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il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
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12 Anni 11 Mesi fa #220122
da lucadoc
Mortui Vivos Docent
[size=12pt]Pescara, il figlio muore sotto i ferri
gogna su Facebook per il medico[/size]
Ha iniziato a farsi giustizia da solo Mario Alinovi, padre di un bimbo di tre mesi morto due anni fa in ospedale a Pescara, dopo un intervento che secondo i medici era di "routine". E l'ha fatto trasformando Facebook in una "gogna mediatica". Almeno a sentire ciò che della vicenda pensa l'Anaao-Assomed, il sindacato dei medici. L'uomo, infatti, proprio ieri ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook (aperta a tutti i navigatori e condivisa con duemila e cinquecento contatti) la foto della persona che lui ritiene essere l'assassino di suo figlio.
Si tratta del medico che, seconda alcune perizie allegate alle indagini, avrebbe atteso troppo ad intervenire e avrebbe fatto al piccolo paziente un'iniezione sbagliata. E il padre, oltre al nome e cognome, ha aggiunto all'immagine del pediatra anche una scritta eloquente: "il medico della morte". L'uomo sotto accusa, al momento è - in effetti - indagato dalla Procura di Pescara per omicidio colposo in seguito alla morte del piccolo Paolo. Indagato assieme ad altri dieci sanitari. Ma, comunque, non ancora condannato da nessun tribunale.
Dopo due anni di indagini difficili tra perizie e contro-perizie, si attende che i magistrati si pronuncino su una eventuale richiesta di rinvio a giudizio, per poi passare davanti al giudice per le udienze preliminari, che dovrà stabilire, definitivamente, se questi medici vadano (o meno) processati per la morte del bimbo. E così, se la sentenza "vera" è molto lontana (non si sa ancora nemmeno se ci sarà un processo), la sentenza "virtuale" è arrivata ieri su Facebook. Senza considerare, poi, i commenti arrivati al "post" (pubblicato con foto e scritta) da altri utenti (una cinquantina solo fino a ieri sera): parolacce, insulti, reazioni cariche di risentimento, dolore e rabbia. "Assassino", "vergognanti", "che ti ridi... ". E altri ancora.
In realtà il padre del bimbo, da mesi pubblica su Facebook stralci delle perizie e notizie delle indagini, riprese dai giornali e dai documenti dei quali è entrato in possesso. E replica così: "La gogna mediatica? Ci sono tre perizie che spiegano che questo medico, la notte in cui mio figlio era ricoverato in ospedale, seppur avvisato, ha aspettato un'ora per intervenire e poi ha somministrato un farmaco che ha solo aggravato la situazione. La perizia del consulente della procura si conclude con queste parole: una incomprensibile attendismo diagnostico e di conseguenza terapeutico ha causato la morte del bimbo. Per lui e gli altri indagati abbiamo anche chiesto la sospensione dal servizio, invece sono tutti ancora lì a lavorare con i bambini".
Caustico il segretario generale dell'Anaao-Assomed, Costantino Troise: "Capisco il dolore, ma bisogna saper attendere l'esito del giudizio penale. Non possiamo arrivare a questi estremi. Così, si indebolisce una categoria. Già l'uso della denuncia penale pare diventata una prassi, che ha l'unico risultato nel bloccare altri medici che davanti a decisioni delicate non si assumono responsabilità su interventi che possono essere utili seppure rischiosi. E, se al quadro generale, aggiungiamo anche la gogna su Facebook siamo alla barbarie...". Replica Alinovi: "Voglio solo giustizia". Quella reale, non virtuale.
www.repubblica.it/cronaca/2011/06/11/new...527786/?ref=HREC1-10
gogna su Facebook per il medico[/size]
Ha iniziato a farsi giustizia da solo Mario Alinovi, padre di un bimbo di tre mesi morto due anni fa in ospedale a Pescara, dopo un intervento che secondo i medici era di "routine". E l'ha fatto trasformando Facebook in una "gogna mediatica". Almeno a sentire ciò che della vicenda pensa l'Anaao-Assomed, il sindacato dei medici. L'uomo, infatti, proprio ieri ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook (aperta a tutti i navigatori e condivisa con duemila e cinquecento contatti) la foto della persona che lui ritiene essere l'assassino di suo figlio.
Si tratta del medico che, seconda alcune perizie allegate alle indagini, avrebbe atteso troppo ad intervenire e avrebbe fatto al piccolo paziente un'iniezione sbagliata. E il padre, oltre al nome e cognome, ha aggiunto all'immagine del pediatra anche una scritta eloquente: "il medico della morte". L'uomo sotto accusa, al momento è - in effetti - indagato dalla Procura di Pescara per omicidio colposo in seguito alla morte del piccolo Paolo. Indagato assieme ad altri dieci sanitari. Ma, comunque, non ancora condannato da nessun tribunale.
Dopo due anni di indagini difficili tra perizie e contro-perizie, si attende che i magistrati si pronuncino su una eventuale richiesta di rinvio a giudizio, per poi passare davanti al giudice per le udienze preliminari, che dovrà stabilire, definitivamente, se questi medici vadano (o meno) processati per la morte del bimbo. E così, se la sentenza "vera" è molto lontana (non si sa ancora nemmeno se ci sarà un processo), la sentenza "virtuale" è arrivata ieri su Facebook. Senza considerare, poi, i commenti arrivati al "post" (pubblicato con foto e scritta) da altri utenti (una cinquantina solo fino a ieri sera): parolacce, insulti, reazioni cariche di risentimento, dolore e rabbia. "Assassino", "vergognanti", "che ti ridi... ". E altri ancora.
In realtà il padre del bimbo, da mesi pubblica su Facebook stralci delle perizie e notizie delle indagini, riprese dai giornali e dai documenti dei quali è entrato in possesso. E replica così: "La gogna mediatica? Ci sono tre perizie che spiegano che questo medico, la notte in cui mio figlio era ricoverato in ospedale, seppur avvisato, ha aspettato un'ora per intervenire e poi ha somministrato un farmaco che ha solo aggravato la situazione. La perizia del consulente della procura si conclude con queste parole: una incomprensibile attendismo diagnostico e di conseguenza terapeutico ha causato la morte del bimbo. Per lui e gli altri indagati abbiamo anche chiesto la sospensione dal servizio, invece sono tutti ancora lì a lavorare con i bambini".
Caustico il segretario generale dell'Anaao-Assomed, Costantino Troise: "Capisco il dolore, ma bisogna saper attendere l'esito del giudizio penale. Non possiamo arrivare a questi estremi. Così, si indebolisce una categoria. Già l'uso della denuncia penale pare diventata una prassi, che ha l'unico risultato nel bloccare altri medici che davanti a decisioni delicate non si assumono responsabilità su interventi che possono essere utili seppure rischiosi. E, se al quadro generale, aggiungiamo anche la gogna su Facebook siamo alla barbarie...". Replica Alinovi: "Voglio solo giustizia". Quella reale, non virtuale.
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12 Anni 11 Mesi fa #220124
da Adalo
Risposta da Adalo al topic Re:il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
Non so se realmente sia colpevole o meno il medico (chirurgo o anestesista?), ma quello che mi fa rabbia è attribuire il termine assassino a un medico, anche se avesse sbagliato.
Gli assassini uccidono volontariamente le persone; i medici cercano di curare le persone, a volte non ci riescono o perchè il caso è veramente troppo critico o perchè sbagliano (visto che sono uomini anche loro).
Vedendo l'andazzo di questi ultimi anni, 1 su 4 dei chirurghi, anestesisti, ortopedici e 1 su 7 dei clinici ospedalieri ha almeno una denuncia in corso, mi verrebbe di specializzarmi in medicina legale o igiene o medicina del lavoro per evitare denunce (purtroppo non mi piacciono).
Gli assassini uccidono volontariamente le persone; i medici cercano di curare le persone, a volte non ci riescono o perchè il caso è veramente troppo critico o perchè sbagliano (visto che sono uomini anche loro).
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12 Anni 11 Mesi fa #220128
da
Risposta da al topic Re:il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
ragazzi lo sapete che questa cosa delle denunce mi tocca e non poco da quando leggo qui sul forum post e post sull'argomento?
ho sempre avuto l'idea del medico amato dalla gente, del medico rispettato per il suo lavoro. deve essere bruttissimo trovarsi nella situazione di uno di quei medici a prescindere dalle responsabilità personali. e non parlo per "difendere la categoria" (anche perchè, ahimè, non ne faccio ancora parte ), ma per una constatazione logica: nessun medico, anzi nessun lavoratore, trova piacere o è felice di far male il suo lavoro.
comprendo la rabbia e la cattiveria che ti nasce per la perdita di un caro, ma c'è un limite a tutto...
quante vite vengono salvate per ogni persona che (purtroppo) non ce la fa?... il medico non è e non può essere una macchina (ammesso che le macchine non sbaglino mai).
questo è il mio pensiero.
ho sempre avuto l'idea del medico amato dalla gente, del medico rispettato per il suo lavoro. deve essere bruttissimo trovarsi nella situazione di uno di quei medici a prescindere dalle responsabilità personali. e non parlo per "difendere la categoria" (anche perchè, ahimè, non ne faccio ancora parte ), ma per una constatazione logica: nessun medico, anzi nessun lavoratore, trova piacere o è felice di far male il suo lavoro.
comprendo la rabbia e la cattiveria che ti nasce per la perdita di un caro, ma c'è un limite a tutto...
quante vite vengono salvate per ogni persona che (purtroppo) non ce la fa?... il medico non è e non può essere una macchina (ammesso che le macchine non sbaglino mai).
questo è il mio pensiero.
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12 Anni 11 Mesi fa #220131
da albe89
Fra l'altro, è tutt'altro che accertato che sia morto per errore medico, dato che soffriva di megacolon congenito.
Risposta da albe89 al topic Re:il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
Fra l'altro, è tutt'altro che accertato che sia morto per errore medico, dato che soffriva di megacolon congenito.
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12 Anni 11 Mesi fa #220141
da lucadoc
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Risposta da lucadoc al topic Re:il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
infatti il giudice non ha ancora deciso niente, ma come al solito bisogna dare la caccia all'untore, non si può accettare la morte e si cerca qualcuno a cui farla pagare. Se il medico in questione avesse sbagliato dovrebbe pagare il suo errore, nessuno dice il contrario, ma se invece non ci fosse nessun errore? chi pagherà per tutto il fango che gli stanno tirando addosso? Il padre è chiaramente sconvolto dal dolore, ma a me pare che ancora una volta non si stia cercando giustizia ma solo pure e semplice vendetta. Questi casi non fanno altro che dar ragione a chi applica la cosiddetta "medicina difensiva".Fra l'altro, è tutt'altro che accertato che sia morto per errore medico, dato che soffriva di megacolon congenito.
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12 Anni 9 Mesi fa #224124
da Dr.Cox91
Credo che mettere a segno qualche vittoria sia l'unica cosa che ci dà la forza di continuare a giocare le altre partite, quelle che sappiamo di non poter vincere
Risposta da Dr.Cox91 al topic Re:il figlio muore sotto i ferri: dal padre gogna su facebook per il medico
"Già l'uso della denuncia penale pare diventata una prassi, che ha l'unico risultato nel bloccare altri medici che davanti a decisioni delicate non si assumono responsabilità su interventi che possono essere utili seppure rischiosi. "
Credo che questa sia una verità piuttosto grave,insomma chi è il folle che si accolla la responsabilità di un intervendo rischioso,sapendo che la famiglia invece di ringraziarlo,dopo, può anche di dargli addosso?Lo stesso discorso è ricollegabile al numero di laureati che scelgono una specialistica ad indirizzo chirurgico...se fossi io il medico dell'articolo e se la passassi liscia al processo denuncerei il tizio per diffamazione.
Credo che questa sia una verità piuttosto grave,insomma chi è il folle che si accolla la responsabilità di un intervendo rischioso,sapendo che la famiglia invece di ringraziarlo,dopo, può anche di dargli addosso?Lo stesso discorso è ricollegabile al numero di laureati che scelgono una specialistica ad indirizzo chirurgico...se fossi io il medico dell'articolo e se la passassi liscia al processo denuncerei il tizio per diffamazione.
Credo che mettere a segno qualche vittoria sia l'unica cosa che ci dà la forza di continuare a giocare le altre partite, quelle che sappiamo di non poter vincere
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