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Dov'è il futuro?

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11 Anni 7 Mesi fa #268707 da gdent70
Risposta da gdent70 al topic Re:Dov'è il futuro?
Caro Capgras, ho deciso di scrivere su questo blog perchè mi è uscito sulla homepage di google in seguito ad una ricerca di ambito odontoiatrico e scusami tanto se ho scritto un solo post.
Ovviamente la mia situazione è migliore di quella di un operaio dell' alcoa (ca va sans dire), però per quello che ho studiato, per gli anni rimasto in casa sui libri, per i corsi frequentati e per i soldi spesi in tasse universitarie e corsi, sinceramente penso sia lecito essere amareggiati ed insoddisfatti.
Quello che ho fatto è raccontare la mia personale esperienza, che è più reale e attinente al vero dell' idea che hanno molti di dentista con la porsche e la barca. Ribadisco che ho scelto questo lavoro perchè mi piaceva però trovo sia giusto aprire gli occhi a chi crede ancora alle leggende metropolitane che tanto hanno danneggiato il nostro settore.
Da quello che scrivi riguardo al costo di un impianto (2000 euro non costa più da nessuno) capisco la tua idea di odontoiatria sia ancora molto vaga.
Certamente non penso che l' odontoiatria sia solo curare carie, ma se la patologia parodontale (che causa la perdita dei denti) è in estinzione, spiegami tu a chi posso fare impianti e circolari.
Per l' ortodonzia i bambini vanno nelle cliniche low cost, che grazie alle loro dimensioni riescono a sfruttare economie di scala e dare qualità a prezzi bassissimi. 
Sono convinto che tra qualche anno, quando entrerai veramente nel mondo del lavoro e non vivrai più nell' ambiente ovattato dell' università, dove i professori vi pompano per poi vendervi i loro corsi capirai quello che sto scrivendo ora e capirai che parlare sulla carta è un conto, mentre avere effettivamente pazienti sui quali eseguire le cure è un altro.
A supporto di quello che dico io ci sono articoli sul corriere della sera, interventi di esponenti delle associazioni di categoria, e dentisti che si svendono come carne da macello su groupon.
Sarei lieto di leggere qualcosa su quello che dici tu. Credimi ne sarei davvero felice perchè mi farebbe vedere uno spiraglio di luce in questo tunnel nero.
Purtroppo la parte romantica di questo lavoro è morta nel 2007, quando con il decreto Bersani siamo diventanti dei commercianti, che mettono le pubblicità e fanno gara a ribassare i prezzi a scapito della qualità e non più dei medici volti a risolvere le problematiche delle persone.
Ribadisco che accetto volentieri smentite con dati e articoli su quello che dico.

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11 Anni 7 Mesi fa #269438 da lunatica1985
Risposta da lunatica1985 al topic Re:Dov'è il futuro?
Salve a tutti, sono un'Odontoiatra ormai laureata da quasi 3 anni, e ho il mio studio professionale.
Devo dire che per alcune pratiche mi avvalgo ancora di alcuni collaboratori, ad esempio un caro amico si occupa di ortodonzia (è specializzato in questa branca, e a me non è mai interessata), mentre per altre ormai sono autonoma, mentre in passato ho preferito avvalermi di colleghi più esperti di me per casi chirurgici più complessi. Da notare che tali casi erano stati inviati direttamente in ospedale da colleghi ben più anziani di me, casi che poi sono riuscita a gestire anche autonomamente, cosa che mi ha sicuramente portato ad avere altri pazienti che sicuramente preferivano evitare liste di attesa e che si sentivano più rassicurati e coccolati in uno studio privato come il mio piuttosto che in ospedale. Ho anche lavorato sia prima che dopo la laurea nei reparti ospedalieri e sicuramente sbagliano in molti a preferire l'ambiente privato, ma in molti casi è già la parola "ospedale" a fare da deterrente ansiogeno, e quindi alla fine questo contribuisce ad incrementare la fiducia nel professionista privato e molte volte "amico".
Ho fatto questa premessa perchè sicuramente all'inizio anche a me è sembrato azzardato intraprendere un'avventura come quella di aprire uno studio da sola, in età così giovane, in una città piena di dentisti agguerriti, ma ahimè in gran parte attempati medici di famiglia che pensavano di trovare la gallina dalle uova d'oro in questa professione e che attualmente stanno avendo un amaro risveglio da tale prospettiva.
Sicuramente il fatto di essere donna mi ha avvicinato particolarmente alla fetta femminile e pediatrica del bacino di pazienti della città, un ambiente confidenziale e una presenza quasi materna possono contribuire a ridurre il carico di ansia che accompagna qualunque persona si diriga dal dentista.
Sono comunque giunta alla decisione di aprire uno studio mio non per eccessiva fiducia nelle mie capacità, anzi, un pò di sana insicurezza penso che debba sempre accompagnare ciascuno quando occorre prendere delle decisioni per il bene del paziente;altrimenti si rischia di peccare di presunzione o di appioppare soluzioni stereotipate a qualsivoglia problema. Sono il dubbio e la riflessione che conducono alle più felici risoluzioni.
Comunque ho deciso di aprire lo studio a seguito di quasi un anno da free lancer in una città grande come Roma... Che poi, i free lancer lavorano un pò di qua e un pò di la': io no, non mi è stato possibile perchè il titolare dello studio in cui ho iniziato a svolgere l'attività privata, forse avendo capito le mie potenzialità, o per godersi la vita,non so, mi ha subito proposto di andare da lui ogni giorno per tutto l'orario di studio. Quindi lui non arrivava, o arrivava solo per occuparsi di protesi fissa (che lui prediligeva), e io gestivo uno studio da 4 poltrone in pieno centro a Roma praticamente da sola con segretarie e assistenti... Orari da dipendente, mobilità zero in caso avessi esigenza di tornare un pò a casa mia al sud, e una specie di schiavitù in cui anche andare via per mezz'ora diventava una colpa, nei giorni di orario continuato in cui uscivo alle 8 di mattina da casa e ci tornavo alle 18 senza aver potuto mangiare... Questo collega meditava di affittare un altro studio all'eur per farmici stare per alcuni giorni a settimana, perchè ovviamente anche lui diceva di risentire di una certa crisi rispetto al passato, ma non per questo si scoraggiava, anzi, voleva cambiare zona e mettere una faccia diversa dalla sua in entrambi gli studi...
Mi stancai della situazione e non accettai di continuare quel tipo di vita troppo stressante, e ne ho pagato le conseguenze perchè per dedicarmi alla progettazione e ai lavori del nuovo studio, incluso trasferimento annesso, per alcuni mesi sono stata ferma... Ma adesso ho la libertà di godere appieno dei frutti del mio lavoro, di poter prendere le decisioni che meglio credo (posso fare sconti a chi voglio, venire incontro a qualcuno se lo reputo necessario, posso decidere di salvare dei denti che magari mi avrebbero costretta a togliere per poterci guadagnare più sopra: ah, tra parentesi, sono parodontologa)... E di per sè già queste cose non hanno prezzo e non sento snaturato il senso dei miei studi e del fine della mia professione: aiutare gli altri e farlo in piena libertà, non con orari da dipendente e senza padroni di sorta.
Poi ho fatto la scelta di non prendere con me assistenti ma collaboratori laureati e più esperti, che mi hanno dato più sicurezza all'inizio e anche maggiore autorevolezza nei confronti di pazienti che vedevano un'equipe di professionisti e non solo una ragazza, cosa che a primo impatto poteva essere motivo di diffidenza data la giovane età e che invece si è rivelata spesso un punto di forza.
Insomma, alcuni dentisti over 60 anche a me hanno detto di questa crisi, che hanno dovuto aprire altri studi in paesotti sperduti per poter guadagnare quanto prima, che non faranno fare odontoiatria ai figli, che bisogna lavorare due volte di più per poter prendere quanto una volta... Ma la domanda è: QUANTO PRENDEVANO UNA VOLTA?? Uno zio dentista mi diceva che i guadagni erano veramente miliardari...E allora non potete pretendere che una simile situazione resti in piedi ad oggi e con la svalutazione che c'è in giro... Ma soprattutto non potete pretendere di non rinnovare i vostri studi e non avviare collaborazioni ma magari tenere una vecchissima attrezzatura e provare a fare da soli tutto con tecniche obsolete... E'vero, c'è tanto da investire in questa professione... Ma a volte si può anche scegliere di voler guadagnare qualcosa in meno su una prestazione e ottenere la fidelizzazione del paziente e anche un discreto passaparola... Insomma in poco tempo il mio studio ormai non è mai vuoto, anche i tecnici con i quali lavoro mi dicono che sono una dei pochi laureati giovani a lavorare attualmente...
Ah, comunque quelli che si lamentano molto sono sempre i famosi medici generici che hanno fatto i dentisti...  A mio avviso dovrebbero invece ringraziare per aver potuto mettere via una discreta fortuna negli anni in cui hanno potuto farlo... A me non interessa farmi la barca o un macchinone, ma finchè riesco a mettere via ogni mese già quasi il doppio di uno stipendio da ospedaliero sono contenta. Mi pago le spese, mi pago le tasse, i materiali, i laboratori e vado avanti. E non mi sembra questa situazione drammatica proprio per niente.
Certo, se questo lavoro lo si fa con altre prospettive e sogni di gloria, si rischia di non poterli vedere realizzati nell'immediato. Ma vi posso garantire che quando vi capitano bei lavori protesici e su impianti, e capitano... Allora in un mese può capitare di guadagnare quanto chiunque in un anno... E mi ritengo molto fortunata quando ciò accade. Quindi a volte non sono sbagliati i tempi o i modi, ma il modo di vedere le prospettive.
E per i miei 27 anni penso che le mie siano state anche superate dai risultati raggiunti.
Sicuramente non mi lascerò più scoraggiare da tanti, anche abusivi, che si lamentano solo perchè, dopo tanto banchettare, la cuccagna è finita. Ed è rimasto il lavoro, la voglia di fare, innovandosi, reinventandosi e, perchè no... quello che più conta, le capacità umane e professionali.
Chi ha puntato sempre su questo, non sta qui a scrivere di melense crisi depressive.
Scusate se mi sono dilungata, ma tanto dovevo alla domanda "Dov'è il futuro".

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11 Anni 7 Mesi fa #269517 da Alexio
Risposta da Alexio al topic Re:Dov'è il futuro?
Vorrei rispondere ai post di lunatica1985 e di Capgras per cercare di far capire meglio il mio pensiero, che forse più volte è stato equivocato. La mia situazione l'ho sopra esposta in modo chiaro ma vorrei ribadire alcuni concetti: innanzitutto da quello che ho capito tu lunatica1985 sei laureata da 3 anni e hai uno studio professionale. Allora quello che mi viene in mente è che, o hai ereditato lo studio da tuo padre o avevi i soldi per comprarlo. Nel primo caso penso che il tuo discorso sia futile nel senso che i pazienti che curi sono quelli che dopo anni di lavoro tuo padre è riuscito a fidelizzare, dunque tu stai usufruendo di una risorsa che non hai "guadagnato con il sangue" ma che hai ereditato da un ottima amministrazione precedente. Nel secondo caso sei estremamente benestante di famiglia, perchè per investire in uno studio mono-professionale (con rischi altissimi, tasse, macchinari) c'è bisogno di un bel gruzzoletto che se non hai in partenza sei spacciato. La crisi non la risenti ancora per questi due motivi (se uno dei due è corretto) e oltretutto hai detto che sei laureata da soli 3 anni. Un po poco per capire veramente come si sta trasformando la nostra professione. Io ho conosciuto anche i bei tempi dell'odontoiatria, e ti parlo della fine anni 80 e un po di anni 90 dove non c'erano tutte le disposizioni fiscali di adesso, le assicurazioni, le cause legali (fatte da avvocati moti di fame), le liberalizzazioni e ora conosco anche la fine di quella che un tempo era una nobile professione rispettata da tutti. Tra qualche anno, non molto ci sarà una riduzione vertiginosa della richiesta di cure odontoiatriche (ora sto vedendo i primi accenni), perché ragazzi purtroppo bisogna dirlo, questa professione si fondava fondamentalmente sulla quantità di carie che la gente aveva (per intenderci la generazione ante guerra non aveva avuto una buona educazione per quanto riguarda l'igiene orale), io non vedo grosse carie da anni. Adesso in qualche adulto o vecchietto si vedono un po di tartaro, qualche dente giallo, o scheggiato, e 1 o 2 denti del giudizio da rimuovere. Vi sembra che si parli di grandi lavori di odontoiatria? Quando mi chiedono di fare lo sbiancamento, mi scende la vita, perchè vogliono il super-sconto se no vanno nel franchising o su groupon e con 100 euro ecco fatto!... il suddetto lavoro per avere un ritorno economico corretto e in ordine con pagamenti, materiali, fornitori sarebbe di 200/ 250 ad arcata!!! per farvi capire. La situazione è veramente disperata e tu Capgras credo che abbia ragione giuseppe, parli senza sapere le cose: spero che i vostri professori vi informino sulla situazione ma non lo faranno, a loro conviene montarvi la testa con sogni utopici per motivarvi a intraprendere una professione che, come dice giuseppe, è morta nel primo decennio del 2000. Capgras ti scrivo brevemente dove sbagli: tu dici (...)Se non sei riuscito finora ad avere le tue soddisfazioni, tutelato da un numero chiuso restrittivo, un'associazione di categoria molto efficiente, il fatto di aver iniziato a lavorare in anni in cui la situazione era estremamente rosea, poniti delle domande non sull'odontoiatria ma su altri fattori(...). Come ho già detto ho conosciuto i tempi in cui l'odontoiatria era la professione dove si poteva aspirare ai massimi guadagni tra i professionisti e anch'io stavo molto bene. Ora me lo spieghi tu come mai il mio e lo studio di TANTI miei colleghi è in rosso da qualche anno??? Il numero chiuso non è restrittivo affatto! prima tutti i medici potevano iscriversi all'albo degli odontoiatri senza alcuna specializzazione e essere abilitati, ora tra ricorsisti e laureati all'estero dov'è questo numero chiuso? si stima infatti che ci siano circa ogni anno 1000 studenti ITALIANI che vanno all'estero a studiare odontoiatria tra Spagna , romania etc, dunque sono più dei laureati nelle università italiane che dovrebbero essere intorno ai 930 studenti. Infine l'associazione di categoria fa piangere! Non riescono a tutelare la professione, ti basti solo sapere a tutt'oggi non esiste ancora una vera legge contro gli abusivi della professione sanitaria, una piaga che ci sta mettendo in ginocchio, e non hanno ancora proposte per arginare il fenomeno dei laureati all'estero. Alle assemblee io e molti miei colleghi parliamo spesso di cosa fare quando questa situazione non sarà più sostenibile e molti pensavano di andare via dall'italia. Sicuramente in europa dato che gli stati uniti hanno delle misure restrittive per l'equipollenza della laurea all'estero: loro si che sono un paese come si deve.

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11 Anni 7 Mesi fa #269532 da gdent70
Risposta da gdent70 al topic Re:Dov'è il futuro?
Cara lunatica85, non penso di essere nè un abusivo, nè un medico generico e neppure un professionista che usa tecniche obsolete. Se ti interessa sono specializzato in chirurgia orale in Italia e ho un master in ortodonzia alla Boston Univerity, ma tutto ciò non mi aiuta in questa drammatica situazione, dove abbiamo un dentista ogni 800 abitanti, quando le linee guida europee sono di 2000 abitanti per dentista.
I titoli restano appesi alla sala d' aspetto in questa professione, dove il paziente non è in grado di capire e giudicare la qualità del servizio offerto e pensa solo al risparmio immediato a discapito anche della sua salute stessa.
Mi sembra anche che tu non abbia bene inquadrato il tema della discussione "dov' è il futuro", infatti la situazione tra una decina di anni sarà davvero insostenibile per gli studi monoprofessionali. Come possiamo competere con le grandi catene che hanno costi molto inferiori per i materiali e le attrezzature? Come possiamo difenderci dalle ondate di laureati esteri, che da quest' anno grazie a una sciagurata convenzione con l' Università di Siena, risulteranno a tutti gli effetti laureati in Italia senza avere mai sostenuto il test?
Il tuo è un caso fortuanto, però non è giusto illudere i giovani con dei racconti che rappresentano l' eccezione e non la regola. Giusto è fare delle considerazioni sui dati disastrosi e reali, che smentiscono purtroppo la tua visione rosea di questa professione in inevitabile declino.

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11 Anni 7 Mesi fa - 11 Anni 7 Mesi fa #269595 da lunatica1985
Risposta da lunatica1985 al topic Re:Dov'è il futuro?
Giuseppe Dipiez, evito il "caro" dato che non abbiamo mai avuto occasione di entrare in familiarità, penso che tu pecchi un pò tanto di pessimismo. Scusami eh, ma la mia sarebbe un'eccezione felice, e invece non potrebbero essere quelli negativi dei singoli casi spiacevoli?
Leggendo questo forum non mi è parso di leggere che tutti siano nella situazione che tu dici; anzi, sono in molti a consigliare la facoltà e il nostro lavoro, e credimi, l'entusiasmo per ciò che si fa e la voglia di farlo contribuiscono molto al successo nello svolgimento della propria attività!
Sicuramente sarai molto preparato, ma non dici la tua età o la realtà nella quale è calato il tuo studio: probabilmente nella tua città hanno di recente fatto comparsa molti nuovi studi abbassando il rapporto di pazienti per dentista, ma questa crisi interessa un pò tutti i settori. E' anche vero che il paziente non capisce spesso la qualità della prestazione, e infatti sta a noi riuscire a trasmettere il valore di quello che facciamo, e poi saprai bene che se il lavoro è fatto bene magari un paziente non vuole darti soddisfazione perchè nonostante tutto:
1. forse ha sofferto da tempo per quel dato problema e gli trasmette ansia l'ambiente dello studio dentistico;
2. ha comunque anche in assenza delle condizioni di cui sopra sborsato una cifra che reputa molto elevata, e questo comunque continua a "dolergli" anche alla risoluzione del proprio problema, che egli vede come il minimo in relazione alla cifra pagata.
Ma pensa anche che se invece malauguratamente il lavoro viene fatto "male", o comunque i fastidi persistono, il paziente se ne accorge, eccome! Sarà capitato anche a te di ricevere pazienti delusissimi da quel dentista in particolare, e ti assicuro che se a volte la cosa può essere passibile di dubbi, molte altre non lo è.
C'è in particolare un dentista nella mia città che si fa pagare l'anestesia a parte, si, hai capito bene: anche per endodonzia o chirurgia estrattiva, comunica il costo delle prestazioni, e in caso si voglia l'anestesia, giocando sulle paure delle persone e sulla loro ignoranza che purtroppo spesso c'è, aggiunge una discreta maggiorazione!

Capisci bene come in un panorama simile invece un professionista onesto, attento e in qualche modo rassicurante sia come una manna dal cielo, soprattutto quando si tratta di curare i denti, cosa di cui tutti hanno timore!
E' anche vero che spesso il paziente chieda uno sconto, o dilazioni: ma in quel caso sta a te, professionista, mettere in chiaro le cose e non correre rischi inutili per il giusto corrispettivo del proprio lavoro. Mi è infatti capitato anche di dover bonariamente indirizzare pazienti verso altri studi che dicevano essere più economici e vedere le stesse persone tornare dopo poco con la coda tra le gambe chiedendomi con molta defezione di poter essere assistiti nel mio studio e da me, per una questione di FIDUCIA. Ecco, una volta che si instaura un rapporto del genere, a meno di grossi errori dai quali purtroppo nessuno di noi è immune se non attraverso la pratica del buonsenso, a quel punto è molto difficile che quella persona, pur potendo risparmiare, preferisca qualcun altro a te.
Dicevo che la crisi investe ogni settore: sento farmacisti delusi e inviperiti, gestori di alberghi, strutture turistiche e persino piccoli negozi o grosse catene alimentari lamentarsi delle entrate ridotte. In un panorama come questo, come pensi sia possibile restare immuni? L'unica strada, invece di piangersi addosso a mio parere è quella del continuare a fare il proprio lavoro con umiltà e competenza, dedizione e serietà, come d'altronde continua a fare la maggioranza della popolazione italiana e non solo.
A proposito, pare che all'estero le cose siano più rosee... Tu ad esempio sei stato a Chicago, sarebbe interessante avere un riscontro anche su questo tipo di realtà, ho anche degli amici che attualmente sono in America per stage di vario tipo, e che sognano di inserirsi in ambienti accademici prestigiosi. Perchè non valutare anche altre strade? La nostra laurea lo consente. Sicuramente al di là di tutto mi ritengo molto fortunata ad avere avuto la possibilità di aprire uno studio personale, perchè dover di fatto dipendere da contratti che non sono mai a tempo indeterminato avrebbe cozzato con il mio desiderio di stabilità a lungo termine; inoltre i posti pubblici sono molto pochi e le attrezzature praticamente obsolete.
Non credo inoltre che tra una decina d'anni la situazione diverrà insostenibile, e ti spiego il perchè: molti dei dentisti che attualmente vanno per la maggiore fanno parte di quella cerchia di medici specialisti e non che rientrano nella fascia degli over 60... Dunque tra anche meno di 10 anni, anche tra 5 anni si inizierà a registrare una ricerca da parte dei pazienti di altri dentisti da sostituire a questi professionisti tra i più stimati attualmente... E se in questi anni noi saremo riusciti a farci stimare ed apprezzare per il nostro lavoro, è probabile che il bacino di pazienti possa anzi ampliarsi anche notevolmente... Ma per fortuna nel nostro lavoro onestamente anche avere pochi pazienti ma con grossi lavori ci consente di fare molto più che sbarcare il lunario! Ed è una cosa che pochi professionisti possono affermare.
Quindi ci penserei un attimo prima di dire che il mio sia un caso fortunato, perchè facendo queste riflessioni che sono alla portata di tutti, ognuno può trovare motivazione e coraggio per continuare con rinnovato entusiasmo il lavoro che ci si è scelti.
Dubito che si verifichi una ripresa economica come quella che hanno potuto godere nella precedente generazione, ma che fare a questo punto? Giacere nell'immobilità della depressione senza fare nulla? O trovare i mezzi per rispondere a questa crisi?
Bisogna crederci nel futuro, e non demoralizzare i tanti che in questo momento si accingono a intraprendere la nostra stessa strada. Ho tanti amici coetanei che hanno intrapreso strade diverse, e credimi, ad oggi l'unica che può dire di lavorare e che si è già sposata e fatta una casa sono io.
I laureati all'estero? Certo sono un problema, ma non è pensando a loro e facendomi il sangue amaro che risolvo la situazione. So peraltro che sono stati messi vincoli importanti alla loro iscrizione agli ordini italiani, motivo per cui in molti non vanno più in Romania e ci si limita alla sola Spagna, all'interno della comunità europea, per far studiare i figli di papà che non superano i test (ho amici anche in quest'altro settore).
Arrivano tempi duri anche per loro, magari studieranno poco e pagheranno tanto e poi saranno costretti a restare per anni o per sempre ad esercitare in Romania, ma se anche non fosse cosi, non li invidio. Mai avrei frequentato un'università li, ho sempre studiato sodo e le vie facili non sono per me. Ho fatto i test di ingresso una sola volta, e non li avrei ripetuti se non fossi passata perchè non avevo intenzione di perdere anni della mia vita. Superai medicina ed odontoiatria in due diverse sedi universitarie, e scelsi odontoiatria a Roma.
Ora recriminare e fare la caccia alle streghe la vedo onestamente una cosa sterile. Se avessi studiato giurisprudenza starei facendo praticantato non pagato alle spalle di qualche pezzo grosso che a suo buon cuore avrebbe potuto chiedermi anche di lavargli le scale.
Idem se avessi fatto economia: un amico ha sudato anni per un posto in banca a tempo determinato, occupandoli a lavorare gratis per un commercialista; un altro ha lasciato perdere e lavora in Toyota.
Ingegneria? Se ti laurei subito è bene, altrimenti meglio lasciar perdere. Se si prevede di andare all'estero è un altro discorso.
Lettere e altre facoltà letterarie preferisco non commentarle perchè sono tra le più belle e disastrate come inserimento lavorativo in assoluto, ed è un grosso peccato.
Certo, l'alternativa di andare tutti in campagna ci sarebbe per tutti: e perchè no, quello è un settore che non declina mai. Ma lo terrò a mente come piano B, per non creare illusioni.
Buona vita
Ultima Modifica 11 Anni 7 Mesi fa da .

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11 Anni 7 Mesi fa #269625 da gdent70
Risposta da gdent70 al topic Re:Dov'è il futuro?
Lunatica85, tutto quello che dici cela una visione un po' sommaria di quello che è realmente il nostro mondo.
1) A sostegno di quello che dico io ci sono tutte le associazioni di categoria e articoli su qualsiasi tipo di rivista, del settore o generalista;
www.corriere.it/economia/11_giugno_21/di...c-4c6664789138.shtml

inchieste.repubblica.it/it/repubblica/re...alla_crisi-27649635/

www.mondonews24.com/attualita/dentisti-in-crisi-dati-2011/16368

2) le altre personde del forum che la pensano come te sono studenti ignari o persone estranee al mondo dell' odontoiatria;
3)A differenza delle crisi degli altri settori la nostra è una crisi ingravescente, poichè non è solo legata all' attuale situazione economica, ma anche all' evoluzione della salute orale nella popolazione;
4)La mia età la dico nei post precedenti, che sarebbe bene leggere prima di intervenire in una discussione;
5)Sono stato a Boston e non a Chicago. Tengo a precisarlo perchè la dental school di Boston è un' eccellenza a livello mondiale, quella di Chicago no.

Ti invito pertanto ad essere più precisa e ad avvalorare le tue idee con qualche dato o qualche articolo (ANCHE SE NON NE TROVERAI ALCUNO, perchè la crisi c' è ed è reale).

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