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Un anno fuori corso

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8 Anni 5 Mesi fa #314343 da osky1090
Risposta da osky1090 al topic Un anno fuori corso
Ciao RobyC!
Ho letto il tuo messaggio e sono rimasto sconcertato dalle somiglianze con la mia situazione.
Io sono attualmente al 6 anno e per laurearmi in corso l'ultima sessione disponibile è quella di Marzo 2016... ma ad oggi, metà novembre 2015, ho ancora 7 esami mancanti (domani ho neurologia). Dovendo consegnare il libretto entro fine gennaio 2016 è evidente che non potrò mai farcela per Marzo, così ho posticipato la mia tappa di laurea a luglio... con gran rammarico e delusione verso di me prima di tutto... e anche verso coloro che si aspettavano molto di più da me, i miei genitori in primis.
Purtroppo non è facile, le cause del mio "ritardo", sono molteplici:
1) ESATTAMENTE COME TE sono un precisino, attento ai dettagli. Se qualcosa di ciò che sto studiando non mi torna non mi limito a memorizzarla (odio imparare a memoria!) ma piuttosto spendo il doppio, triplo del tempo a cercare risposte logiche e sensate su libri e ricerche... il che ovviamente mi porta a posticipare gli esami di 1, 2, 3 o anche più appelli. Perché studio in questo modo? Perché a differenza di molti che studiano per i voti (e magari si portano a casa la lode semplicemente ripetendo a pappagallo gli appunti del professore) io studio per me stesso: per passione
2) Ho sempre voluto mantenere una media superiore al 28 e ciò mi ha portato a dover ridare più volte alcuni esami, contribuendo al ritardo: dermatologia, primo appello: 27. Rifiuto. Secondo appello: bocciato. Terzo appello; bocciato. Quarto Appello: bocciato. Quinto appello: 30. Potevo accettare quel 27, certo... ma mai mi sarei aspettato che per i 3 appelli successivi sarei capitato con l'assistente più stronza di tutta la commissione d'esame.
3) Ansia da prestazione. Purtroppo sono un tipo ansioso, soprattutto negli esami orali. L'idea di non conoscere una risposta mi paralizza e mi causa già nei giorni precedenti l'esame tutta una serie di sintomi vegetativi poco gradevoli. Il giorno dell'esame poi non immagini come sto male. Purtroppo come ben sai il 90% degli esami a medicina sono orali e più volte mi sono ritirato perché non riuscivo a sopportare l'ansia.
4) MD/PhD: come se non bastasse dal quarto anno ho iniziato un progetto per conseguire una laurea MD/PhD che però ha richiesto più di 1500 ore di frequenza (pari a 60 CFU, cioè un anno) in un laboratorio di ricerca dell'ospedale... inutile dire che quelle ore i miei compagni le hanno dedicate allo studio individuale e sicuramente anche questo ha inciso
5) ultimo ma non ultimo: problemi personali. Nonostante li abbia messi per ultimi questi hanno inciso così tanto durante il 5 anno che se non ci fossero stati forse ora mi ritroverei con al massimo 2 o 3 esami da dare. Una relazione finita, un cuore spezzato e mesi di depressione che ha richiesto una vera cura psichiatrica: inutile dire che quando queste cose accadono non basta autoconvincersi che tutto passerà e che "bisogna studiare", perché se la concentrazione non c'è lo studio intensivo perde buona parte della sua efficacia.
Ecco perché ora mi ritrovo in questa situazione. A volte provo a incolpare altri per il mi fallimento, ma dentro di me so che l'unico vero responsabile sono io. Quello che posso dire con certezza è che ciò che provo ora è un misto tra frustrazione, ansia e depressione che mi impedisce di cogliere ciò che mi ha sempre affascinato di questa materia e di questa professione. Per questa situazione non esco neanche più con i compagni di università perché sono troppo consapevole di quanto essi siano avanti a me, molti di loro si sono addirittura già laureati. Mi sono tolto da fb per non continuare a vedere le loro foto con la corona di alloro in testa e sto male con me stesso ogni giorno. Addirittura se non dovessi riuscire a laurearmi a luglio e per qualche disgraziato motivo dovessi slittare a ottobre 2016 penso che potrei cadere nuovamente in depressione alla sola idea di laurearmi addirittura DOPO alcuni studenti del 5 anno. E' una ferita nell'orgoglio che a stento riesco a sopportare.
Spero solo di finire presto per potermi sentire nuovamente "alla pari", ma fino ad allora l'unico pensiero sarà quello di cercare di vincere la mia ansia da prestazione e tentare di portare a casa il più in fretta possibile gli esami mancanti.

Spero che la mia storia non ti abbia annoiata troppo e volevo ringraziarti perché tu con la descrizione della tua esperienza mi hai risollevato un po' il morale. Sapere di non essere il solo in questa situazione è in qualche modo confortante.

Alla prossima! ;)

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8 Anni 5 Mesi fa #314344 da noisequeen
Risposta da noisequeen al topic Un anno fuori corso
Non voglio fare la bastian contrario, però siamo tutti colleghi e magari una voce fuori dal coro può un attimo scrollare...

Dunque... hai detto tu stessa "lo so, non è una tragedia"
Ecco. Sono contenta che almeno razionalmente te ne rendi conto. Sinceramente non vi conosco, e mi scuso se sembrerò presuntuosa, ma mi sembra di leggere solo sfoghi e capricci infantili di chi nella vita non hanno mai dovuto affrontare un fallimento.
So che ovviamente non è così, ognuno ha la sua storia personale... però non è possibile sentirsi angosciati, depressi, addirittura pieni di complessi di inferiorità perchè si va fuori corso di UN anno.
Lo dico a te autrice del post ma anche a quelli che ti hanno risposto con toni lamentosi autoflagellandosi... fatevi un giro sul forum. Troverete gente che comincia medicina a 25 anni, persone che riprendono a studiare a 32 o anche di più. Io stessa ho compagni di corso di 26, 29 e anche 33 anni. Di tutti i colleghi degli anni superiori al mio ne conosco un paio perfettamente in regola con gli esami. È molto più frequente imbattersi in uno studente di medicina fuori corso o indietro con gli esami che uno "normale"
Io stessa sono entrata a medicina a 23 anni. Non ho avuto una situazione scolastica particolarmente serena, per alcuni problemi familiari (lutto non rielaborato) fui anche bocciata a scuola. Mi sono diplomata a 20 anni e ho passato i restanti 3 anni a provare quel maledetto test, e nel frattempo ero iscritta a farmacia. Le mie colleghe, quelle con cui ho fatto amicizia all'università, hanno tutte 20, 21 anni... io non mi sento inferiore a loro. E semmai qualcuna di loro fosse così IDIOTA da farmi sentire in difetto, semplicemente la farei stare zitta vomitandole tutto quello che ho dovuto passare nella vita, sul perchè sono rimasta "indietro" ;)
E sarebbe insindacabile perchè ognuno ha la sua storia e i suoi problemi. E tutto questo per dirvi che a mio parere, alla luce di ciò che leggo, non sono gli altri, non sono le foto dei vostri compagni di corso con la corona d'alloro su facebook a farvi sentire in difetto... siete voi stessi.
Non è assolutamente sano colpevolizzarsi in questo modo perchè non siete riusciti a concludere medicina in maniera "perfetta" come gli altri (gli altri chi, poi? :) quindi secondo me dietro tutto il vostro malessere, questo senso di colpa, questo senso di inferiorità si nasconde un problema ben più grande di medicina. Forse venite da una famiglia che non ha fatto altro che mettervi pressioni e davanti al più microscopico fallimento (come uscire fuori corso di uno-due anni per problemi personali) vi rimprovera e vi fa sentire inadatti, o forse semplicemente non avete mai fallito nella vita e vi ritrovate da adulti incapaci di gestire qualcosa che non è una perdita, ma semplicemente un ritardo. Chiedo ancora scusa per la mia presunzione ma davvero, parlate come se non riuscirete mai a diventare medici, come se non riuscirete mai a raggiungere i vostri colleghi... ma non è così. Ognuno impiegherà il proprio tempo, ma alla fine ci ritroveremo tutti negli ospedali con i camici bianchi, davanti al paziente che ha bisogno delle nostre cure, del nostro studio, di quello che abbiamo appreso, dei nostri sacrifici. E non so quanto vi conviene continuare a piangervi addosso... un medico che davanti ad un ostacolo non fa altro che autocommiserarsi, sentirsi incapace etc quanto può essere utile?
Sono esempi estremi lo so, ma cominciate a considerare anche l'altra faccia della medaglia. Ti laurei a 25 anni, a 27, a 29, a 32?Ci metti 6 anni, 7, 9 per finire medicina di base?Con un 102, 107, 110 e lode?Ma che importanza ha?L'importante, nella condizione INEVITABILE in cui ormai si è, è arrivare al traguardo.. tutto il resto sono solo dettagli. L'importante è arrivare alla laurea, abilitarsi e fare la specialità, LAVORARE. Imparate ad accettare anche i voti che non vi piacciono, imparate ad ingoiare i rospi, ad essere per una volta quelli della penultima fila e non sempre quelli della prima... imparate ad essere meno duri con voi stessi anche davanti alle sconfitte, perchè davanti alle sconfitte ci si rialza a testa alta, ci si rimbocca le maniche e le si tenta TUTTE. Non ci si piange addosso... lo so che il vostro è solo uno sfogo, e il mio è solo un consiglio un po' diverso: combattete!Accettatevi per quello che siete, con i vostri difetti e i vostri "ritardi" perchè siete meravigliosi anche in questo e nessuno può farvi sentire inadeguati. Buona fortuna :)

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8 Anni 5 Mesi fa #314345 da Ciccioturbo
Risposta da Ciccioturbo al topic Un anno fuori corso

noisequeen ha scritto: Non voglio fare la bastian contrario, però siamo tutti colleghi e magari una voce fuori dal coro può un attimo scrollare...

Dunque... hai detto tu stessa "lo so, non è una tragedia"
Ecco. Sono contenta che almeno razionalmente te ne rendi conto. Sinceramente non vi conosco, e mi scuso se sembrerò presuntuosa, ma mi sembra di leggere solo sfoghi e capricci infantili di chi nella vita non hanno mai dovuto affrontare un fallimento.
So che ovviamente non è così, ognuno ha la sua storia personale... però non è possibile sentirsi angosciati, depressi, addirittura pieni di complessi di inferiorità perchè si va fuori corso di UN anno.
Lo dico a te autrice del post ma anche a quelli che ti hanno risposto con toni lamentosi autoflagellandosi... fatevi un giro sul forum. Troverete gente che comincia medicina a 25 anni, persone che riprendono a studiare a 32 o anche di più. Io stessa ho compagni di corso di 26, 29 e anche 33 anni. Di tutti i colleghi degli anni superiori al mio ne conosco un paio perfettamente in regola con gli esami. È molto più frequente imbattersi in uno studente di medicina fuori corso o indietro con gli esami che uno "normale"
Io stessa sono entrata a medicina a 23 anni. Non ho avuto una situazione scolastica particolarmente serena, per alcuni problemi familiari (lutto non rielaborato) fui anche bocciata a scuola. Mi sono diplomata a 20 anni e ho passato i restanti 3 anni a provare quel maledetto test, e nel frattempo ero iscritta a farmacia. Le mie colleghe, quelle con cui ho fatto amicizia all'università, hanno tutte 20, 21 anni... io non mi sento inferiore a loro. E semmai qualcuna di loro fosse così IDIOTA da farmi sentire in difetto, semplicemente la farei stare zitta vomitandole tutto quello che ho dovuto passare nella vita, sul perchè sono rimasta "indietro" ;)
E sarebbe insindacabile perchè ognuno ha la sua storia e i suoi problemi. E tutto questo per dirvi che a mio parere, alla luce di ciò che leggo, non sono gli altri, non sono le foto dei vostri compagni di corso con la corona d'alloro su facebook a farvi sentire in difetto... siete voi stessi.
Non è assolutamente sano colpevolizzarsi in questo modo perchè non siete riusciti a concludere medicina in maniera "perfetta" come gli altri (gli altri chi, poi? :) quindi secondo me dietro tutto il vostro malessere, questo senso di colpa, questo senso di inferiorità si nasconde un problema ben più grande di medicina. Forse venite da una famiglia che non ha fatto altro che mettervi pressioni e davanti al più microscopico fallimento (come uscire fuori corso di uno-due anni per problemi personali) vi rimprovera e vi fa sentire inadatti, o forse semplicemente non avete mai fallito nella vita e vi ritrovate da adulti incapaci di gestire qualcosa che non è una perdita, ma semplicemente un ritardo. Chiedo ancora scusa per la mia presunzione ma davvero, parlate come se non riuscirete mai a diventare medici, come se non riuscirete mai a raggiungere i vostri colleghi... ma non è così. Ognuno impiegherà il proprio tempo, ma alla fine ci ritroveremo tutti negli ospedali con i camici bianchi, davanti al paziente che ha bisogno delle nostre cure, del nostro studio, di quello che abbiamo appreso, dei nostri sacrifici. E non so quanto vi conviene continuare a piangervi addosso... un medico che davanti ad un ostacolo non fa altro che autocommiserarsi, sentirsi incapace etc quanto può essere utile?
Sono esempi estremi lo so, ma cominciate a considerare anche l'altra faccia della medaglia. Ti laurei a 25 anni, a 27, a 29, a 32?Ci metti 6 anni, 7, 9 per finire medicina di base?Con un 102, 107, 110 e lode?Ma che importanza ha?L'importante, nella condizione INEVITABILE in cui ormai si è, è arrivare al traguardo.. tutto il resto sono solo dettagli. L'importante è arrivare alla laurea, abilitarsi e fare la specialità, LAVORARE. Imparate ad accettare anche i voti che non vi piacciono, imparate ad ingoiare i rospi, ad essere per una volta quelli della penultima fila e non sempre quelli della prima... imparate ad essere meno duri con voi stessi anche davanti alle sconfitte, perchè davanti alle sconfitte ci si rialza a testa alta, ci si rimbocca le maniche e le si tenta TUTTE. Non ci si piange addosso... lo so che il vostro è solo uno sfogo, e il mio è solo un consiglio un po' diverso: combattete!Accettatevi per quello che siete, con i vostri difetti e i vostri "ritardi" perchè siete meravigliosi anche in questo e nessuno può farvi sentire inadeguati. Buona fortuna :)

Dato che mi sento chiamato in causa, cercherò di risponderti brevemente. Innanzitutto ti faccio i miei complimenti per come hai scritto il messaggio, aggressivo quando serve e mai troppo accusatorio. Per il resto, come dici te, ognuno ha la sua storia. Quando ho risposto a RobyC, ho cercato di di scrivere un messaggio in cui le facevo vedere che anche io come lei mi sarei laureato un anno dopo, per dimostrarle che non è una tragedia. Ognuno ha i suoi tempi, soprattutto se non si è perso tempo a "cazzeggiare" in giro. Il problema delle famiglie può essere importante, non è il mio caso, ma potrebbe influire negativamente su aspetti di questo genere. Per dirtela tutta, è vero, durante il mio cammino scolastico sono sempre emerso e quando ho cominciato a realizzare che magari nell'ambiente universitario avrei impiegato un pochino di tempo in più, non mi sono sentito in pace con la mia coscienza, questo è vero! Però credo che sia anche normale, percepire certe sensazioni, soprattutto chi magari è andato sempre bene a scuola. L'università è diversa, ma l'importante, come scrivi tu, è reagire e comprendere che la vita è altro oltre ai numeri che tiriamo fuori dall'università. Purtroppo c'è da constatare che spesso siamo giudicati dal numero, da un voto finale, ma chi siamo noi lo sappiamo e lo sanno le persone che ci stanno vicino. Se una persona è in gamba lo dimostrerà al di là di uno o due anni in ritardo e del voto di laurea. Io la penso così. Se nel mio messaggio hai percepito un po' di autocommiserazione, forse hai percepito bene. Un po' è vero, mi scotta un po' vedere altri miei compagni anche più piccoli già laureati, ma credo che anche questo sia normale, sarebbe strano il contrario. Certo, non bisogna arrivare all'eccesso, poi è controproducente. In conclusione, credo che Medicina e Chirurgia sia una tra le facoltà più difficili e non ritengo un dramma andare fuori corso di un anno.
Il tuo messaggio di risposta, noisequeen, credo che sia un messaggio giusto e al tempo stesso una sorta di spronamento a non lasciarsi sopraffare dalle pressioni delle nostre aspettative.

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8 Anni 3 Mesi fa #314540 da ChiaAlex13
Risposta da ChiaAlex13 al topic Un anno fuori corso
Ciao! Sono una studentessa fuori corso Polo Centrale. Sto inviando questo messaggio ai colleghi iscritti al forum che come me hanno davanti gli ultimi esami e/o la tesi. Vorrei creare un gruppo per poterci confrontare, scambiare informazioni, consigli e materiale didattico. Se vuoi partecipare scrivimi a questo indirizzo! chiara.alessandra@live.it. Grazie

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