Professione snaturata?

Ciao a tutti! Evitando i soliti luoghi comuni volevo sapere cosa ne pensate di questa riflessione:

Una volta i dentisti dovevano essere medici, con tanto di laurea in medicina e chirurgia. Dal momento che erano specialisti però, si "restringevano il campo" a ciò che avevano studiato di più e si rapportavano col malato in quest'ottica. Pensavano alla patologia: carie,ascessi, disodontiasi etc etc e proponevano una cura: estrazione, terapie canalari, apparecchi fissi o mobili.  C'era anche la parte di protesi. Protesi intesa come riabilitazione della funzione masticatoria, non come estetica (proporre 12 faccette ceramiche per "curare" il "disagio psicologico" di non avere i denti bianchi è tutto fuorché un atto medico) . Lasciando perdere i casi border line, e ritornando a pensare al paziente, ho notato che negli anni si è passati da "chiedere consulto a un medico" all' "affidarsi ad un professionista". Non che prima non lo fossero, ma oramai sembra che il paziente ricerchi quella determinata prestazione. "Fate gli impianti? Perchè mio zio l'ha fatto e s'è trovato benissimo"...."ho visto la mia compagna di universitá con l'invisalign ora ha tutti i denti dritti"....."la pulizia quanto viene? Perchè al centro commerciale la fanno a 35€"... " mia suocera ha la dentiera che sta su benissimo, e gliel'avete fatta voi. Com'è che avete fatto anche la mia e questa non sta?" . E lasciamo perdere gli sbiancamenti o il valplast. Tengo a precisare che  parlo di persone correttamente informate prima. 
Il punto a cui voglio arrivare è che veramente mi comincio a sentire un po' un commerciante, tipo un negozio dove entri e dici: avete l'xbox? No? Allora grazie arrivederci (parla quanto vuoi di indicazioni e controindicazioni, tanto vado al centro commerciale che ce l'hanno oppure mi giro 50 studi finche trovo quello che voglio). Solo che qui si parla di prestazioni. Certo dall'altro canto ogni lavoro parte da un'esigenza o da un problema, e se non sei in grado di essere d'aiuto ad alcuno che razza di lavoro è? Il "problema" o l'"esigenza" del paziente in fin dei conti ci dá da mangiare. Però secondo me la professione si sta un po' snaturando: ora siamo professionisti qualificati, dobbiamo sicuramente sapere come reagisce il corpo ad un impianto o ad una protesi, ma la nostra opinione conta sempre meno, per lo meno per il paziente. Del resto, con tutti gli strumenti di informazione che abbiamo a disposizione, che ci frega di un consiglio? E così, all'asl ma anche in studio, mi capitano sempre di più persone che non trovano giusto pagare la visita (20€). Come se il piano di cura fosse standard in tutti i casi. E l'esperienza del professionista gratis. In fin dei conti, perchè pagare qualcuno per delle cose che so giá?