“Gatto del Cheshire,” chiese Alice. “Mi diresti per favore, che strada devo prendere per andarmene da qui?”“Dipende molto da dove vuoi andare,” disse il Gatto. “Non mi importa molto il dove,” disse Alice. “Allora non importa quale strada prendi,” disse il Gatto.(Charles \"Lewis Carroll\" Dodgson tratto da Le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie )Vedi Laurahxc credo che il famoso gatto di Alice infondo avesse ragione, nel senso che, se per te non è importante sapere la meta dove arriverai e che sia quella che ti piace, allora non è neanche importante quale strada prendere ,una qualunque andrà bene, se invece per te è fondamentale sapere il “dove” arrivare, allora c’è solo una strada che devi e puoi prendere . Con questo intendo che la scelta diventerà un po’ più facile se capisci cosa a te piace e vuoi fare veramente. E’ giustissimo fare realistici conti su quali esami si dovrà affrontare iscrivendosi ad una facoltà, valutare prima i parametri con cui ci si dovrà confrontare, ma in genere questi conti devono andare di pari passo alla consapevolezza di cosa volgiamo fare ad ogni costo,di ciò che ci piace davvero, perché non c’è valutazione o calcolo che ti permetta comunque di avere le previsioni in mano su come andrà veramente la vita, anche perché molte cose si imparano in itinere non prima di averle fatte. Ciò che riduce l’errore di scelta è una scelta secondo passione e con determinazione. Insomma la vita è una scienza imperfetta , si può essere votati alla biochimica ma può capitare che l’esame non finisca con un 30, si può essere devoti all’anatomia ma può capitare che qualche distretto di innervazione si ricordi meno di altri, così come può capitare che non si abbia una grande affinità elettiva con fisica e chimica e poi con la tenacia l’esame si passi comunque dignitosamente. Tutto ciò a dimostrare che non sono i calcoli pre iscrizione che ti aiuteranno a superare i problemi universitari, ma lo studio e l’applicazione tenace, la voglia di fare ciò che per te è passione a tutti i costi,la determinazione di sfidare e vivere la facoltà che ti piace e la voglia di esercitare quella professione amandola anche quando ti si rivolta contro o cerca qualche volta di capovolgerti. Insomma ciò che si può fare dipende dal volerlo fare. Scegliere una qualunque facoltà non comporta amare tutti gli esami a cui obbliga, a tutti gli studenti di medicina , è capitato di scontrarsi con l’esame che ci piace meno, ci riesce meno,insomma è normalissimo. Ora ,a questo punto ,lasciamo che sia l’esame difficile a scegliere per noi,o forse vale la pena che siamo noi a scegliere nonostante l’esame?Quante volte mi è capitato di trovarmi davanti all’esame antipatico, magari grosso, che ti butta giù solo al pensiero di sfogliarlo o doverlo riprendere in mano se dovesse andare male …..ma dopo la crisi iniziale mi dico” se è lì che voglio arrivare e per arrivare questo deve essere fatto, allora troverò un modo di farlo,non so come ma lo troverò”.Questo me lo dico non perché io ami tutti gli esami , ma perché mi spinge la passione per quello che faccio. Ne ho trovati tanti di esperti del settore che prima di iscrivermi mi dissuadevano .Consapevolezza delle difficoltà? Altruismo professionale nel volermi evitare fatica e rinunce?Spirito di competizione? Paura recondita che con la mia iscrizione gli potessi togliere qualcosa o rubare qualche privilegio? Avidità nel non voler spartire con altri qualcosa di “elitario”? Ma …. sinceramente non ho mai capito perché tante energie nello scoraggiarmi e allontanarmi da ciò che mi piace, eppure sai, una volta che ho deciso cosa avrei scelto,più mi scoraggiavano più rafforzavo la mia determinazione e non per ripicca ma perché quello per me era una sorta di addestramento alle difficoltà , consideravo quelle velate o aspre dissuasioni come il primo ostacolo da saltare per proseguire e tenere duro.Per il ritardo che dirti ... io ho cominciato un anno in ritardo perché non sono entrata il primo anno al test, ma mi sono inscritta a biologia ,ho dato lì gli esamiì di fisica e istituzioni di matematica e l’anno dopo ho passato il test tranquillamente. Non mi ha penalizzato l’anno di ritardo perché mi ero ferrata con gli esami dati a biologia,il fatto che è rimasto costante in me era la passione per questa facoltà. Se hai deciso che questa è la tua strada, non rimane che buttarsi in uno studio tenace ,magari nauseabondo, delle materie in cui sei meno ferrata e poi avere la determinazione di resistere davanti ai problemi che ci sono inevitabilmente in ogni facoltà , ma con la consapevolezza che i sacrifici ti portano al futuro che tu hai scelto.In bocca al lupo
