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Consiglio libri per autodidatta
- MarcoAurelio
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Salve a tutti sono un ragazzo di 24 anni iscritto alla facoltà di Giurisprudenza ma molto appassionato della medicina. Da qualche tempo mi è venuto il pallino di studiare medicina da autodidatta (questo soprattutto da quando ho studiato una materia medica nella mia università). Essendo studente so cosa vuol dire studiare materie pesanti e so cosa vuol dire il termine propedeutico, ed è proprio per questo che chiedo il vostro aiuto.
Vorrei iniziare dalle basi senza perdermi in inutili materie. Esempio quando io ho iniziato la mia università ho fatto diverse materie del primo anno di cui però alcune non erano i pilastri portanti della struttura. Esempio: ho dato costituzionale, filosofia del diritto e diritto romano ma in realtà di queste realmente solo costituzionale è quel pilastro su cui poi si costruisce tutto il resto. Perciò quello che voglio chiedervi se potesse elencarmi le materie fondanti di medicina (con i testi consigliati possibilmente, ovvero quelli che meglio spiegano la materia) in maniera tale di evitare di comprare libri su materie che hanno una rilevanza marginale.
Grazie
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come prima cosa è buon norma avere una base scientifica come giustamente diceva dnl88n (biologia, chimica, fisica) anche se secondo me non è necessario andare a prendersi i libri di testo e studiare su quelli, basta un buon libro delle superiori o uno dei tanti che danno una preparazione per il test d'ammissione, serve sicuramente un buon libro d'anatomia e qui dipende da quanto tu voglia andare nel dettaglio... il Grey è sicuramente un libro poco adatto per studiare (anche se adesso c'è la versione per studenti resto cmq convinto sia un libro per chi l'anatomia la conosce già), come trattato va molto l'Anastasi (ex Balboni), alcuni usano il Bairati... sono tutti testi che costano sopra le 200€, il mio consiglio spassionato è di prenderti magari un compendio (come il famoso compendio del Cattaneo) che ha prezzi più umani ed è cmq un valido libro per chi si avvicina alla materia (se poi vorrai avere un libro da mettere in bella mostra o per approfondire potrai sempre comprarti un trattato in un secondo tempo o magari prenderti delle monografie sugli argomenti che ti piacciono maggiormente [ad esempio per il SNC il Barr's o quella di Cattaneo]), per Istologia/embriologia alcuni trattati di anatomia contengono delle parti di queste due materie come introduzione, se non avrai mai lo schizzo di fare il ricercatore o guardare in un microscopio per i fatti tuoi secondo me sono sufficienti, anche qui vale il consiglio di darti una letta sul quello prima di spendere soldi per il libro.. di isto si usano sopratutto il Monesi ed il Rosati, di embrio il Moore o il Langman... biochimica ti sconsiglio vivamente di prendere il libro: di solito si usano testi come il Leningher che sono iperspecialistici e nemmeno noi li usiamo in completezza, magari guarda nella tua università se c'è una dispensa per l'esame e leggiti quella (poi dipende molto dall'uni, da noi il prof di biochimica è un folle che pretende le formule di tutti i metabolismi, leggerti una dispensa del genere sarebbe inutile)... dopo queste materie "pacco" le cose iniziano a farsi interessanti.. fisiologia esistono molti libri (conti, baldissera, guyton, ...) vanno sopratutto a gusti... dopo quella si può divagare per lo scibile umano (sicuramente da prendere il Rugarli (in alternativa l'Harrison anche se IMHO per te sarebbe eccessivo), il Dionigi e il Robbins che sono la base per la patologia generale, medica e chirurgia) e pi indirizzarti verso le materie che ti interessano e prendere libri un po' più specialistici...
resta sempre il consiglio di andare in una libreria universitaria e sfogliarli prima di comprarli, visto anche il prezzo non proprio alla mano di molti di essi... poi puoi sempre comprarli su internet dove costano di meno, ma prima di premere su "compra" è sempre meglio avere un'idea di come sarà il libro...
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Ho cominciato quest'avventura "lanciandomi" immediatamente nello studio dell'anatomia (trattato Edi Ermes). Tuttavia, in corso d'opera mi sono reso conto che per potere comprendere bene alcuni degli argomenti trattati era necessario essere in possesso di conoscenze preliminari di base, ossia di un background che ovviamente non avevo. Mi riferisco, in particolare, alla citologia e all'istologia, ma anche alla biologia.
Di conseguenza, tornando un sui mie passi rispetto all'originario piano programmatico che avevo in mente ed avendo acquisito sicura consapevolezza del fatto che la"propedeuticità" tra le materie non è prevista per capriccio bensì per ragioni ben precise, ho deciso di ripartire dallo studio delle materie di base, quelle previste al primo anno di ogni facoltà di medicina (chimica e propedeutica biochimica; fisica; biologia/genetica; citologia/istologia), per tornare dopo allo studio dell'anatomia e delle altre materie che ad essa seguono.
A tale proposito, sfrutto l'occasione offerta dalla tua domanda per chiedere a te e a tutti coloro che vorranno darmi un consiglio, l'indicazione di un libro di fisica medica sul quale studiare (Scannicchio; Serway; Cromer o altro),facendo presente che non ho frequentato il liceo scientifico e quindi non ho alcuna base in questa materia nè sono forte in matematica.
Cerco, pertanto, un testo - non scolastico ma pur sempre universitario e dal taglio medico - che sia semplice ed essenziale ed utile per la comprensione delle future materie mediche (presumo, fondamentalmente, della fisiologia).
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In effetti ho visto che il Cromer ha un numero di pagine abbastanza contenuto; poi, se mi confermi che è semplice nelle spiegazioni è un ulteriore elemento che gioca a suo favore! L'unica mia perplessità invero era relativa al fatto che risale al 1980 e che, pertanto, non è un testo aggiornato.
Comunque penso proprio che lo acquisterò.
Grazie ancora,
Ciao
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Mi accodo al topic essendo un "nonno" 40enne con una tardiva passione per la Medicina; ho letto le risposte di Moonwolf con molto interesse, e mi piacerebbe avere alcune delucidazioni ulteriori, se non è di troppo disturbo (la richiesta è comunque valida per chiunque voglia rispondere oltre a Moonwolf, naturalmente...) circa i libri e le materie oggetto di studio:
Per esempio, è corretto cominciare da chimica, fisica e biologia in questo preciso ordine?
Che titoli eventualmente consigliereste per queste tre materie in alternativa ai libri di testo?
Eventualmente in che fase andrebbero inserite materie quali chimica organica, biochimica e istologia?
Grazie in anticipo per la cortese attenzione
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Il fatto che la pratica della medicina sia un'attività quasi interamente inferenziale non sembra turbare i sonni di nessuno. Bah.
Comunque il medico è chiamato a risolvere i problemi, in particolare quelli che l'organismo non risolve da sè. Per fare questo deve conoscere 3 cose fondamentali dell'organismo:
-com'è fatto: anatomia. L'istologia è fondamentale per comprenderla, l'embriologia probabilmente no, ma aiuta.
-come funziona: fisiologia. Implica conoscere la fisica, la chimica e la biochimica.
-come si può rompere: patologia generale.Implica conoscere l'anatomia e la fisiologia.
Con una buona base di cultura scientifica probabilmente l'analitico può partire da queste tre, eventualmente colmando le lacune.
L'inferenziale si annoierà a morte e mollerà. Meglio allora partire dal sintomo e procurarsi un testo di semeiotica, riempiendo i buchi pian piano e lasciando che la conoscenza complessiva si componga strada facendo, ricorrendo ai testi di base di anatomia, fisiologia e patologia generale. Molti concetti della semeiotica, infatti, sono alla portata di un profano con una buona cultura scientifica di base.
Per quanto riguarda i testi, trovo un buon consiglio l'uso di un compendio di anatomia anzichè un testo completo e suggerisco inoltre di ricorrere ai numerosi atlanti 3D disponibili online e offline.
Per la fisiologia, secondo me uno vale l'altro.
Un testo di patologia non è indispensabile, nel senso che qualunque testo di medicina che si rispetti comprende la fisiopatologia delle malattie descritte. Sono utili pochi capitoli, ovvero quelli relativi ai processi patologici fondamentali, che sostanzialmente sono l'infiammazione e il mancato controllo del ciclo cellulare. A questi si aggiungono i fenomeni autoimmuni, rendendo indispensabile una conoscenza almeno di base dell'immunologia.
Io credo che il Rugarli sia il miglior consiglio del thread. E' un libro affascinante perché non si limita a descrivere la malattia, ma ne traccia la storia e l'impatto sulla medicina in generale. Oltrettutto si legge come un romanzo. Naturalmente è limitato alla medicina interna, il che vuol dire che lascia fuori la dermatologia, l'oculistica, l'otorinolaringoiatria, l'ortopedia, la ginecologia, l'ostetricia, in larga misura la pediatria...
...e giusto per finire non dimentichiamoci che un medico moderno non può prescindere dal padroneggiare almeno i concetti di base della genetica...
... e così avrai concluso la prima parte dell'avventura. Benvenuto alla seconda parte: adesso che ho capito cosa è rotto e (forse) (in parte) perché si è rotto, come ca%%o lo aggiusto, ammesso e non concesso che possa farlo?
Ah, preparati ad avvertire i sintomi di tutte le malattie che ti appresti a studiare, inclusa la sindrome pre-mestruale se sei maschio o l'ipertrofia prostatica se sei femmina. Eheh.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Non ho dubbi che un approccio di tipo "inferenziale" sia decisamente più appropriato per me, e trovo la tua idea decisamente interessante.
Da quel poco che mi pare di capire, cominciare da un compendio di anatomia come il Cattaneo (dove trovo anche cenni di cito e istologia), un testo di patologia come il Rugarli (che se non ho capìto male riporta anche la semeiotica medica relativa a ciascuna delle patologie trattate), e un testo di fisiologia come il Conti (che dovrebbe contenere anche cenni di materie propedeutiche quali fisica medica e biochimica ma sul quale ho letto pareri piuttosto controversi) dovrebbe essere sufficiente...o sbaglio?
In alternativa avrei visto il Bartoli, che addirittura sembrerebbe concentrare un pò di tutto in un unico testo proprio partendo dalla semeiotica, ma non so se può essere adatto per chi è alle prime armi...pareri?
Grazie.
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le materie di base sono il sottobosco teorico sul quale si appoggiano alcune delle conoscenze delle materie più avanti, ma non c'è un'ordine specifico dal quale cominciare...Per esempio, è corretto cominciare da chimica, fisica e biologia in questo preciso ordine?
chimica organica (ed eventualmente biochimica) possono essere inserite insieme a chimica generale, alla fine si parla di basi non certo di studio approfondito...Eventualmente in che fase andrebbero inserite materie quali chimica organica, biochimica e istologia?
quei libri di testo sono buoni e validi, l'approccio "inferenziale" però può essere ostico di primo impatto, se scegli questa strada non demordere e tieni sempre i testi di riferimento a portata di mano per fugare i dubbi e cercare di capire il più possibile...dovrebbe essere sufficiente...o sbaglio?
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