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non fare progredire la ricerca per interessi economici
È vero, con l'hiv fai terapia a vita, ma la fai solo a chi è malato, se esistesse un vaccino tutti verrebbero vaccinati;anche il guadagno, a livello di immagine per la casa farmaceutica sarebbe altissimo.
Senza contare che come dice Verduz, i prezzi li fa la casa farmaceutica e come lo stato si può permettere di curare per una 20ina di anni un pz sieropositivo, può sicuramente permettersi di pagare un vaccino a peso d'oro, anche perchè a lungo termine un investimento del genere paga.
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Comunque credo che la risposta alla tua domanda sia un po' e un po'. Anche perchè tante ricerche sono libere da costringimenti di case farmaceutiche e tante sono invece finanziate. Ma per certe cose più per limiti di conoscenze o possibilità in tal senso più che economiche...anche se è chiaro che senza soldin on si fa nulla.
Per quanto riguarda un ipotetico vaccino anti hiv sarebbe la manna per una casa farmaceutica, farebbe miliardi a palate, non gli converrebbe di certo quindi non immettere sul mercato una cosa del genere
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Le endoscopie le ho viste pure io e ho una chiara idea delle dimensioni dei campioni bioptici.In sintesi: gli endoscopi del passato erano molto più grossi. Bisogna anche considerare che il campione bioptico non deve essere troppo piccolo e deve passare attraverso il canale operatore. Inoltre uno strumento troppo sottile aumenterebbe il rischio di perforazioni.
Il canale operatore è tranquillamente sostituibile con uno (o più) micromanipolatori con tanto di tasche per le biopsie e/o manipoli specifici intercambiabili.
Per quanto riguarda il rischio di perforazioni, vogliamo prenderci in giro o cosa? Allora posizionare un sondino naso-gastrico dovrebbe essere rischiosissimo, fare un sondaggio rettale a un lattantino di 3 mesi pure, invece se ne fanno a pacchi senza soverchi problemi. Perché? Perché il rischio di perforazione, oltre che dal diametro dello strumento, dipende dalla sua rigidità, e i sondini sono flessibili mentre gli endoscopi non lo sono.
Adesso dimmi che le possibilità tecnologiche attuali non permettono di realizzare un endoscopio flessibile quanto un sondino e mi metto a ridere.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Una tasca per ogni frammento? Sicuro che così si ridurrebbero le dimensioni?con tanto di tasche per le biopsie
Dimentichi il fatto che il movimento dei sondini non può essere controllato dall'operatore. È già laborioso arrivare dal naso allo stomaco senza farlo arrotolare in bocca, nell'esofago o, addirittura, farlo finire in trachea, figuriamoci arrivare in posti "difficili" come la papilla di Vater o, da dietro, la ileocecale.Per quanto riguarda il rischio di perforazioni, vogliamo prenderci in giro o cosa? Allora posizionare un sondino naso-gastrico dovrebbe essere rischiosissimo, fare un sondaggio rettale a un lattantino di 3 mesi pure, invece se ne fanno a pacchi senza soverchi problemi. Perché? Perché il rischio di perforazione, oltre che dal diametro dello strumento, dipende dalla sua rigidità, e i sondini sono flessibili mentre gli endoscopi non lo sono.
Adesso dimmi che le possibilità tecnologiche attuali non permettono di realizzare un endoscopio flessibile quanto un sondino e mi metto a ridere.
L'endoscopio si può invece muovere praticamente in tutte le direzioni ed un qualcosa che si muove deve, almeno durante il movimento, essere rigido.
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Direi di sì. Potrebbero essere posizionate a vari livelli sotto la testa dell'endoscopio, ognuna con la sua telecamerina.Una tasca per ogni frammento? Sicuro che così si ridurrebbero le dimensioni?
Giusta osservazione, ma non vedo enormi problemi nel realizzare un tubicino a flessibilità regolabile e direzionabile con microattuatori elettrici anziché meccanici.L'endoscopio si può invece muovere praticamente in tutte le direzioni ed un qualcosa che si muove deve, almeno durante il movimento, essere rigido
Comunque mi pare che in quarant'anni abbiamo progredito meno di quanto avremmo potuto, tu dici di no?
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Bisognerebbe usare una tecnologia wireless e delle batterie piccole ma durevoli. Altrimenti aggiungere una telecamerina significherebbe aggiungere un filo.Direi di sì. Potrebbero essere posizionate a vari livelli sotto la testa dell'endoscopio, ognuna con la sua telecamerina.
Questo dipende da quanto si riesce a ridurre le dimensioni di questi componenti, anche in relazione alla forza che devono esercitare per piegare l'endoscopio.Giusta osservazione, ma non vedo enormi problemi nel realizzare un tubicino a flessibilità regolabile e direzionabile con microattuatori elettrici anziché meccanici.
C'è la pillola con videocamera. È diventata più piccola e gli ultimi modelli hanno due telecamere orientabili in tempo reale.Comunque mi pare che in quarant'anni abbiamo progredito meno di quanto avremmo potuto, tu dici di no?
Certo, non è piacevole farsi passare un tubo attraverso il corpo ma bisogna vedere se non si è investito perché "tubo che vince non si cambia" o perché ci sono realmente delle pressioni in questo senso.
Personalmente però, punterei sulla pillola o sulle tecniche di imaging: per uno screening (che non necessita di biopsie) preferirei comunque evitare di ricevere un "tubo" (per quanto sottile).
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