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Consiglio libri per autodidatta

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10 Anni 5 Mesi fa - 10 Anni 5 Mesi fa #295517 da Danpol
Salve a tutti,

Mi accodo al topic essendo un "nonno" 40enne con una tardiva passione per la Medicina; ho letto le risposte di Moonwolf con molto interesse, e mi piacerebbe avere alcune delucidazioni ulteriori, se non è di troppo disturbo (la richiesta è comunque valida per chiunque voglia rispondere oltre a Moonwolf, naturalmente...) circa i libri e le materie oggetto di studio:

Per esempio, è corretto cominciare da chimica, fisica e biologia in questo preciso ordine?
Che titoli eventualmente consigliereste per queste tre materie in alternativa ai libri di testo?
Eventualmente in che fase andrebbero inserite materie quali chimica organica, biochimica e istologia?

Grazie in anticipo per la cortese attenzione
Ultima Modifica 10 Anni 5 Mesi fa da Danpol.

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10 Anni 5 Mesi fa - 10 Anni 5 Mesi fa #295568 da DrHP
Risposta da DrHP al topic Consiglio libri per autodidatta
Io credo che la prima cosa che un autodidatta dovrebbe fare sia capire se la sua modalità di apprendimento sia prevalentemente analitica o prevalentemente inferenziale. Per lo studente universitario il problema non si pone perché il percorso è analitico e tende a premiare gli analitici.
Il fatto che la pratica della medicina sia un'attività quasi interamente inferenziale non sembra turbare i sonni di nessuno. Bah.

Comunque il medico è chiamato a risolvere i problemi, in particolare quelli che l'organismo non risolve da sè. Per fare questo deve conoscere 3 cose fondamentali dell'organismo:
-com'è fatto: anatomia. L'istologia è fondamentale per comprenderla, l'embriologia probabilmente no, ma aiuta.
-come funziona: fisiologia. Implica conoscere la fisica, la chimica e la biochimica.
-come si può rompere: patologia generale.Implica conoscere l'anatomia e la fisiologia.
Con una buona base di cultura scientifica probabilmente l'analitico può partire da queste tre, eventualmente colmando le lacune.

L'inferenziale si annoierà a morte e mollerà. Meglio allora partire dal sintomo e procurarsi un testo di semeiotica, riempiendo i buchi pian piano e lasciando che la conoscenza complessiva si componga strada facendo, ricorrendo ai testi di base di anatomia, fisiologia e patologia generale. Molti concetti della semeiotica, infatti, sono alla portata di un profano con una buona cultura scientifica di base.

Per quanto riguarda i testi, trovo un buon consiglio l'uso di un compendio di anatomia anzichè un testo completo e suggerisco inoltre di ricorrere ai numerosi atlanti 3D disponibili online e offline.
Per la fisiologia, secondo me uno vale l'altro.
Un testo di patologia non è indispensabile, nel senso che qualunque testo di medicina che si rispetti comprende la fisiopatologia delle malattie descritte. Sono utili pochi capitoli, ovvero quelli relativi ai processi patologici fondamentali, che sostanzialmente sono l'infiammazione e il mancato controllo del ciclo cellulare. A questi si aggiungono i fenomeni autoimmuni, rendendo indispensabile una conoscenza almeno di base dell'immunologia.

Io credo che il Rugarli sia il miglior consiglio del thread. E' un libro affascinante perché non si limita a descrivere la malattia, ma ne traccia la storia e l'impatto sulla medicina in generale. Oltrettutto si legge come un romanzo. Naturalmente è limitato alla medicina interna, il che vuol dire che lascia fuori la dermatologia, l'oculistica, l'otorinolaringoiatria, l'ortopedia, la ginecologia, l'ostetricia, in larga misura la pediatria...

...e giusto per finire non dimentichiamoci che un medico moderno non può prescindere dal padroneggiare almeno i concetti di base della genetica...

... e così avrai concluso la prima parte dell'avventura. Benvenuto alla seconda parte: adesso che ho capito cosa è rotto e (forse) (in parte) perché si è rotto, come ca%%o lo aggiusto, ammesso e non concesso che possa farlo?

Ah, preparati ad avvertire i sintomi di tutte le malattie che ti appresti a studiare, inclusa la sindrome pre-mestruale se sei maschio o l'ipertrofia prostatica se sei femmina. Eheh.

Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
Ultima Modifica 10 Anni 5 Mesi fa da DrHP.

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10 Anni 5 Mesi fa - 10 Anni 5 Mesi fa #295589 da Danpol
Ciao DrHP e grazie per la risposta!

Non ho dubbi che un approccio di tipo "inferenziale" sia decisamente più appropriato per me, e trovo la tua idea decisamente interessante.
Da quel poco che mi pare di capire, cominciare da un compendio di anatomia come il Cattaneo (dove trovo anche cenni di cito e istologia), un testo di patologia come il Rugarli (che se non ho capìto male riporta anche la semeiotica medica relativa a ciascuna delle patologie trattate), e un testo di fisiologia come il Conti (che dovrebbe contenere anche cenni di materie propedeutiche quali fisica medica e biochimica ma sul quale ho letto pareri piuttosto controversi) dovrebbe essere sufficiente...o sbaglio?

In alternativa avrei visto il Bartoli, che addirittura sembrerebbe concentrare un pò di tutto in un unico testo proprio partendo dalla semeiotica, ma non so se può essere adatto per chi è alle prime armi...pareri?

Grazie.
Ultima Modifica 10 Anni 5 Mesi fa da Danpol.

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10 Anni 5 Mesi fa #295600 da MoonWolf
se seguirai il consiglio di DrHP (che comunque condivido) allora il mio intervento avrà poca utilità, in ogni caso:

Per esempio, è corretto cominciare da chimica, fisica e biologia in questo preciso ordine?

le materie di base sono il sottobosco teorico sul quale si appoggiano alcune delle conoscenze delle materie più avanti, ma non c'è un'ordine specifico dal quale cominciare...

Eventualmente in che fase andrebbero inserite materie quali chimica organica, biochimica e istologia?

chimica organica (ed eventualmente biochimica) possono essere inserite insieme a chimica generale, alla fine si parla di basi non certo di studio approfondito...

dovrebbe essere sufficiente...o sbaglio?

quei libri di testo sono buoni e validi, l'approccio "inferenziale" però può essere ostico di primo impatto, se scegli questa strada non demordere e tieni sempre i testi di riferimento a portata di mano per fugare i dubbi e cercare di capire il più possibile...

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10 Anni 5 Mesi fa #295630 da Dixit
Risposta da Dixit al topic Consiglio libri per autodidatta
Come ho già scritto in un precedente post, anche a me, dopo avere conseguito altra laurea in tutt’altro settore, è capitato di scoprire d’avere un vera passione per la “Medicina”, ragione per cui mi sono deciso, non senza difficoltà, a cominciare a studiare da autodidatta cercando di organizzarmi autonomamente un “percorso parallelo” a quello seguito da un “normale studente” di medicina (s’intende sotto il profilo teorico, non potendo certo fare tirocinio in reparto ed attività di laboratorio e non potendo più purtroppo diventare medico).

Fatta questa premessa, mi pare assolutamente doveroso, anzitutto, ringraziare esperti come MonnWolf, DrHP e DNL88, i cui consigli generosamente elargiti sono veramente preziosi per chi, come me, non orbitando all’interno di una facoltà universitaria e studiando esternamente da autodidatta ha poche occasioni di reale confronto rapportandosi esclusivamente con le pagine di un libro.
A tali esperti, pertanto, principalmente espongo i seguenti quesiti e dubbi.

Quesiti:
per il momento, “per farmi le ossa”, sto studiando le materie scientifiche di base (biologia, chimica e fisica); ebbene, per quanto riguarda la FISICA – materia vastissima e per me assai ostica non avendo un buon rapporto con la matematica tanto per usare un eufemismo - vorrei sapere, anche per ottimizzare i non lunghi tempi della giornata di cui dispongo per lo studio, quali sono gli argomenti di questa materia veramente importanti ed essenziali sui quali è necessario concentrarsi (nel programma ho visto che c’è praticamente tutto: cinematica, dinamica, fluidi, termodinamica, fenomeni ondulatori, elettricità, elettromagnetismo etc).
In altri termini, vorrei sapere se devo studiare proprio tutto quello che c’è sul libro o se, viceversa, ci sono argomenti “non fondamentali” che si possono bypassare. Al tempo stesso vorrei che mi indicaste quali sono gli argomenti da studiare invece funditus per la comprensione delle future materie veramente “mediche” come la fisiologia.

Analogo quesito pongo per la BIOCHIMICA (materia che comincerò studiare tra non molto): potete indicarmi quanto più dettagliatamente possibile quali sono, in quest’ambito, le cose veramente importanti da sapere?
Chiedo questo avendo letto che MoonWolf, quale tempo fa, rispondendo a Marco Aurelio, ha sconsigliato l’acquisto di un testo specialistico come il Leningher.
Tale risposta, però, ad esser sincero, mi lascia un po’ perplesso avendo potuto constatare che qualsiasi manuale di chimica organica contiene tutto sommato poco spazio alla biochimica in senso stretto, la quale, al contrario, se non incorro in errore, è la branca della chimica che più di tutte dovrebbe interessare il medico.
A tale riguardo, aggiungo che ho sentito parlare bene di testi quali il Devlin e il Marks, che, mi è stato detto, essere molto validi per un utile studio avendo entrambi un approccio clinico.
Che ne pensate e veramente così? Mi consigliate di acquistarne uno e quale tra i due testi predetti è più accessibile?

Dubbi.
Nei piani di studio della facoltà di Medicina leggo che, dal terzo/quarto anno in poi, sono previsti insegnamenti diversi, con conseguenti differenti esami per le seguenti materie:
patologia generale, anatomia patologica, medicina interna e fisiopatologia clinica.
Da profano quale sono e scusandomi sin d’ora se agli esperti la mia domanda potrà sembrare banale, chiedo quale differenza intercorra tra tali materie, in specie tra la patologia generale e la medicina interna, posto che tutte, mi pare, trattino di patologie.

Ringrazio sin d’ora chi vorrà rispondere ai miei quesiti (se possibile in maniera completa), fugare i miei dubbi e fornirmi comunque suggerimenti utili.

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10 Anni 5 Mesi fa #295631 da Dixit
Risposta da Dixit al topic Consiglio libri per autodidatta
Come ho già scritto in un precedente post, anche a me, dopo avere conseguito altra laurea in tutt’altro settore, è capitato di scoprire d’avere un vera passione per la “Medicina”, ragione per cui mi sono deciso, non senza difficoltà, a cominciare a studiare da autodidatta cercando di organizzarmi autonomamente un “percorso parallelo” a quello seguito da un “normale studente” di medicina (s’intende sotto il profilo teorico, non potendo certo fare tirocinio in reparto ed attività di laboratorio e non potendo più purtroppo diventare medico).

Fatta questa premessa, mi pare assolutamente doveroso, anzitutto, ringraziare esperti come MonnWolf, DrHP e DNL88, i cui consigli generosamente elargiti sono veramente preziosi per chi, come me, non orbitando all’interno di una facoltà universitaria studiando esternamente da autodidatta e rapportandosi esclusivamente con le pagine di un libro, non avendo reali occasioni di confronto.
A tali esperti, pertanto, principalmente espongo i seguenti quesiti e dubbi.

Quesiti:
per il momento, “per farmi le ossa”, sto studiando le materie scientifiche di base (biologia, chimica e fisica); ebbene, per quanto riguarda la FISICA – materia vastissima e per me assai ostica non avendo un buon rapporto con la matematica tanto per usare un eufemismo - vorrei sapere, anche per ottimizzare i non lunghi tempi della giornata di cui dispongo per lo studio, quali sono gli argomenti di questa materia veramente importanti ed essenziali sui quali è necessario concentrarsi (nel programma ho visto che c’è praticamente tutto: cinematica, dinamica, fluidi, termodinamica, fenomeni ondulatori, elettricità, elettromagnetismo etc).
In altri termini, vorrei sapere se devo studiare proprio tutto quello che c’è sul libro o se, viceversa, ci sono argomenti “non fondamentali”, che si possono bypassare. Al tempo stesso vorrei che mi indicaste quali sono gli argomenti da studiare funditus per la comprensione delle future materie veramente “mediche” come la fisiologia.

Analogo quesito pongo per la BIOCHIMICA (materia che comincerò studiare tra non molto): potete indicarmi quanto più dettagliatamente possibile quali sono, in quest’ambito, le cose veramente importanti da sapere?
Chiedo questo avendo letto che MoonWolf, quale tempo fa, rispondendo a Marco Aurelio, ha sconsigliato l’acquisto di un testo specialistico come il Leningher.
Tale risposta, però, ad esser sincero, mi lascia un po’ perplesso avendo potuto constatare che qualsiasi manuale di chimica organica contiene tutto sommato poco spazio alla biochimica in senso stretto, la quale, al contrario, se non incorro in errore, è la branca della chimica che più di dovrebbe interessare il medico.
Al riguardo, aggiungo che ho sentito parlare bene di testi quali il Devlin e il Marks, che, mi è stato detto essere molto validi per lo studio avendo entrambi un approccio clinico.
Che ne pensate e veramente così? Mi consigliate di acquistarne uno e quale tra i due testi predetti è più accessibile?

Dubbi.
Nei piani di studio di della facoltà di Medicina leggo che, dal terzo anno in poi, sono previsti insegnamenti diversi, con conseguenti differenti esami per:
patologia generale, anatomia patologica, medicina interna e fisiopatologia clinica.
Da profano quale sono e scusandomi sin d’ora se agli esperti la mia domanda sembrerà banale, chiedo quale differenza intercorra tra tali materie, in specie tra la patologia generale e la medicina interna, posto che tutte, mi pare, trattino di patologie.

Ringrazio sin d’ora chi vorrà rispondere ai miei quesiti (se possibile in maniera completa), fugare i miei dubbi e fornirmi suggerimenti utili.

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