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PROCLAMATO BLOCCO DIDATTICA DAL SENATO PER IL 24

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15 Anni 6 Mesi fa #168578 da Behzad
Il Senato accademico della Sapienza ha indetto una giornata di riflessione e mobilitazione per il 24 ottobre. Sono previste assemblee in tutte le facoltàIl Senato, riunito in seduta il 21 ottobre, ha analizzato la situazione delle università pubbliche, anche alla luce dei recenti provvedimenti di finanza pubblica. Nel corso della discussione è stato sottolineato come da dieci anni la diminuzione delle risorse destinate alla formazione e alla ricerca nelle università stiano portando il sistema universitario italiano ai livelli più bassi di competitività, con finanziamenti pari all’1,1% del Pil destinati alla ricerca contro stanziamenti doppi in Germania e in Francia e mediamente superiori del 50% in Europa.Alla questione finanziaria si aggiungono altre criticità: l’adeguamento al modello formativo europeo che si è spesso risolto in eccessiva proliferazione e frammentazione dei corsi di laurea, la difficoltà di garantire nuove immissioni di giovani ricercatori e docenti, legata al fatto che gli aumenti retributivi sono scaricati sugli atenei, la proliferazione di università locali con spreco di risorse.Gli effetti del disimpegno della politica nei confronti delle università si traduce in situazioni che penalizzano fortemente l’Italia, come evidenzia per esempio la circostanza che i giovani ricercatori italiani destinatari dei grants del Consiglio europeo delle ricerche, secondi per numero solo ai ricercatori tedeschi, abbiano scelto per un terzo di realizzare la propria attività in laboratori all’estero.In questo quadro le proteste di fronte ai tagli della legge 133, devastanti dal 2010 in poi, devono trovare una pronta risposta da parte delle università, anche autocritica, attraverso il riordino dei corsi di laurea e la promozione della ricerca, destinando almeno 2/3 delle risorse disponibili a sostenere i ricercatori under 40.In questa prospettiva la Sapienza, come principale ateneo italiano, pone al Paese e alla politica la questione universitaria come centrale per l’avvenire dei giovani e richiede all’attuale Governo atti coerenti con la necessità di sviluppo di un sistema di ricerca e di formazione competitivo.Così la trasformazione delle università pubbliche in fondazioni private non è di per sé in grado di attrarre fondi per la ricerca e assume invece il senso di un disimpegno finale dello Stato da una politica di sostegno alla formazione superiore e alla competitività scientifica.I finanziamenti tagliati o accantonati con la legge 133 devono essere pertanto ridestinati alle università,finalizzandoli ad azioni virtuose, legate a: * 1) una didattica di qualità e utile, pensata e realizzata dalle Facoltà per gli studenti più che per istanze di autoriproduzione del corpo docente, attenta agli sbocchi occupazionali, rivolta alla formazione più che al nozionismo frammentato; * 2) potenziamento della ricerca, concentrando le risorse sulle università e sui dipartimenti che siano maggiormente in grado di competere a livello internazionale; * 3) una revisione dei meccanismi di reclutamento, conferendo uno stato giuridico ai ricercatori analogo agli standard internazionali (terza fascia della docenza) e stabilendo standard minimi di curriculum e produzione scientifica per l’accesso alle diverse fasce, così come legando la progressione di carriera alla produttività scientifica e all’impegno nella didattica, attraverso un rigoroso sistema di valutazione.Su questi temi e con questi obiettivi il Senato accademico ha indetto una prima giornata di riflessione e di mobilitazione per il giorno 24 ottobre, con assemblee in ciascuna Facoltà, aperte a tutta la comunità accademica, invitando anche le altre università a promuovere analoghe iniziative.

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