieme all'impegno e alla dedizione nei confronti del proprio ruolo dovrebbero essere valutati quando si sceglie un medico, ma è pressochè impossibile farlo di primo acchito.
io ho sperimentato da paziente sia primari rinomati con la sensibilità di una pietra, che medici gentilissimi ma impreparati e devo dire che è meglio fuggire da entrambe le categorie.
purtroppo, per l'ingresso alla specialità, non si possono che valutare requisiti numerici, immediati, ma che sicuramente danno una valutazione  superficiale del merito, sia nel caso della media che del fattore temporale.

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13 Anni 4 Mesi fa #213256 da silviay
già è vero.come se non bastasse adesso c'è anche la gelmini

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