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Testimoni di Geova e trasfusioni

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14 Anni 8 Mesi fa #189614 da alethedeath
Mah, più o meno non fa una grinza... il rifiuto alle trasfusioni, per quanto anch'io lo consideri stupido, è  l'unica cosa che assomigli ad un testamento biologico che venga applicato in Italia. E per quanto reversibile sia la condizione che si potrebbe risolvere, bisogna sottostare alla volontà del paziente. Ben altro discorso è quello dei figli dei testimoni di Geova, che magari non hanno nessun interesse a finire con 3 di Hb, ma per le credenze dei genitori ci sono costretti.

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14 Anni 8 Mesi fa #190462 da Gram

Lo so che sicuramente mi prenderò 1000 rimproveri e altrettanti richiami all'etica e bla bla bla,però sta cosa la voglio dire.
Se tu testimone di geova,mi arrivi in urgenza con un'importante emorragia...devo pensare a salvarti la vita o pensare alle punizioni che il tuo dio ti infliggerà se ti salvo la vita con metodi classici che vengono applicati a migliaia di persone?Mah..io rimango perplesso di fronte a cose del genere!Capirei molto di più un paziente che non vuole una trasfusione per paura di prendere l'epatite C,almeno anche se il rischio è bassissimo,è un rischio reale caspita!


Se l'urgenza fa si che il Pz non sia in grado di esprimere il proprio consenso (Pz in shock ipovolemico con 4 punti di Hb, per es.) si trasfonde per stato di necessità e il parere dei parenti non ha valore giuridico. Ovviamente nel caso di persona maggiorenne non interdetta.
In pratica, in urgenza, nel caso in cui il Pz rifiuti la trasfusione si deve attendere che le sue condizioni peggiorino.

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14 Anni 8 Mesi fa #190474 da Tac

Il testimone di Geova può lamentarsi all'infinito e denunciarmi ,ma io gliela faccio lo stesso se è necessaria.

Comunque ,ritengo davvero stupido rifiutare un tale intervento per credenze religiose.


premessa:nn vuole essere una provocazione,se le intendi così puoi davvero ignorare il mio intervento...

...ma qls nn mi torna...sembra essere contraddittorio con quello che pensavo tu sostenessi...
...vorrei capire xkè in questo caso nn metteresti al primo posto quella ke è la volontà del paziente...tutto qui.
se vorrai rispondermi te ne sarei grata :)

un conto è il diritto di scegliere come morire quando si è terminali,un conto è mettere a repentaglio se stessi con credenze ignoranti quando si è altrimenti sani. Sono due cose distinte, nel primo caso la morte non è una patologia,nel secondo è un fatto determinato da un evento fisiopatologico reversibile. Spero sia chiaro.


sono d'accordo sul fatto che agire per motivi religiosi sia"stupido": sia esso il rifiuto alle terapie, sia il rifiuto di tantealtre cose, sia il semplice trovarsi con altri religiosi in un giorno della settimana. tuttavia non è delle scelte religiose dell'individuo che dovremmo discutere in quanto professionisti.

le trasfusioni sono solo una delle terapie salvavita chei pazienti talvolta rifiutano di fareper i più disparati motivi. anzi le trasfusioni solo in rari casi sono veramente delle terapie salvavita, mentre di sovente nelle diverse medicine si utilizzano come terapie di supporto a quadri più complessi per migliorare la prognosi del paziente. Altri esempi sono le terapie antibiotiche, antivirali e sostitutive di alcuni organi (io mi occupo di dialisi...): alcune di queste oltre al danno al paziente causano anche danni agli altri pazienti creando ceppi resistenti ad esempio.
tuttavia nel momento in cui è a rischio "solamente" la salute del paziente che sceglie un percorso diagnostico terapeutico, non credo sia morale -nè deontologicamente corretto-  "obbligare" il paziente a fare una terapia che non vuole. Porto un esempio a me più vicino: un paziente in edema polmonare da sovraccarico idrosalino grave con IRC nota, che ha sempre rifiutato la dialiisi. Lo stato di necessità non sopraggiunge fintanto che il paziente non perde conoscenza, per cui non posso avviareuna terapia che il paziente rifiuta. e anche in questo caso, il trattamento non dovrebbe essere atto alla sostituzione della funzione renale, ma solamente alla soluzione del quadro acuto.
Un paiznete in dialisi cronica che non vuole eseguire la terapia come prescritta-consigliata è a rischio di complicanze severe e soprattutto nel lungo termine (1-2 anni) ha una prognosi molto peggiore rispetto a chi ha un miglior controllo metabolico. Io non posso inj coscienza prescrivere un trattamento che non sia il migliore per il mio paziente, tuttavia non posso nemmeno obbligarlo. a livello legislativo -ad oggi, in Italia- l'unica soluzione è far sottoscrivere al paziente il rifiuto al trattamentp  come prescritto, pur edotto dei rischi a cui si espone. moralmente ed eticamente mi pare una buona soluzione: se io non voglio fare una terapia nei modi descritti , se per mille ragioni più o meno razionali, credo chefare le cose in un certo modo mi permetta di avere una migliore vita, anche se forse più breve, ho tutti i dirirtti di farlo e non credo che un medico, oltrsad  informarmi su quale dovrebbe essere la migliore terapia abbia il diritto di impormela.

scusate l'OT, ma mi parevano due situazioni simili. Scusate anche gli errori, ma ho problemi con il browser

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14 Anni 8 Mesi fa #190479 da gaudio
mmmm NI.
Nel senso che quello che tu dici può essere valido ma non in caso di urgenza per una terapia salvavita.

Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)

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14 Anni 8 Mesi fa #190515 da alethedeath
nel senso che ci si appella allo stato di necessità no?
A 'sto punto, nella logica di chi crede alle proprie convinzioni, diventa meglio morire nel momento in cui si potrebbe "obbligarli" a un determinato trattamento, piuttosto che prolungar loro la vita, per poi rifiutare nuovamente lo stesso trattamento (come accadrebbe per la dialisi, non per delle trasfusioni su un politrauma, ovvio). Tutto questo è decisamente complicato.

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14 Anni 7 Mesi fa #192967 da stonice

Lo so che sicuramente mi prenderò 1000 rimproveri e altrettanti richiami all'etica e bla bla bla,però sta cosa la voglio dire.
Se tu testimone di geova,mi arrivi in urgenza con un'importante emorragia...devo pensare a salvarti la vita o pensare alle punizioni che il tuo dio ti infliggerà se ti salvo la vita con metodi classici che vengono applicati a migliaia di persone?Mah..io rimango perplesso di fronte a cose del genere!Capirei molto di più un paziente che non vuole una trasfusione per paura di prendere l'epatite C,almeno anche se il rischio è bassissimo,è un rischio reale caspita!


se esiste un un Dio giusto pensate che possa infliggere una punizione per via di una trasfusione ?
si tende ad affiancare la cultura e l'intelligenza dell'uomo a quel di Dio. o di un Dio... come volete.
non mene vogliano i Testimoni di Geova ma questa non è fede, queste sono stronzate umane...

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