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Medicina ed Etica medica.
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abortisti o antiabortisti?
sinceramente questo è un discorso che non concepisco più di tanto.Cioè siamo all\'esasperazione del vedere il medico come un tecnico che deve fare determinate operazioni punto e basta, senza una volontà e coscienza propria,invece non è così, ma non vale solo per il medico,per qualsivoglia mestiere:se chi mi commissiona il lavoro vuole una determinata soluzione che io non approvo, per le più disparate motivazioni, dico molto gentilmente di rivolgersi a qualcun altro.
Se il sistema ti costringesse a fare il ginecologo,ti capirei.Ma se una parte consistente di questo lavoro(esulando da tutte le considerazioni etico-filosofiche,perchè quì si tratta di scegliere un mestiere)ti metterebbe in difficoltà,SCEGLI UNA SPECIALIZZAZIONE CHE NON SIA GINECOLOGIA!Se sei contro la cultura dell\'apparenza e la standardizzazione delle persone,saresti un pò tonto a scegliere chirurgia estetica...o vorresti fare l\'obiettore di tette?se fossi costretto dal sistema a triturare un embrione in un aspirapolvere, oppure a strapparlo dal grembo materno per aspirargli le cervella, o semplicemente avvelenargli l\'esistenza con pillole e sostanze varie, senza una prognosi vitale in pericolo, senza un motivo realmente valido che possa quantomeno controbilanciare lo scempio (al diavolo la noia, la paura, l\'indigenza, l\'eugenetica, gli errori di gioventù e di mezza età), mi piegherei in due per un forte crampo allo stomaco, butterei il camice in un angolo
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)
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Ecco, questo è antiliberale. E\' puro stile ...sovietico.Anche perchè l\'interruzione di gravidanza non è una \"parte consistente\", ma (per fortuna) una parte marginale della professione di ginecologo. A differenza della mastoplastica additiva, che è routine per il chirurgo estetico.SCEGLI UNA SPECIALIZZAZIONE CHE NON SIA GINECOLOGIA!
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certo, nel tuo studio privato.. In una struttura pubblica NO!se chi mi commissiona il lavoro vuole una determinata soluzione che io non approvo, per le più disparate motivazioni, dico molto gentilmente di rivolgersi a qualcun altro.
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Le leggi nascono proprio dalla necessità di permettere a tutti di godere di libertà più o meno simili. In altri termini, la tua libertà finisce dove comincia quella altrui.Tu hai tutti i diritti di non voler praticare aborti, ma una donna che vuole abortire dovrebbe avere tutti i diritti di trovare un medico disposto ad assisterla al meglio nella procedura.Siccome quella figura di medico al momento è il ginecologo, a mio avviso nessun ginecologo dovrebbe permettersi di rifiutare parte del servizio che è chiamato a svolgere, questo per il rispetto sia dei pazienti che dei propri colleghi.Secondo me il discorso di Mana, quindi, è tutt\'altro che sovietico e illiberale: se non ti piace parte del lavoro di ginecologo, non fai il ginecologo. Quello che è illeberale e sovietico, casomai, è obbligare i pochi colleghi cche mostrano coscienza e rispetto per tutti i pazienti a fare il lavoro che non vuoi fare tu.Ecco, questo è antiliberale. E\' puro stile ...sovietico.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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non hai nessun diritto di decidere cosa deve e non deve fare un ginecologo, perchè c\'è la legge che lo dice già. Puoi solo pensare queste cose, ma la legge ci ha pensato prima di te e ti contraddice.a mio parere lo Stato ha solo cercato di garantire i diritti sia alle donne che ai medici..e l\'aborto non è un\' isterectomia per un tumore all\'utero, ma è una questione fin troppo etica..per cui non si può pensare che tutti siano disposti a eseguirlo! Non per questo si deve rinunciare ad essere ginecologo..la scelta spetta al paziente e il ginecologo non ha il diritto di opporvisi. la pratica abortiva fa parte del suo lavoro...se non vuole portarla avanti, si faccia da parte.
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per assurdoe se un tossicodipendente venisse da te chiedendoti di prescrivergli morfina?tu ovviamente non lo faiprimo perchè lo ritieni un atto spregevole personalmente e professionalmentesecondo perchè lo fai per il suo bene (ma attenzione, sei tu a decidere per lui, non lui a decidere!)e se ti dicessi che per un obiettore effettuare un aborto è ancora più spregevole di prescrivere oppiacei a un tossicodipendete?gaudio ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
certo, nel tuo studio privato.. In una struttura pubblica NO!se chi mi commissiona il lavoro vuole una determinata soluzione che io non approvo, per le più disparate motivazioni, dico molto gentilmente di rivolgersi a qualcun altro.
mio dio questa si che è una mostruositàè una questione di priorità tra la qualità della vita o la vita e basta.
infatti una donna ha il diritto di abortire come un dottore ha il diritto di non voler effettuare un aborto, entrambi si assumono le conseguenze delle loro azioni, personalmente penso che bisognerebbe detrarre dallo stipendio del medico gli aborti rifiutati, almeno per cercare di smascherare i falsi (IN)coscienziosi e per garantire alla donna che voglia interrompere la gravidanza una giusta assistenza.Tu hai tutti i diritti di non voler praticare aborti, ma una donna che vuole abortire dovrebbe avere tutti i diritti di trovare un medico disposto ad assisterla al meglio nella procedura.Siccome quella figura di medico al momento è il ginecologo, a mio avviso nessun ginecologo dovrebbe permettersi di rifiutare parte del servizio che è chiamato a svolgere, questo per il rispetto sia dei pazienti che dei propri colleghi.
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Le leggi sono strumenti come le pinze, i martelli e i bisturi, nascono per essere usate ed è utile capire perchè sono state fatte come sono state fatte.Quando nel 1978 è stata fatta la 194 l\'aborto era illegale e la pratica era ufficialmente disconosciuta dai medici. Fattore di non secondaria importanza, poi, il giuramento di Ippocrate recita \"non praticherai aborto\".La soluzione è stata trovata con l\'obiezione di coscienza: il ginecologo poteva dichiararsi obiettore di coscienza e non praticare aborti. La norma, ovviamente, venne fatta per quelli che all\'epoca erano già ginecologi, per cui non era etico chiedere che si dedicassero ad altro o agissero secondo regole che non erano conformi alla loro formazione. Per tutti quelli che sono arrivati alla ginecologia dopo, il problema non si sarebbe dovuto porre: essere ginecologo avrebbe dovuto implicare la possibilità di praticare aborti.Siccome siamo in Italia, i fronti si sono pressochè immediatamente consolidati in due opposte fazioni che, pur ostentando bandiere diverse, mostrano la medesima idiozia di pensiero: da una parte i cattolici sostenitori della \"vita dono inviolabile di Dio\", dall\'altra i femminist-comunisti dell\'\"utero è mio e lo gestisco io\".Di lì in avanti la via verso l\'idiozia totale è stata tutta in discesa. La 194, che a leggerla bene non dice affatto che una donna può disporre come vuole del prodotto del concepimento fino al 3° mese, è stata interpretata come \"l\'utero è mio\" e giù striscioni e bandieroni rossi: sull\'altro fronte si sono schierati i ginecologi cattolici che, non potendosi opporre più di tanto de iure si sono opposti de facto alla 194 tramite l\'obiezione di coscienza, che da norma transitoria è diventata permanente, e giù crocefissi e novene come se piovesse.La verità, come sempre, sta nel mezzo; poter ricorrere all\'aborto è sicuramente ragionevole in certi casi non necessariamente legati alla fisiopatologia in senso stretto; altrettanto certo è che il ricorso all\'aborto come mezzo di controllo delle nascite dovrebbe essere fortemente scoraggiato.Dalla sua la Chiesa ha senza dubbio il grande torto di condannare l\'aborto da un lato e la contraccezione dall\'alto, ergendosi a giudice del comportamento sessuale e tentando un controllo sulla sessualità delle persone, che è cosa quantomai individuale e non generalizzabile, ma ehi, è il loro core business dal medioevo, mica lo mollano con tanta facilità.e siccome è lo Stato stesso che permette al medico di essere obiettore, non ce la possiamo prendere con gli obiettori, perchè comunque sono autorizzati dalla legge..anch\'io dicevo che se si vuole fare il ginecologo lo si deve fare a 360° , ma forse si dovrebbe anche capire il pensiero degli obiettori..
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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concordo soprattutto per la seconda parte..per la prima, rimango sempre sulla mia opinione e cioè che l\'aborto debba essere adottato solo in casi di vera necessità. Comunque, bisogna valutare caso per caso e non si può dire a priori \"in questo caso si\"/\"in questo caso no\".poter ricorrere all\'aborto è sicuramente ragionevole in certi casi non necessariamente legati alla fisiopatologia in senso stretto; altrettanto certo è che il ricorso all\'aborto come mezzo di controllo delle nascite dovrebbe essere fortemente scoraggiato.
adesso non è che possiamo metterci a cambiare la chiesa..la Chiesa quello pensa e quello continuerà a pensare..la Chiesa ha senza dubbio il grande torto di condannare l\'aborto da un lato e la contraccezione dall\'alto, ergendosi a giudice del comportamento sessuale e tentando un controllo sulla sessualità delle persone, che è cosa quantomai individuale e non generalizzabile, ma ehi, è il loro core business dal medioevo, mica lo mollano con tanta facilità.

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