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Chiedo "consiglio"
- vale90elav
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io avrei fatto filosofia o lettere e a volte rimpiango di non aver preso quella strada. però, poi, sfogliando i libri di "colleghi" più grandi rimango affascinata dalle illustrazioni, dagli argomenti, dal fatto che noi siamo la macchina più perfetta e allo stesso tempo più fragile che si sia mai vista.
questo è quello che mi spinge a combattere, a fregarmene dei voti (cosa per me del tutto inusuale) e a passare la pasquetta a casa con i miei adorati appunti! alla fine anche questo passerà!
spero che possa esserti d'aiuto! coraggio!
"Per fare il nostro lavoro dobbiamo credere che la sconfitta non è un'alternativa. Che non importa quanto malati siano i nostri pazienti... c'è speranza per loro". (grey's anatomy)
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certa curiosità scientifica, la voglia di aiutare il prossimo relativamente (la filantropia vera e propria non è per pochi), la ricerca di un ambiente più stimolante, la prospettiva di un lavoro sicuro, ben remunerato e "prestigioso", questi sì sono fattori che mi hanno influenzato abastanza (ma chi non ne è influenzato)....però mi chiedo se alla lunga questo sia sufficiente
Beh!?!?!?! cosa vuoi di più? Quale altra motivazione? Un'illuminazione divina?
Alla passione viscerale io credo poco, credo poco alle persone che sono nate col camice addosso non avendo parenti medici. E quelli che hanno parenti medici non è che hanno una passione innata, ma semplicemente dovuta al fatto che sin dall'età delle fasce nno hanno sentito parlare di altro se non di medicina.
Poi la passione a molti viene studiando (ma ti parlo del IV-V anno, quando scopri il tuo vero interesse, ad altri, alla maggior parte, passa, per poi tornare, o no. Le variabili sono infinite.
Comunque torno a ripetere, la medicina ha n sbocchi professionali, alcuni dei quali non hanno niente a che fare col paziente...
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)
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Se ricordo bene frequenti a Bari..vorrei dirti di stare tranquilla perchè il nuovo piano di studi è molto pieno ai primi anni ed è normale avere un esame da recuperare..inoltre non ti preoccupare per la media, i primi esami servono a mio avviso per riorganizzare il tuo metodo di studio, ad esempio io al primo semestre non feci nessun riassunto/schema e al secondo mi sono accorto che invece poteva essermi utile..in sintesi come ho letto già in qualche altro topic non si viene riprogrammati d'un tratto da studenti delle superiori a studenti universitari, ma s'impara esame dopo esame e studiare, tenendo presente che ogni esame può richiedere un approccio diverso, non sempre c'è un metodo che vale per tutti...e poi, almeno per me è stato ed è così, man mano che studio mi appassiono sempre di più e divento sempre più convinto della mia scelta; i momenti di dubbio non mancano tutt'ora e a volte penso a cosa sarebbe successo se avessi scelto la mia seconda opzione (architettura, quindi qualcosa di completamente diverso), ma alla fine la vita è fatta di bivi e una volta presa la decisione non bisogna stare troppo dietro ai ma o ai se. Io penso che ognuno di noi abbia molteplici interessi ed è ovvio che ci possano essere più strade verso cui ci si sente portati, però la vita è una e quindi non possono essere percorse tutte ma ne scegliamo una a volte a caso, a volte per istinto, per i più svariati motivi, ma è questo il bello della vita, il suo "effetto sorpresa" dovuto alle tante potenzialità che ognuno di noi ha combinate alle tante possibilità di scelta: così nasce un percorso diverso e originale per ciascuno di noi...alle cose ci si appassiona strada facendo (non credo alle vocazioni innate) partendo dalla curiosità iniziale che ci ha spinto a seguire una determinata strada Buona fortuna!io sto vivendo una situazione simile alla tua. solo che forse ho avuto più tempo per pensare al corso di laurea visto che ho deciso di fare medicina all'inizio del quinto anno. il mio impatto con l'università è stato disastroso. non riuscivo (e ancora oggi non riesco del tutto) a trovare la concentrazione, lo stimolo per studiare. e così, dopo una brillante carriera scolastica, mi ritrovo con una media piuttosto bassa e un esame (chimica) da recuperare. insomma, anche io sono in un momento di crisi bello e buono.
io avrei fatto filosofia o lettere e a volte rimpiango di non aver preso quella strada. però, poi, sfogliando i libri di "colleghi" più grandi rimango affascinata dalle illustrazioni, dagli argomenti, dal fatto che noi siamo la macchina più perfetta e allo stesso tempo più fragile che si sia mai vista.
questo è quello che mi spinge a combattere, a fregarmene dei voti (cosa per me del tutto inusuale) e a passare la pasquetta a casa con i miei adorati appunti! alla fine anche questo passerà!
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Vi ringrazio per le risposte...io ora sto prendendo semplicemente nota di una certa fatica che faccio a studiare, che al liceo non avevo, e ripensandoci neanche ad ingegneria, un periodo forse di "stanchezza" intellettuale, dopo tanti anni di studio "matto e disperatissimo". Mi rendo conto che mi servirebbero gli stimoli giusti, perchè da solo senza stimoli è troppo dura andare avanti, ma capire quali sono questi stimoli e dove cercarli è il problema.. davvero mi sento cambiato, diverso, rispetto a come sono uscito dal liceo, forse ho passato troppo tempo a programmare, a cercare di dare un senso al mio avvenire professionale, senza però mai dialogare veramente con me stesso, alla ricerca di stimoli che prima o poi si affievoliscono e alla lunga devo essere rimpiazzati da determinazione e forza di volontà, e perchè no anche una certa testardaggine...ma la forza di volontà nasce dalla consapevolezza che vale la pena proseguire il percorso che si ha intrapreso, perchè nel momento in cui lo si è scelto si era sereni e sicuri dentro di sè...adesso è questo il punto su cui sto riflettendo, nell'ambito del mio percorso...
Secondo me dovresti essere un po' più chiaro nello spiegare a te stesso cosa ti ha mosso nel provare il test di ammissione a medicina. Ti focalizzi, a mio parere, un po' troppo sul tuo status attuale. Ricorda che i corsi che si seguono all'università sono solo un passaggio che ti condurrà a qualcosa di molto più specifico e diverso. La scelta di intraprendere il corso di laurea in medicina andrebbe fatta alla luce del proprio obiettivo; al contrario, da come l'hai scritta tu, sembra che il test fosse per te un semplice "banco di prova", il volersi affacciare a qualcosa di nuovo.
E' inutile cercare di trovare uno stimolo in qualcosa che, in principio, non ti ha stimolato se non per il suo essere qualcosa di diverso da ciò che facevi. Non fraintendere: non ti sto dicendo che hai sbagliato a scegliere medicina. Il punto è che ti sei lasciato prendere dall'ebbrezza della novità e del diverso... ma poi sembra quasi che tu proceda senza stimoli. Cercare uno stimolo dove non c'è mai stato mi sembra, francamente, un po' inutile...
In sintesi, secondo me dovresti pensare al lavoro del medico. Toccare i pazienti, avere contatti con loro, è la tua passione? La ricerca scientifica può rientrare nelle tue passioni? Queste sono le domande da porsi. Non focalizzare le tue attenzioni sulle materie del corso di laurea. Focalizzale piuttosto sul tuo futuro. Se vedi poco chiaro nel tuo futuro, non so quanto medicina possa essere adatta a te... te lo dico francamente, senza offesa. Magari dovresti sederti con calma e valutare pro e contro e tutti gli aspetti che ti hanno condotto a provare il test di ammissione. Il lavoro del medico richiede passione, se non c'è passione rischi di condurre una vita stressante e di "riversare" il tuo stress anche sui pazienti che curerai controvoglia.
Pensaci.
Ti rinnovo i miei auguri, sperando che tu possa trovare (anche al di fuori della medicina) ciò che veramente ti appassione per dedicartici con tutto te stesso.
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