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Economisti e medicina
Proposta choc da Nobel Economia, mettere in vendita reni
Da un articolo sul Wall Street Journal a firma dell'economista premio Nobel (apperò, gli hanno anche dato un Nobel) Gary Becker
''Nessuno dei metodi in uso oggi è in grado di eliminare la carenza di reni - scrivono gli autori - mentre invece pagare i donatori per i loro organi ci riuscirebbe. In particolare, con un prezzo sufficiente per i reni il numero di organi disponibili crescerebbe molto senza incidere molto sul costo del trapianto''. Secondo i calcoli un rene dovrebbe essere pagato intorno ai 15mila dollari (poco più di 11mila euro), un prezzo che farebbe crollare il ricorso alla dialisi. Un identico ragionamento dovrebbe essere fatto per gli altri organi. ''Il sistema che stiamo proponendo - scrivono - include il pagamento agli individui che acconsentono al prelievo degli organi dopo la morte. La presunta immoralità di un mercato degli organi andrebbe confrontata con la possibilità di evitare ogni anno centinaia di migliaia di morti di pazienti in lista d'attesa''.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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Questo qua essendo un economista evidentemente non ha la benché minima idea di cosa sia un codice etico..
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Lo stesso Kary Mullis che crede agli oroscopi, ai fantasmi ed ai rapimenti alieni? Quello dell'autobiografia "Ballando Nudi nel Campo della Mente"?bog ha scritto: Da quando ho scoperto che il nobel Kary Mullis (quello della PCR nel caso non lo conosciate) mette in discussione che l'HIV causi l'AIDS ho perso abbastanza fiducia nei premi nobel..
Non è tanto il non aver fiducia nei Nobel, è quello che chiamo "l'effetto Nobel" a preoccuparmi. Molti premi Nobel, dopo aver ricevuto (meritatamente) il premio sono caduti veramente in basso (Luc Montagnier che cerca batteri omeopatici con una radiolina, il bipremiato Linus Pauling che sostiene le megadosi di vitamina C come panacea per ogni male, William Shockley e le sue idee eugenetiche, Phillipp Lenard e le sue idee naziste, Dario Fo e le sue uscite sull'undicisettembre... tanto per citarne alcuni). Evidentemente dopo aver raggiunto tali vette cercano in ogni modo di tornare a stupire ancora di più.
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Dissento.Molti premi Nobel, dopo aver ricevuto (meritatamente) il premio sono caduti veramente in basso
Secondo me il problema è che molti vincitori del Nobel, in effetti, non sono mai stati delle grandi menti, ma piuttosto degli abili politici.
Antonino Zichichi (o forse era Carlo Rubbia, non lo so) diceva apertamente che oggi la maggiore abilità richiesta ad uno scienziato è la capacità di ottenere finanziamenti.
Tutto va bene finché ottengono finanziamenti e firmano articoli scritti da gente con il cervello.
Poi vincono il Nobel, son costretti a parlare in prima persona (probabilmente ci provano anche gusto), e iniziano a rivelarsi per quello che sono.
Aneddoto.
Molti anni fa, quando facevo un mestiere piuttosto diverso da quello del medico, mi venne affibbiata l'organizzazione di un congresso tecnico-scientifico. Una delle hostess selezionate per questo congresso mi raccontava di aver lavorato ad un altro evento in cui erano presenti diversi premi Nobel, di aver parlato con alcuni di questi e di averli trovati non particolarmente intelligenti, anzi in qualche caso anche abbastanza stupidi.
Stai a vedere che aveva ragione lei. La fanciulla, oltre che di gran bell'aspetto, aveva un fior di cervello, per quel che posso giudicare io.
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comandante Peter Quincy Taggart
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