Consiglia questo sito su Facebook:

Medici senza frontiere...

Di più
14 Anni 11 Mesi fa #186310 da Mango
Risposta da Mango al topic Re:Medici senza frontiere...
ciao a tutti ! Bè se devo essere sincero questo di entrare a far parte di emrgency o msf è da sempre un po' un sogno che ho... cioè so benissimo quanto  sia complicato prima di tutto entrare in queste organizzazioni ma soprattutt poi partire per le missioni che organizzano, tuttavia è un bel po' di tempo che c penso a questa possibilità e chissà che nel futuro non ci provi :) anche se non sono assolutamente sicuro di riuscirci...so che tipo di medici cercano e a dir la verità intendevo specializzarmi in uno di questi campi tipo chirurgia d'urgenza o medicina d'urgenza ( o anestesia e rianimazione anche... ) quindi si credo che mi piacerebbe molto e poi devono essere esperienze che non dimentichi facilmente e che ti segnano credo...tutto qua :)

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
14 Anni 10 Mesi fa #188738 da coccinella
oggi dopo un po' di tempo son ricapitata sul sito di MSF...e come ogni volta spero un giorno di poter fare anch'io un'esperienza simile  :rolleyes:
intanto voglio condividere con voi questa bella testimonianza  :)

Vi scrivo da... Gao
Maryvonne racconta la sua esperienza di anestetista in Mali
01/06/2009

"Devi andare in Mali per un progetto di Fistole vescico-vaginali". Finalmente la chiamata di MSF è arrivata. È la mia prima volta in Africa.

Mi precipito a cercare il Mali sulla cartina. "Caspita", penso, "farà caldissimo! Si ma… le fistole vescico-vaginali… da dove sbucano?".
Vaghi ricordi dall'università. Cerco aiuto dai miei colleghi d'ospedale più anziani, ma anche loro non vedono una fistola vaginale da decenni.
Per fortuna la chiamata di Miguel da Bruxelles è chiara e diretta: "Dovrai praticare rachianestesia* e protocolli antalgici". Annoto su un foglio, scarico i protocolli. Devo ancora aspettare una settimana per la partenza. Immagino donne anziane, sofferenti, deperite. L’ospedale sarà un disastro laggiù nel deserto, mi dico.
No, il Mali non è questo. Almeno a Gao, dove sono stata in missione, l’ospedale è ampio e spazioso, le sale operatorie pulite. "Ma non dovevamo essere in Africa?".
E le donne, le future pazienti?
Eccole lì, sdraiate su teli di paglia all’ombra degli hangar costruiti da MSF. Sono tante, giovanissime, sorridenti, colorate, con i gioielli tuareg ben in vista.

Dettaglio che non sfugge agli occhi civettuoli di una femmina occidentale!
Bambini ovunque, mi guardano. Sono sicura che si chiedono chi possa essere questa biondina con uno sguardo compassionevole da crocerossina che si intrufola fra di loro.
E io mi domando: "E le fistole? La sofferenza? Dove è il trucco?”.
Il trucco c’è. Ed è nascosto sotto le vesti. Me ne accorgo dopo un po’. Mi era sfuggito sul terriccio rossastro, ma sopra le mattonelle è chiaro ed evidente.

Queste donne perdono urina quando camminano! Tante goccioline una dietro l’altra a segnare il loro cammino, quando si siedono lo sgabello rimane imbrattato e ad un esame più attento i loro vestiti sono umidi. Sulle gambe fin giù le caviglie un fiumicello chiaro contrasta con la pelle scura. Orme di urina sul pavimento.

Molte di loro vengono da villaggi lontani, alcune hanno sentito l’appello via radio di MSF, la maggior parte sono giovanissime, raccontano storie simili tra loro: travaglio di parto lunghissimo (3-6 giorni ...possibile, è umano?), visitate di continuo dalle anziane del villaggio, parto con forcipe o in seguito ad estrazioni azzardate, molti neonati morti. E tutte con lacerazioni imponenti a vagina, vescica, uretra e retto. Sfortunate.
Il risultato finale è la formazione di fistole ed incontinenza di urina, e talvolta addirittura feci in vagina. Poche sono le donne con fistole recenti, alcune raccontano di averle già da 3, 4, 10 anni, una da ben 30 anni!

Capisco che le nostre pazienti sono delle sopravvissute. Altre donne sono morte di parto a causa di emorragie o setticemia.
Molte sono state ripudiate a causa della loro malattia e vivono la loro situazione in totale isolamento nei villaggi…sono donne che perdono la dignità e puzzano di urina!
Ma mi sfugge ancora un particolare.

Come è possibile che queste donne dopo tutto quello che hanno passato non si lamentino e siano ancora sorridenti a noi estranei?
Ecco... forse è questa l’essenza del Mali. In un paese dove ti non ti puoi permettere di pagare le cure ospedaliere (la sanità è a pagamento), accettano il destino in quanto tale. Isolate nei villaggi, felici di vivere.

Ho capito la loro straordinarietà e ho pensato al mio errato pietismo occidentale, ci siamo risultate subito simpatiche ed aiutate l’una con l’altra.
Il concertino finale per la nostra partenza con le donne che suonavano sui contenitori di urina come fossero dei jambé e ballavano tenendo sospesi i cateteri urinari ha chiuso in allegria la missione e ha contribuito a lasciare un po’ di Mali in me…

Grazie!

Maryvonne, anestesista



* peridurale


…ed infine la scoperta principale quella della gente del posto, dei locali. Come sembrino fatti apposta per questo paesaggio, per questa luce, per questo odore. Come facciamo un tutt’uno con essi. Come uomo e paesaggio formino un unicum inscindibile,armonioso complementare. Come ogni razza sia connaturata al suo paesaggio, al suo clima. Noi plasmiamo il nostro paese ed esso a sua volta ci plasma i tratti del volto. Tra le palme, nella macchia e nella giungla, l’uomo bianco appare un elemento spurio, incongruo, dissonante: pallido, debole la camicia madida di sudore, i capelli appiccicati, sempre tormentato dalla sete, da un senso di impotenza, dalla malinconia. E sempre in preda alla paura: delle zanzare, dell’ameba, degli scorpioni, dei serpenti. Tutto ciò che si muove lo riempie d’orrore, di spavento, di panico.
Per i locali, invece, succede tutto il contrario: dotati di una naturale grazia e resistenza, si muovono a loro agio e liberamente al ritmo imposto dal clima e dalla tradizione. Un ritmo rallentato, che non conosce fretta: tanto nella vita non si può mai avere tutto. Altrimenti agli altri che resterebbe?

Ryszard Kapuscinski
Ebano

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Moderatori: gracycerion86
Tempo creazione pagina: 0.530 secondi
Powered by Forum Kunena
EU e-Privacy Directive
Cookie Policy