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L'ultima follia sui gay: cure omeopatiche anti-omosessualità
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)
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La questione che solleva Gaudio invece non è banale. Non credo volesse riferirsi in nessun modo ai diritti/non diritti degli omosessuali. Stava piuttosto parlando di quella condizione, che peraltro non credo sia infrequente, nella quale chi si scopre omosessuale non accetta di esserlo in quanto questo magari si scontra col modo in cui ha costruito la propria vita, magari mettendo su una famiglia verso la quale prova profondo affetto.
Non credo che tutti siano pronti ad accettare questa condizione e a mettere in discussione tutta la propria vita.
Ovviamente la strada dell'accettazione è quella che uno auspica essere più proficua per il raggiungimento di certi equilibri nella propria esistenza, ma chi non riesce proprio ad accettare in nessun modo? Deve essere condannato ad un esistenza di infelicità?
Non si tratta forse, in questo caso, una condizione che impedisce al soggetto di essere felice?
Certo, voi direte, è tutta colpa dei modelli socio-culturali sedimentati nella mente del soggetto, che non riescono ad essere abbattuti in nessun modo. Ma noi possiamo chiedere a qualcuno di abbatterli a tutti costi questi modelli? Se non ci riesce?
Oltretutto vorrei esprimere una mia personalissima opinione. Io ho varie ragioni per pensare che vi sia un potente substrato biologico in ciò che noi definiamo omosessualità. Credo che potremmo considerare l'orientamento sessuale come un carattere complesso, poligenico e dunque multifattoriale, che potremmo riferire ad un modello a soglia e che chiaramente risente di influenze ambientali ma che non può prescindere dalla base genetica. Con questo non voglio considerare l'omosessualità come una malattia, lungi da me, ma piuttosto come una condizione biologica che può o meno essere accettata. Quando è accettata permette al soggetto di vivere una vita felice ed equilibrata, ma quando non accettata può causare conflitti e disagi notevoli che, a mio parere, non possono essere ignorati o bollati come "bigottismo" o "chiusura mentale".
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www.repubblica.it/salute/interattivi/201...di_stagione-8450869/
(con tanto di pagina interattiva _unz_unz_)
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Farò ancora una volta l'avvocato del diavolo, ehm, pardon, della Chiesa:
Voi tenete sempre conto degli omosessuali fieri di esserlo. Ma vi siete mai messi nei panni di chi sogna da una vita una famiglia, vorrebbe sposarsi, avere dei figli e crescerli, ma si rende conto di essere attratto da persone dello stesso sesso. Dunque? Qual è la soluzione?
Ci sono moltissime persone per cui è veramente difficile accettare la propria situazione sessuale, persone che vorrebbero essere normali ma non possono esserlo, perchè c'è qualcosa dentro di loro che non glielo permette.
Mettiamo un attimo da parte lo standard imposto dalla società e prendiamo in considerazione un ipotetico IO:
"Ho sempre voluto avere una famiglia, una moglie, dei figli, un buon lavoro. Sono molto legato alla mia famiglia a cui voglio molto bene e che voglio far felice. Tuttavia dopo esser stato con molte ragazze mi rendo conto di non essere soddisfatto e di guardare con curiosità i corpi maschili. Mi rendo conto che la curiosità diventa un esigenza, un istinto. Ma io voglio una donna e una famiglia! Dunque mi rivolgo a uno psicologo "laico" perchè non sono credente e so che i cattolici puntano sempre alla stessa cosa, invece il laico può aiutarmi con maggiore rigore. Costui tuttavia invece di aiutarmi a cambiare mi porta ad "accettare la mia diversità". ma io sono infelice perchè voglio una famiglia tradizionale!"
Dunque? che fareste?
(non è una provocazione, vorrei tirar su una discussione sensata...)
Tu fai riferimento ad un'altra cosa, che è l'omosessualità egodistonica, riportata anche nella sezione "Mental and behavioural disorders" dell' ICD-10 apps.who.int/classifications/apps/icd/icd10online/
F66.1 Egodystonic sexual orientation
The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepubertal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.
inoltre cito, da The Royal College of Psychiatrists, Uk:
A small minority of therapists will even go so far as to attempt to change their client’s sexual orientation (Bartlett et al, 2001). This can be deeply damaging. Although there is now a number of therapists and organisation in the USA and in the UK that claim that therapy can help homosexuals to become heterosexual, there is no evidence that such change is possible.
In conclusion the evidence would suggest that there is no scientific or rational reason for treating LGB people
www.rcpsych.ac.uk/college/specialinteres...tryandlgbpeople.aspx
stessa posizione dell'ordine degli psichiatri e quello degli psicologi americani
"The Royal College shares the concern of both the American Psychiatric Association and the American Psychological Association that positions espoused by bodies like the National Association for Research and Therapy of Homosexuality (NARTH) in the United States are not supported by science. There is no sound scientific evidence that sexual orientation can be changed. Furthermore so-called treatments of homosexuality as recommended by NARTH create a setting in which prejudice and discrimination can flourish"
e col fatto che a millantare e praticare queste teorie di guarigione siano sempre e solo sedicenti psicoterapeuti tutti integralisti cristiani, cattolici o meno, posso anche chiudere.
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