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Farmaci e psicoterapia
- dottorbest
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tornando a spong ...io vorrei specializzarmi in psichiatria e a settembre tornerò a frequentare quel reparto...una scuola di psicoterapia non potrei permettermela in questo momento, volendo...nelle scuole di psicoterapia ammettono medici e psicologi (chissà perchè... :rolleyes:) e quindi, possono formarsi bene allo stesso modo: anche perchè di anni di formazione ce ne sono parecchi e quindi, hai voglia a studiarne di psicologia... ...se uno psichiatra fosse solo, come purtroppo si tende a credere, solo un dispensatore di farmaci, la psichiatria sarebbe solo un fallimento...nessuno vuole buttare a mare nè psicofarmaci nè ricercatori di psicofarmacologia, ma occorre valutare scientificamente i risultati e conoscere più opzioni terapeutiche...sai chi sono i maggiori prescrittori di psicofarmaci (in primis le benzodiazepine, alias ansiolitici)? i medici di famiglia... 0.(..valuta te...durante la specializzazione di psichiatria, tu studierai le varie psicoterapie e applicherai il metodo che preferisci (almeno nella mia uni è così)...il contatto umano dovrebbe essere la prerogativa di ogni approccio medico...che poi non si faccia è una scelta personale...anche uno psicologo, se ti dà una pacca sulla spalla, ma non ha una preparazione scientifica alle spalle, crea solo danni...la differenza tra psichiatri e psicologi, se tu mi parli di una psicoterapia, differisce per quanto lo è la loro personalità: il calore umano è una dotazione personale, non esclusiva dell'una o dell'altra classe di professionisti, tutti e due egualmente valide ...ti ripeto spong: il mio desiderio è fare la psicoterapeuta e la formazione medica mi potrà aiutare a vedere il mio futuro paziente psichiatrico nella sua interezza...capisco i tuoi dubbi, che tempo addietro condividevo anch'io, ma solo rendendomi conto di persona ho potuto constatare che non è così...almeno, questa è stata la mia esperienza e mi sento di sconsigliarti vivamente di lasciare medicina per psicologia....non farti fregare
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OT sulla disputa farmaci/psicoterapia
Per idea mia personale è indubbio che, fra un farmaco a basso costo e a risultato rapido e garantito (con effetti collaterali tollerabili) e una psicoterapia "operatore-dipendente", lunga e costosa, sceglierei il primo per un mio paziente.
Il vero problema, ad oggi, è che per molte patologie psichiatriche non abbiamo a disposizione un farmaco efficace. Un esempio su tutti: buona parte dell'azione terapeutica degli SSRI (inibitori del reuptake della serotonina) è riconducibile ad un effetto placebo.
Ma la soluzione definitiva non può essere la psicoanalisi. Rispetto l'opinione di ari, resta che gli studi in materia sono molto delicati perchè ne va della stessa sopravvivenza della professione di chi li pubblica. Ricordo di aver letto, tempo fa, l'intervista ad uno psicoanalista. Diceva che dopo vent'anni di professione poteva dire di aver giovato (non guarito!) al massimo a due o tre pazienti. Infatti si era preso un dottorato in biologia ed era passato alle neuroscienze.
L'unica soluzione, a mio avviso, è lavorare sulla comprensione dei meccanismi biologici delle patologie psichiatriche e sviluppare farmaci realmente efficaci.
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- pablito pablito
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OT sulla disputa farmaci/psicoterapia
Per idea mia personale è indubbio che, fra un farmaco a basso costo e a risultato rapido e garantito (con effetti collaterali tollerabili) e una psicoterapia "operatore-dipendente", lunga e costosa, sceglierei il primo per un mio paziente.
Il vero problema, ad oggi, è che per molte patologie psichiatriche non abbiamo a disposizione un farmaco efficace. Un esempio su tutti: buona parte dell'azione terapeutica degli SSRI (inibitori del reuptake della serotonina) è riconducibile ad un effetto placebo.
Ma la soluzione definitiva non può essere la psicoanalisi. Rispetto l'opinione di ari, resta che gli studi in materia sono molto delicati perchè ne va della stessa sopravvivenza della professione di chi li pubblica. Ricordo di aver letto, tempo fa, l'intervista ad uno psicoanalista. Diceva che dopo vent'anni di professione poteva dire di aver giovato (non guarito!) al massimo a due o tre pazienti. Infatti si era preso un dottorato in biologia ed era passato alle neuroscienze.
L'unica soluzione, a mio avviso, è lavorare sulla comprensione dei meccanismi biologici delle patologie psichiatriche e sviluppare farmaci realmente efficaci.
scusa ma tu non hai idea di quello che scrivi... ma neanche lontanamente.
Per certo non sei un medico, visto il livello di castronerie che scrivi.
Ma dubito anche che tu sia uno studente di medicina, visto il livello di preparazione da "novella 2000" che palesi.
Non scrivere su cose che non conosci, ci fai molta piu' figura.
ps: se sei uno studente di medicina e vuoi fare delle affermazioni mediche riporta una fonte scientifica attendibile che non sia una intervista a non si sa chi, letta non si sa dove. In futuro sarai un medico non un venditore di aria fritta. Un po' di professionalita' bisogna cominciare a impararla.
Never give up!
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