Medici e pazienti, meglio non diventare amici su Facebook

www.corriere.it/salute/11_luglio_14/medi...7-0699da0a075e.shtml

Che la medicina sia entrata con forza nella galassia della rete è un fatto assodato: consulti online, diagnosi telematiche, addirittura operazioni a distanza. Ma quando si tratta di social network, Facebook, Twitter e compagnia, bisogna stare attenti: il rischio di infrangere la sfera della riservatezza, sacra nei rapporti tra medico e paziente, è molto alto.

LINEE GUIDA - Se è vero che molti medici scelgono di non diventare «amici» dei propri pazienti, come aveva rivelato un'indagine qualche tempo fa, qualcun altro non resiste. Così in Gran Bretagna, la British Medical Association (BMA), la più importante associazione di categoria, ha pubblicato giovedì delle linee guida per regolare la questione. L'invito ai medici è innanzitutto «a non pubblicare su siti come Facebook commenti informali, personali o offensivi sui propri assistiti».

NON PUBBLICARE FOTO - Quello che succede, per esempio, in questo tipo di dinamiche, spiegano dalla BMA, è che «i medici vengono a sapere delle informazioni sui loro pazienti che non erano loro ufficialmente note. Perchè magari gli stessi pazienti avevano preferito non rivelarle». Particolarmente delicato è poi il ruolo di infermiere e ostetriche. In questo caso l'invito non è solo a «soprassedere alle richieste di amicizia degli assistiti», ma anche a «evitare di pubblicare foto, di discutere di lavoro online o di pubblicare altre informazioni sensibili». O di raccontare storie in ospedale «che potrebbero sembrare molto divertenti, quando invece sono ben più offensive che innocue».

«i medici vengono a sapere delle informazioni sui loro pazienti che non erano loro ufficialmente note. Perchè magari gli stessi pazienti avevano preferito non rivelarle».

se uno dcide di pubblicare una cosa su FaceBook (Twitter, Netlog o chi per essi) è conscio di rivelarla a chiunque, ivi compreso anche il medico, gli infermieri, le ostetriche, gli OSS e i netturbini... mi sembra una presa di posizione ridicola
per quanto concerne lo sconsigliare di parlare di lavoro o mettere immagini di lavoro su FB mi sembra dettato dal buon senso più che altro... sinceramente se uno si mette a "raccontare storie" che riguardano il lavoro su un social network ha qualche problema nel capire cosa stia facendo...

a non pubblicare su siti come Facebook commenti informali, personali o offensivi sui propri assistiti

eh beh senza le linee guida a questo non ci sarei mai arrivato in effetti :sarcastic:

Sì ma c'è stato già qualche intelligente che ha pubblicato le foto di una terapia intensiva su FB... Adesso non ricordo dove, forse a Udine... quindi magari a qualcuno le linee guida servono....  8-X

a Udine (ricordo il caso ma non la città) hanno pubblicato foto di medici e infermieri che si facevano degli scherzi in una terapia intensiva... ben diverso dal pubblicare foto di pazienti o dati sensibili... che poi fossero persone al lavoro e non sia stato giudicato molto professionale è un altro conto, perché se non fossero stati in turno non sarebbe successo nulla...
che poi ci sia qualche persona che non ci arrivi non lo metto in dubbio...

Fantastico, ora che abbiamo le linee guida proporrei di fare una clasisficazione di tutte le possibili cause di denuncia tramite facebook... anglosassoni -.-'