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Ma l'ospedale dov'è ?
- petitegrande
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non è per fare polemica ma mi sto veramente chiedendo che razza di sanità stiamo creando , dov'è l'umanità dei medici ?
Vi racconto ( riassumendo più che posso) cosa è successo ad un mio caro zio.
Premessa: Zio L era ( è deceduto ieri mattina) un malato oncologico terminale
1) A Varese, città in cui vive, i medici che lo hanno "seguito" dopo avergli comunicato in malo modo che le sue speranze di vita si aggiravano attorno ad un mese, gli dicono di fermarsi direttamente in ospedale per essere ricoverato ( aggiungendo che con le sue gambe non sarebbe più uscito di là)
2) Zio L. decide di aspettare un po' , contatta i suoi parenti di Padova ( mia mamma e le sue sorelle) anche se nel frattempo l'ospedale lo chiama minacciandolo di entrare subito in ospedale
3) Zio L, decide di trasferirsi a Padova e lo portiamo da uno dei migliori oncologi ( consigliatoci da molti medici amici)della città il quale ripete a mio zio la situazione (tragica) della sua malattia ma alla domanda "dottore, lei mi da la speranza di lottare ? " lui risponde " certo, lei deve lottare"
4) L'oncologo dice a zio L che potrebbe provare una "blanda chemio" ( ????) e a noi parenti in privato dice che in realtà è una terapia contro il dolore
5) Zio L, riacquista un po' di fiducia, la fiducia non di chi spera di guarire ma di chi spera di morire nelle mani di un medico umano che lo incoraggia e un in ospedale che fa il suo dovere
6)Dopo il primo trattamento lo Zio L si sente stanco e molto debole
7)Nel finesettimana in nostra presenza comincia ad avere una emoraggia dal naso inarrestabile, chiamiamo il 118 che lo porta al PS di padova
viene portato in "otorino" dove gli aspirano tutto il sangue e mia mamma (che non si sa perchè viene fatta rimanenere nella stanza durante tutto ciò) alla vista di un fiume di vomito di sangue con pezzi di coagulo grandi come pugni rischia di svenire, due dottoressine gli mettono un tampone nasale ( facendogli un male atroce e sgridandolo severamente perchè urlava da matti letteralmente implorando pietà per lui)
9) Zio L viene poi ricoverato in nefrologia, lo mettono in una stanzetta che sembra uno sgabuzzino talmente è piccola, con un'unica finestra alle sue spalle, e qui comincia il calvario : infermiere nevrotiche ( tranne una gentile) che a qualsiasi richiesta sbuffano, che sgridano i parenti in malo modo se non avvisono che "è finita la sacca" , salvo poi scusarsi perchè avvisavamo altre colleghe e nessuno veniva subito, infermiere che dicono di mettergli un'assistenza notturna obbligatoria, infermiere e medici restii a dargli la MORFINA , ma che continuano a fare trasfusioni
10) noi parenti a tutto ciò non potevamo resistere ma per portarlo all'hospice di Padova dovevamo avere dei tempi tecnici (cambiargli la residenza, essere contattai dall'ospice...) e i medici di padova erano obbligati ancora a una volta a informarlo del fatto che che la sua situazione è tragica e terminale , tutto questo ovviamente in un linguaggio pessimo
11) Trasferitosi all'hospice la situazione cambia (in positivo : ambiente confortevole, tutti gentili.....)ma qui i medici ci dicono che in ospedale gli stavano causando la peggior morte : con tutte quelle sacche di sangue e la sua incapacità di coagulare si sarebbe soffocato con il suo stesso sangue
12) in effetti quando è sveglio zio L ha il sangue alla bocca sempre e gli viene da vomitare , cosa che non deve succedere altimenti sarebbe un fiume senza fine che letteralmente lo ucciderebbe ; zio L sta male , si contorce
13) finalemnte la morfina, viene sedato in modo tale che istintivamente si metta a degluire il suo stesso sangue e non abbia la sensazione di soffocare, i medici dicono che aspirarlo di nuovo vorrebbe dire ucciderlo durante questa operazione
14) zio L, ha dei piccoli momento di lucidità in cui riesce a fare piccoli gesti facendosi capire, e muore così ,dopo tutto questo calvario.
Mi chiedo se veramente sia stato inevitabile passare per tutte queste sofferenze gratuite, e i toni arroganti di chi invece dovrebbe dispensare un sorriso di incoraggiamento, se sia veramnte difficile avere un po' di umanità verso chi sta morendo. A me sinceramente questo ha fatto schifo : me ne stavo nella stanzetta a vedere come interagivano medici e infermieri nell'ospadale della mia università ( io sono solo al 3 anno) pensando che non sono retorica o mielosa se penso che tratterò con più cura i pazienti con tutto quello che signofica quasto termine.
Si è stressati e senza un attimo per respirare ? benissimo, si fanno le cose velocemente ma con uno spirito diverso ( una carezza, un sorriso, un buongiorno detto col cuore) e si spiega al paziente che in quel momento ci sono altre persone che aspettano ma che presto torneramo a controllare come sta.
Io mi sentirò una fallita se diventerò come i medici che ho visto in questo giorni
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Mortui Vivos Docent
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- petitegrande
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sapere che ci sono altri ragazzi che la pensano come me mi dà coraggio. Veramente.
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- Nanny_Sunset
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mi dispiace molto petitegrande...fai tesoro di queste brutte esperienze, perché sono più utili di 2000 ore di tirocinio. Quando mi sono iscritto a medicina ho giurato che non sarei diventato come loro, come i vari dottoroni che ho io stesso avuto il "piacere" di vedere all'opera su persone a me care, e non intendo farlo. Noi dobbiamo cambiare le cose.
Quoto ogni virgola
Un abbraccio, Petite.
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte...
G.Gozzano
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morire è sempre brutto. Ancora più brutto è morire lentamente.
Quello che hai visto in larga misura non l'hanno voluto i medici ma, paradossalmente, i pazienti stessi.
Forse, anzi sicuramente, sarebbe meglio morire di una bella emorragia massiva piuttosto che agonizzare per giorni o settimane, ma c'è sempre qualche parente pronto a farti causa perché insomma, con qualche trasfusione qualche giorno di più avrebbe potuto vivere (il che è innegabile, il problema è come vive, cosa che hai ben visto).
Se anche i parenti se ne stanno buoni, c'è sempre qualche collega pronto a invocare il diritto alla vita, che nella sua personalissima opinione non sarebbe del paziente ma del (suo) dio che gliel'ha "donata".
Gli dai la morfina, va in insufficienza respiratoria e muore (sereno per quanto possibile)? Sei passabile di denuncia per omicidio colposo oltre che malpractice.
Quindi il medico è preso in uno sgradevole comma 22: lascio morire il paziente (e sono un bastardo) o lo tratto e gli prolungo l'agonia (e sono ancora più bastardo)?
Pensate di cambiare le cose? Non potrete e nemmeno lo vorrete. Lavorerete in un contesto organizzativo in cui il vostro potere spazierà da nulla a quasi nulla. Penserete a fare le scarpe ai vostri colleghi, per entrare in specialità prima, per accaparrarvi un posto e per aumentare il vostro guadagno poi, metterete a tacere le vostre coscienze ripetendovi dapprima che cambierete le cose quando avrete potere, poi quando - e se - ne avrete, che comunque siete un piccolo ingranaggio di un sistema che non avete (più) la forza di cambiare.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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