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Bimba morì di peritonite colpevole la pediatra in vacanza
Per prima cosa non è "per me" visto che anche il codice deontologico dice chiaramente che il medico deve mantenere un certo decoro e un certo comportamento anche al di fuori dall'ambito professionale. Non è quindi strettamente "affar mio".Se per te fare il medico è una missione senza soluzione di continuità - 24/7 e 365 giorni all'anno - è affar tuo.
L'importante differenza tra le nostre opinioni, però, è che le mie derivano da esperienza pratica e diretta, le tue da esperienza teorica e/o di seconda mano e idee preconcette.Siamo su un forum, si discute e ci sta che ci sia qualcuno che non è d'accordo con te.
Comunque sì, i pazienti stronzi esistono. Percentualmente non sono molti e, credimi, percentualmente sono molti di più i medici stronzi. Se credi che non esistano modi per ricondurre il paziente stronzo a miti consigli restando nei limiti non solo della correttezza professionale, ma anche della cortesia e dell'educazione, non ti spiegherò certo io quali siano.
Ciò detto mi permetto di farti notare che chissà perché quando la medicina era vista e vissuta come una "missione 365 giorni all'anno" non c'erano molte cause intentate ai medici. Da che è stata vista come lavoro dalle 9 alle 5 le cause si sono moltiplicate. Chissà perché.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Per prima cosa non è "per me" visto che anche il codice deontologico dice chiaramente che il medico deve mantenere un certo decoro e un certo comportamento anche al di fuori dall'ambito professionale. Non è quindi strettamente "affar mio".Se per te fare il medico è una missione senza soluzione di continuità - 24/7 e 365 giorni all'anno - è affar tuo.
Mai parlato di decoro. Tu sostenevi che un pediatra non può affidare lo studio a un sostituto e andarsene in vacanza dove cacchio gli pare, cosa che a me pare un'esagerazione.
L'importante differenza tra le nostre opinioni, però, è che le mie derivano da esperienza pratica e diretta, le tue da esperienza teorica e/o di seconda mano e idee preconcette.Siamo su un forum, si discute e ci sta che ci sia qualcuno che non è d'accordo con te.
Comunque sì, i pazienti stronzi esistono. Percentualmente non sono molti e, credimi, percentualmente sono molti di più i medici stronzi. Se credi che non esistano modi per ricondurre il paziente stronzo a miti consigli restando nei limiti non solo della correttezza professionale, ma anche della cortesia e dell'educazione, non ti spiegherò certo io quali siano.
Ciò detto mi permetto di farti notare che chissà perché quando la medicina era vista e vissuta come una "missione 365 giorni all'anno" non c'erano molte cause intentate ai medici. Da che è stata vista come lavoro dalle 9 alle 5 le cause si sono moltiplicate. Chissà perché.
La premessa era chiara: parlo dell'esperienza di qualche mese di tirocinio, non di anni di professione. Su un sito di futuri medici sarebbe strano il contrario.
Credo di sapere come ci si rapporta con un'altra persona - simpatica o stronza che sia - rimanendo nei limiti della buona educazione, al di là del rapporto medico paziente.
Francamente non so dirti da quale anno il ruolo del medico sia passato da "full time" a lavoro dalle 9 alle 5. Mio nonno faceva il medico ma non mi risulta che non avesse una vita fuori dalla sua professione; in compenso ho visto la mia tutor arrivare alle sette di sera dopo una giornata passata tra corsia, studenti alle prime armi e visite ambulatoriali senza aver nemmeno il tempo di un caffè.
Non credo che sull'aumento esponenziale delle cause pesi più di tanto un eventuale cambiamento nei comportamenti del medico, quanto una serie di fattori - fra i quali non escluderei la disoccupazione in crescita tra gli avvocati.
Sono convinto come te che fare il medico non sia un lavoro con orari da ufficio, ma penso che ci siano dei limiti, su tutti i periodi di vacanza.
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Ci avrei scommesso un testicolo, che eri di nobili nasciti. Il tuo è il tipico discorso del figlio/nipote di medico, categoria che a me sta parecchio sulle palle. Grazie per avermi dimostrato che il mio non è puramente pregiudizio ma ha una solida base nei fatti.Mio nonno faceva il medico
Quindi parli per dar aria alla bocca. Grazie per l'ammissione.parlo dell'esperienza di qualche mese di tirocinio, non di anni di professione.
Ora, anche in medicina, quando non si sa o non si ha esperienza, meglio tacere o ascoltare chi esperienza ne ha.
Non credo che sull'aumento esponenziale delle cause pesi più di tanto un eventuale cambiamento nei comportamenti del medico, quanto una serie di fattori - fra i quali non escluderei la disoccupazione in crescita tra gli avvocati.
Scendiamo sul pratico, vuoi?
Le scorse festività mi accordo con un collega per sostituirlo dal 27 dicembre al 7 gennaio. Il collega chiude lo studio e se ne va in meritata vacanza la sera del 23 dicembre, lasciando in segreteria telefonica il mio numero di cellulare, senza minimamente avvertirmi.
Dal 24 dicembre mattina, mentre sto lavorando in ospedale, iniziano ad arrivare telefonate a raffica. Alla terza chiamata realizzo cosa è successo. Mi trovo davanti alla scelta se spegnere il telefono, e passarmi in santa pace vigilia, natale e santo stefano (vigilia mica tanto, visto che comunque ero al lavoro, come detto) o lasciarlo acceso. Siccome sono un medico con una coscienza, lo lascio acceso.
Dopo circa tre ore arriva la telefonata di uno il cui pargolo si era scolato mezzo flacone di antibiotico. Gestisco l'urgenza. Va tutto bene. Adesso immagina se io avessi spento il telefono e quel bambino avesse avuto problemi.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
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Mortui Vivos Docent
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Ci avrei scommesso un testicolo, che eri di nobili nasciti. Il tuo è il tipico discorso del figlio/nipote di medico, categoria che a me sta parecchio sulle palle. Grazie per avermi dimostrato che il mio non è puramente pregiudizio ma ha una solida base nei fatti.Mio nonno faceva il medico
Trattandosi di pregiudizio, non credo valga la pena di commentare.
Quindi parli per dar aria alla bocca. Grazie per l'ammissione.parlo dell'esperienza di qualche mese di tirocinio, non di anni di professione.
Ora, anche in medicina, quando non si sa o non si ha esperienza, meglio tacere o ascoltare chi esperienza ne ha.
Si parla del modo in cui ognuno di noi intende la professione, non credo che per questo servano nozioni di medicina. In ogni caso resto interessato ad ascoltare il tuo parere come quello di chiunque abbia più esperienza di me in materia. Preferibilmente mantenendo la discussione nei limiti del buon senso e della civiltà, come successo finora.
Non credo che sull'aumento esponenziale delle cause pesi più di tanto un eventuale cambiamento nei comportamenti del medico, quanto una serie di fattori - fra i quali non escluderei la disoccupazione in crescita tra gli avvocati.
Scendiamo sul pratico, vuoi?
Le scorse festività mi accordo con un collega per sostituirlo dal 27 dicembre al 7 gennaio. Il collega chiude lo studio e se ne va in meritata vacanza la sera del 23 dicembre, lasciando in segreteria telefonica il mio numero di cellulare, senza minimamente avvertirmi.
Dal 24 dicembre mattina, mentre sto lavorando in ospedale, iniziano ad arrivare telefonate a raffica. Alla terza chiamata realizzo cosa è successo. Mi trovo davanti alla scelta se spegnere il telefono, e passarmi in santa pace vigilia, natale e santo stefano (vigilia mica tanto, visto che comunque ero al lavoro, come detto) o lasciarlo acceso. Siccome sono un medico con una coscienza, lo lascio acceso.
Dopo circa tre ore arriva la telefonata di uno il cui pargolo si era scolato mezzo flacone di antibiotico. Gestisco l'urgenza. Va tutto bene. Adesso immagina se io avessi spento il telefono e quel bambino avesse avuto problemi.
Mi spiace che il comportamento scorretto di un collega ti abbia rovinato le feste. Questo post spiega la tua frustrazione, ma non aggiunge niente all'argomento della discussione. Se devi sfogarti fai pure, per me non ci sono problemi di sorta.
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Non sarà andata senz'altro così. Quasi mai i giornali riportano la realtà dei fatti. Quando poi si va a vedere come sono andate davvero le cose, si scopre che qualcosa c'è stato. Magari una visita rifiutata perché in partenza.certo è perfettamente logico: io vado in vacanza, non ci sono, non so niente del caso, non visito il paziente, il mio sostituto sbaglia e la colpa di chi è???? è mia ovviamente!!!!
Ho appunto detto che hai appena dimostrato che non è interamente pregiudizio.Trattandosi di pregiudizio,
Mi capita ogni tanto di dubitare, quando (raramente) incontro figli/parenti di medici di cui mi ritrovo ad avere una certa stima. Sono tuttavia eccezioni.
Come dire che per intendere la professione de meccanico non serve capirne di motori, per intendere la professione dell'informatico non serve capirne di computer, e via discorrendo. E' un'affermazione tanto assurda che i soli commenti possibili risulterebbero offensivi. Siccome sono una persona educata mi modero: è un'affermazione del tutto idiota.Si parla del modo in cui ognuno di noi intende la professione, non credo che per questo servano nozioni di medicina.
Come già dicevo, ho rilevato più comportamenti scorretti da parte dei colleghi che non da parte dei pazienti.Mi spiace che il comportamento scorretto di un collega ti abbia rovinato le feste. Questo post spiega la tua frustrazione, ma non aggiunge niente all'argomento della discussione. Se devi sfogarti fai pure, per me non ci sono problemi di sorta.
Le mie feste non sono state rovinate in assoluto e di certo non sarebbero state rovinate da un paio di giorni di professione in più, in particolare perché è un mestiere che amo fare e faccio con gioia.
La mia frustrazione non deriva tanto dal lavoro quanto dall'obbligo di frequentazione di colleghi e futuri colleghi con atteggiamenti simili al tuo, poca se non assente passione per il mestiere, poca se non del tutto assente etica, avidità come principale se non unico motivo di scelta della carriera.
Il mio non era uno sfogo, ma un esempio che ho voluto portare come esperienza vissuta ai futuri colleghi che in qualche modo vogliano credere al mestiere e farlo con coscienza; che tu lo fraintenda con uno sfogo tendenzialmente conferma la prima impressione che ho avuto di te sulla base dei tuoi commenti.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
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