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Ennessima aggressione ad un medico

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12 Anni 9 Mesi fa #222480 da Evviva
Medico aggredito: «Non ha salvato nostra figlia»

11 anni, era arrivata al San Filippo Neri in condizioni disperate.

Ha comunicato il decesso di una ragazzina al patrigno ed è stato aggredito e malmenato.
È accaduto a un medico del pronto soccorso di un ospedale romano, il San Filippo Neri, preso a calci e pugni dopo aver dato notizia della morte di una bimba di 11 anni al compagno della madre, nella serata del 18 luglio.
«È STATO FATTO TUTTO IL POSSIBILE». Il medico avrebbe riportato un trauma cranico e ferite sul volto guaribili in venti giorni. La bimba era arrivata in condizioni critiche all'ospedale e, hanno assicurato fonti del nosocomio, è stato fatto tutto il possibile per rianimarla.
I medici hanno continuato per oltre un'ora nei tentativi di rianimazione dell'11enne, arrivata al pronto soccorso in stato di arresto cardiaco.
MALMENATO A CALCI E PUGNI. Secondo quanto si è appreso l'aggressione è avvenuta negli stessi locali del pronto soccorso: il medico ha comunicato la morte e il patrigno ha riconosciuto il cadavere. Ha chiesto chi aveva tentato di rianimare la bimba e quando il medico si è fatto avanti lo ha colpito con una gomitata e una volta gettatolo a terra lo ha preso a calci .
«Sconcerto e sdegno per l'ennesima, brutale aggressione subita dai medici del pronto soccorso del San Filippo Neri» sono stati espressi dalla segreteria dell'Associazione dei medici dirigenti, Anaao Assomed, che intende costituirsi parte civile contro l'aggressore del medico.
«I medici lavorano con spirito di abnegazione per salvare vite e alleviare le sofferenze», hanno scritto nella loro nota.
«I MEDICI SI SONO PRODIGATI IN OGNI MODO». «Episodi di intolleranza e di violenza non sono comprensibili», hanno lamentato i medici dirigenti, «e tantomeno accettabili neppure di fronte alla morte di una bambina a cui va il nostro pensiero ma il cui decesso non può essere ascritto a chi si è prodigato, in ogni modo e fino all'ultimo, perché fosse restituita alla vita».
«COLPE DA DIVIDERE FRA MEDIA E POLITICA». «Episodi di violenza e di odio di tal genere, purtroppo sempre più frequenti», ha concluso la nota, «oltre che indegni di un paese civile, sono innanzitutto il frutto e la conseguenza di campagne mediatiche volte a criminalizzare i medici e l'atto medico piuttosto che a esercitare il sacrosanto diritto di cronaca». Ma «altrettanta responsabilità va addebitata alla politica e al progressivo depauperamento delle risorse del Servizio sanitario, foriero di organizzazioni vacillanti, di riduzione di sanità, e conseguentemente di sentimenti esasperati da parte dei cittadini».




qualche dato in più ...

Sanita': boom aggressioni a medici, ma 9 su 10 non denunciano

A scattare la fotografia sul fenomeno delle aggressioni contro i camici bianchi è Mario Falconi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma

Roma, 6 dic. (Adnkronos Salute) - Minacce quotidiane, aggressioni fisiche un giorno sì e l'altro no: ormai negli ospedali italiani, nei pronto soccorso, negli ambulatori di guardia medica si registra un'escalation di aggressioni contro i medici. Tante ma non quantificabili, perché quasi mai seguite da una denuncia. Almeno 9 camici bianchi su 10 subiscono in silenzio senza rivolgersi alle forze di polizia. Spinte, botte, schiaffi, insulti, e in alcuni casi - come all'ospedale San Filippo Neri di Roma - ci scappa pure un naso fratturato. A scattare la fotografia sul fenomeno delle aggressioni contro i camici bianchi è Mario Falconi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma.



"Il clima è ormai esasperato - denuncia Falconi all'Adnkronos Salute - le violenze verbali e fisiche si verificano tutti i giorni, soprattutto nei Dea e contro le guardie mediche. Non abbiamo ancora un numero preciso, proprio perché molti di questi episodi non hanno un seguito giudiziario". Ma presto qualcosa, su questo fronte, potrebbe cambiare.

La Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) sta infatti pensando di inviare una sorta di direttiva alle amministrazioni delle Asl. "Chiederemo alle aziende ospedaliere - rivela il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco - di segnalare questi episodi alle forze dell'ordine. Anche se si tratta solo di minacce verbali o insulti. Questo perché, è bene ricordarlo, i medici e gli infermieri che prestano soccorso ai pazienti stanno svolgendo in quel momento pubbliche funzioni. Sono a tutti gli effetti pubblici ufficiali, come i poliziotti, i carabinieri. Provate a minacciare un uomo delle forze dell'ordine e poi vedete che succede".

"Tanti medici - sottolinea Falconi - vivono una condizione di profondo disagio. Sono costretti a lavorare con organici ridotti, tra mille problemi. E la colpa di questo è della classe politica. Esistono responsabilità morali delle istituzioni e della classe dirigente. Invece si preferisce accendere i riflettori su un caso di malasanità, scaricando tutte le colpe sul singolo medico. Colpe che - precisa Falconi - se ci sono e vengono accertate è giusto che il medico paghi".

Duro l'attacco del segretario regionale Anaao Assomed Lazio, Donato Antonellis. "E' inaudito il clima intimidatorio che si respira in questi ultimi anni nei confronti dei medici, determinato dalla politica e dai mass media. Il processo che è stato fatto agli specialisti del San Filippo Neri ne è il risultato. Per questo - annuncia Antonellis - giovedì alle 10 terremo un'assemblea generale nell'ospedale, in segno di solidarietà nei confronti dei colleghi aggrediti e per ricucire il rapporto tra operatori sanitari e cittadini, che viene continuamente interrotto da questo comportamento irresponsabile dei politici e dei mezzi di informazione. Il bombardamento ininterrotto di notizie false e tendenziose - conclude il segretario dell'Anaao Lazio - non fa altro che disorientare i malati alimentando fra loro un clima di incertezza e sospetto".

A dire basta agli attacchi alla categoria è anche il presidente nazionale della Cimo Asmd, Riccardo Cassi: "Siamo stufi di questo continuo assalto alla professione, i medici non sono assassini e bisogna fermare le campagne stampa indiscriminate che amplificano i presunti errori sanitari minando gravemente il rapporto tra medico e paziente. L'aggressione di Roma - aggiunge - conferma quanto il ministro della Salute aveva dichiarato solo pochi giorni fa", e cioè che "gli attacchi della stampa sono pericolosi".

Anche per Cassi in medicina non c'è la certezza del risultato e gli errori sono sempre in agguato. "Ogni giorno - spiega - i medici effettuano interventi, spesso complessi, fanno diagnosi, prescrivono cure e molte volte quando accade un imprevisto non vi è neppure una responsabilità del professionista, ma questo non interessa e occorre trovare un colpevole da gettare in pasto all'opinione pubblica".

"Chi commette errori deve essere punito - sottolinea Cassi - ma non è accettabile presentare tutti i medici come delinquenti. La categoria ha posto per prima la questione della qualità e della sicurezza delle cure e ha indicato più volte la via da seguire, condivisa anche dal ministro Fazio. Al contrario, le Regioni sempre di più sembrano ritenere che per garantire la tutela della salute non occorrano bravi professionisti ma solo obbedienti burocrati".

Il fenomeno delle aggressioni, se prima riguardava principalmente i medici ospedalieri dei pronto soccorso e le guardie mediche, ora sembra non risparmiare più nessun camice bianco. Ora sembra investire anche i medici di famiglia, il medico di fiducia per eccellenza di ogni paziente. "Si stima che nell'ultimo periodo - spiega Falconi - la percentuale delle liti tra pazienti e medici di base stia crescendo in misura considerevole: del 15-20% circa".

Se i medici di famiglia aggrediti rappresentano una novità dell'ultimo periodo, in materia di aggressioni a pagare il dazio più pesante sono però sempre i medici del pronto intervento e le guardie mediche. Soprattutto le donne. Secondo una recente indagine dello Smi (Sindacato medici italiani) del Lazio, circa 9 medici su 10 sono a rischio di aggressioni e violenze nelle sedi di continuità assistenziale (ex guardia medica). Di questi, il 45% è donna. Il 60% subisce minacce verbali, il 20% percosse, il 10% atti di vandalismo e il 10% violenza a mano armata.

Il clima elettrico tra medici e pazienti finisce inevitabilmente per complicare il lavoro dei camici bianchi e del personale sanitario, che si ritrovano a lavorare con una forte pressione e con la paura di sbagliare. Secondo una recente indagine condotta dall'Ordine dei medici di Roma, il 65% dei camici bianchi si sente sotto pressione nella pratica clinica di tutti i giorni. E si 'difende' a colpi di prescrizioni.

Tra il 50 e il 70% dei medici ricorre, almeno una volta, alla medicina difensiva. Largo quindi a visite specialistiche, esami di laboratorio, ricoveri e prescrizioni di farmaci a iosa, che finiscono per incidere per oltre il 10% sulla spesa sanitaria del Servizio sanitario nazionale.


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12 Anni 9 Mesi fa #222482 da Evviva
Aggiungo una cosa trovata su giovani medici , riporto il post per intero di un utente :

sono iscritto a fb , cazzeggiando un pò oggi mi sono imbatutto in un paio di link che parlano della Gelmini che vuole accorciare medicina , ho letto un bel pò di commenti , quasi  tutti impegnati a  parlare male della Gelmini ( anche io la trovo penosa , ma ora non importa ) , ma la cosa che a me ha più sorpreso è vedere quanto veleno in moltissimi sputano veleno sulla classe medica , ne ho letto di un pò tutti i colori , praticamente agli occhi della gente siamo tutti una massa di raccomandati , incapaci , fregasoldi ecc. , ci sono varie perle , ne posto qualcuna per chi non ha fb :

la gente morirà un anno prima

forse si è resa conto che molti medici non capiscono un tubo? ma allora... può toglierne anche 3 di anni tanto..... ne so più io di loro... senza aver studiato

PENSO CHE GIA MOLTI MEDICI FAREBBERO MEGLIO A FARE ALTRO,FIGURIAMOCI SE STUDIASSERO UN ANNO IN MENO.....

gia' così alcuni di loro non capiscono un tubo,sono braccia sottratte all'agricoltura!!!!!!!!Fig​uriamoci con meno preparazione!!!!!!!!!!!!!!​!! E parlo da addetta ai lavori!!!!!!!!!!!!!

cosi accorciamo i tempi di morte e i cimiteri sono piu prosperi

già così ci ammazzano figurarsi con un anno in meno,,,

questi sono alcuni dei commenti peggiori , li ho trovati qui : www.facebook.com/permalink.php?story_fbi...6&id=100839206646464 , ma ho visto oggi cose simili anche su altri link , se vi va di cazzeggiare un pò su fb ne trovate tanti





:bad:

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12 Anni 9 Mesi fa #222485 da
desolante.  :sorry:

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12 Anni 9 Mesi fa #222487 da Leizer
Meglio cominciare a frequentare corsi di autodifesa a sto punto  8-X

Eppur si muove

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12 Anni 9 Mesi fa #222535 da lucaleo
I media di sicuro hanno grandi colpe, l'uomo di comune, persino se discretamente colto, spesso ha una percezione distorta e negativa della sanità in generale e dei medici nello specifico. Il fatto è che questa considerazione deriva dalla lente distorta con cui guardano alle questioni di cronaca e da una totale ignoranza sull'argomento. Molto spesso mi è capitato di discutere con parenti e amici piuttosto risentiti riguardo a comportamenti e scelte dei medici con i quali hanno avuto a che fare. Quasi ogni volta però, quando mi sono messo lì con pazienza a spiegare le motivazioni alla base di certe scelte del medico, con parole comprensibili, l'atteggiamento ostile si è smorzato. Quello che sfugge alla gente è la complessità che si cela dietro ogni atto medico. La maggior parte della gente pensa che una malattia abbia sempre una faccia inconfondibile e che un medico che non la riconosca sia un incompetente assoluto. Quando gli spieghi che a fronte di pochi segni e sintomi e esistono centinaia di migliaia di entità cliniche, spesso rimangono basiti. La gente spesso non possiede il concetto di rischio, vuole certezze. Un medico che spiega come un intervento possa andare male con una determinata frequenza indipendentemente dagli errori umani spesso è percepito come qualcuno che difende se stesso, un letterale paraculo. Il concetto di rischio lo si acquisisce con fatica, come anche la vaga percezione della complessità che si cela dietro una diagnosi anche apparentemente banale. Sono tutte cose che si possono far afferrare se si conversa con un parente o un amico che commentano un fatto di cronaca in TV, ma che di certo si comunicano con fatica in una situazione di sofferenza diretta. Il fatto è che è caduta la maschera... Il medico non suscita più nessun timore reverenziale, è visto come un professionista qualunque che offre una prestazione: se c'è esito positivo è una buona prestazione, se c'è esito negativo è una cattiva prestazione e ci si sente in diritto di aggredire chi l'ha emessa, come se un atto medico fosse come riparare un radiatore. Io non ho gli strumenti per capire il perché di questa svalutazione. Di sicuro non c'entrano solo i media catastrofisti e i giornalisti pennivendoli, ci deve essere dell'altro: di sicuro c'entra il cambiamento del modo di vivere la malattia e la morte che si è verificato in meno di 50 anni. La malattia prima era vista come qualcosa di quasi inevitabile e veder morire un fratello di malattia era sì, un grande dolore, ma il tutto era  percepito come inevitabile, come parte del gioco della vita. Adesso abbiamo aspettative di vita che superano gli 80 anni e ci sembra scontato che la medicina ci fornisca il modo per superare la malattia, sempre e comunque. Poi sicuramente medici con atteggiamenti sfrontatamente paternalistici, arroganti e sbrigativi non devono aver certo migliorato la percezione della categoria. Poi senza dubbio ci sono l'assoluta incultura scientifica e una mentalità che non rispetta lo studio e chi di studio ci vive. Vivremo tempi duri, ma voglio sperare che il dialogo aperto e paziente con gli assistiti ci permetta di costruire un po' di fiducia in chi ci sarà di fronte...

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12 Anni 9 Mesi fa #222542 da gaudio
Io come al solito faccio l'avvocato del diavolo:
Ragazzi non prendiamoci per il culo, la classe medica eccetto poche perle fa schifo. Sono sessantottini laureati a 18 politici che ostentano il loro (non sapere) e la loro non voglia di fare un cazzo, così come hanno preso la laurea.
Sbagliano spessissimo diagnosi, fanno fare cure inutili, fanno errori di negligenza che potrebbero essere tranquillamente evitati. Vorrei vedere se la gente non è incazzata nera!
Poi ovviamente i media ci marciano, ma dovete smettere di pensare che i media "creino", i media battono il ferro finchè è caldo, ingigantiscono, ma non inventano.
E così la conclusione è che i medici sono mal visti e malmenati.

Quello che NOI dobbiamo e dovremo fare è riconquistarci la fiducia dei pazienti, dimostrare che NOI siamo meglio di LORO.

Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)

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