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Errore di traduzione?
La piccola ha sei mesi ed è stata ricoverata per un attacco epilettico dovuto all'eccessivo dosaggio di un farmaco: i medici avevano prescritto tre gocce di una medicina, la madre gliene ha dati tre cucchiaini
Una bambina di sei mesi è stata ricoverata all'ospedale di Prato per un attacco epilettico dovuto all'eccessivo dosaggio di un farmaco, per colpa di un errore di traduzione. I sanitari avevano prescritto alla piccola tre gocce di una medicina ma la madre, cinese, gliene ha dati tre cucchiaini.
Sabato scorso la donna, 28 anni, preoccupata da alcune eruzioni cutanee, ha portato la piccola al pronto soccorso, facendosi accompagnare da una sedicente interprete, che per il servizio si è fatta pagare 20 euro. I medici hanno prescritto alla bambina due somministrazioni giornaliere di tre gocce di Testin, un antistaminico molto usato in pediatria. Domenica la donna è tornata al pronto soccorso con la figlia in preda a una grave sintomatologia neurologica, associabile a un attacco epilettico, e i sanitari hanno capito che al posto delle tre gocce erano stati somministrati tre cucchiaini.
Ricoverata in pediatria con prognosi riservata, la neonata è stata dichiarata fuori pericolo. La dose ingerita del farmaco è 40 volte quella prescritta. La polizia, intanto, ha avviato le ricerche della sedicente traduttrice.
(23 agosto 2010)
firenze.repubblica.it/cronaca/2010/08/23..._traduzione-6458233/
Mortui Vivos Docent
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La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci (Isaac Asimov)
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forse si erano cullati sul fatto che la signora avesse un interprete...sarebbe stato poco professionale scavalcare questa figura e spiegare direttamente coi gesti alla signora cinese il dosaggio del farmaco...Sedicente traduttore a parte, forse i medici avrebbero potuto provare spiegarsi meglio con una persona che non conosce l'italiano, per esempio utilizzando i gesti: non è difficile far capire "tre gocce al giorno", basta anche farle vedere come si fa a somministrarlo.
La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza
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Tu la fai semplice, ma ti garantisco che nella pratica quotidiana è molto difficile farsi comprendere da alcuni pazienti extracomunitari che non parlano altro che la propria lingua, sia essa il cinese, il giapponese, l'arabo o una lingua slava.forse si erano cullati sul fatto che la signora avesse un interprete...sarebbe stato poco professionale scavalcare questa figura e spiegare direttamente coi gesti alla signora cinese il dosaggio del farmaco...
Minori problemi si incontrano con le lingue neolatine e con l'inglese (ammesso che il medico conosca decentemente l'inglese, cosa che sarebbe doverosa).
Negli ospedali in genere c'è comunque la figura del "mediatore culturale", ma ovviamente non è possibile averli presenti 24/7 e per tutte le lingue.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Anche perchè vai poi tu a spiegare al giudice che sei stato così pirla da sapere che la donna non parlava nulla di italiano ma capiva quello che le dicevi.. :sarcastic: :sarcastic:
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