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dubbi: continuare medicina?

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12 Anni 3 Mesi fa #238862 da Doctor Faustus

DA PAZZI ABBANDONARE!!! Tu sei passata subito ai test e vuoi abbandonare un percorso così bello e gratificante??? Certo, ci vorrà tanto impegno, buona volontà e anche sacrificio per raggiungere il traguardo...ma vuoi mettere le soddisfazioni di chi spende la propria vita per cercare di dare una mano a chi è più in difficoltà? Non c'è paragone con tutto il rispetto per le altre professioni eh...fosse successa a me una cosa del genere 10 anni fa!Non nn puoi mollare!!!


Io sono al terzo anno. Ci sono buone probabilità che il prossimo anno mi ritiri e cambi facoltà. Immagino che per te sia un folle da TSO anche solo a pensarci!

Perdonami ma la tua affermazione è una st*****ta come poche! Rendersi conto di aver fatto una scelta sbagliata secondo me è solo un segno di saggezza e non di pazzia che è invece più affine alla testardaggine.

Inoltre per te dare una mano a chi è in difficoltà potrà essere un percorso bello e gratificante, ma non lo è in assoluto. Ognuno è un mondo a sè. Poi medicina non è solo quello. Anzi: è un aspetto minoritario. Infatti quoto DrCox:

Ricorda,inoltre, che (almeno per come la vedo io) a te non deve piacere il rapporto con gli altri per voler fare il medico (altrimenti apri un ufficio poste,un negozio di vestiti o fai scienze infermieristiche) a te deve piacere la medicina come scienza,non siamo benefattori, ne dispensatori di salute,siamo scienziati,scienziati che studiano il corpo umano...la scelta di fare economia non ti estranierebbe dal rapporto con gli altri solo che non sarebbe così assiduo.Ho cercato solo di mettertela sotto un altra luce,la decisione spetta a te... :drinks:


Sono d'accordissimo. Non si possono affrontare 6 anni di medicina col pensiero "lo faccio per aiutare gli altri" quando poi non si apprezza niente della biologia, dell'anatomia, della fisiologia. E' molto più importante apprezzare gli aspetti scientifici che non quelli "umani". Al limite infatti, se non vorrai avere contatti col paziente, potrai sempre fare specializzazioni in cui non lo avrai. Per esempio: l'anestetista, le specializzazioni chirurgiche, la fisica medica ecc... Ma in nessuna specializzazione farai a meno della scienza.

PS:Se proprio devi lasciare lascia ora e non aspettare di aver dato 2-3 esami,da li diventerà ancora più difficile la scelta!


Figuriamoci dopo 2-3 anni (e 12-13 esami)! Ne so qualcosa!

Ciao a tutti,
sono iscritta al primo anno di medicina, e dopo i primi 4 mesi sto incominciando ad avere alcuni dubbi.
Premetto che sono stata sempre una persona insicura nella mia vita, e figuriamoci se non lo sia stata 4 mesi fa per questa scelta cosi' importante.
Mio padre ha un azienda, che funziona nel migliore dei modi ( nonostante il periodo di crisi in Italia) e quindi fin dall' inizio sono stata indecisa se scegliere economia e quindi seguire mio padre nel suo lavoro oppure medicina.
Non sono una di quelle persone che ha sentito dentro fin da piccola la passione per la medicina, però considerata la mia bravura e la mia passione per la materie come chimica e biologia al liceo, e considerato sopratutto il mio carattere,( è un piacere per me aiutare il prossimo e cercare di essere sempre disponibile con tutti) ho scelto di provare questo test. Non ci ho mai creduto tanto, infatti non ho studiato molto quest estate eppure sono riuscita ad entrare. A quel punto ho deciso che era destino e che quindi avrei fatto quello.
Mio padre non mi ha mai fatto pesare questa scelta, sebbene la sua delusione io l' abbia notata ( come tra l' altro è giusto che ci sia) mi ha sempre sostenuto e invogliato a scegliere quello che più mi piaceva.
Ora però sono invasa dai dubbi: mi sto rendendo conto che 10 anni di studio sono veramente tanti e non so se ho la forza di sostenerli viste queste incertezze e soprattutto pensando che avrei potuto avere un futuro ugualmente gratificante ma con molti meno sacrifici.
Potrà sembrare strano ma sebbene totalmente distante dal mondo della medicina l economia non mi dispiace ( anche se, ovviamente finchè  non si  prova una facoltà  non si  potrà mai essere sicuri al 100 %), ma la cosa che mi spaventa è di non essere in grado di condurre un azienda, visto il mio carattere che è incline ad altro e visto che per ricoprire un ruolo manageriale ci vuole SICUREZZA in primis e a volte bisogna saper essere anche un pò spregiudicati. Non vorrei ritrovarmi fra 10 anni chiusa in un ufficio, e rimpiangere il rapporto con la gente che mi fa star bene, ma non vorrei nemmeno ritrovarmi fra un paio di anni a fare il medico senza passione oppure ancor peggio lasciare medicina dopo tanti anni di studio perchè non essendo abbastanza determinata non riesco ad andare avanti . Voi cosa mi consigliate di fare?


Il discorso è molto soggettivo. Per il mio carattere, se avessi avuto io un'azeinda di famiglia, l'avrei sentito come un "dovere" quello di rimanere al fianco di mio padre, della mia famiglia, e portare avanti l'azienda. Se uniamo il fatto che anche a me economia mi attirava come università, non avrei avuto dubbi nella scelta.
Però ripeto: è una cosa personale, se per te non è così hai fatto benissimo a prendere una strada diversa.

Secondo me devi fare delle valutazioni in base soprattutto a quanto ti piace ciò che devi e dovrai studiare. Frequenta fino alla fine questo primo anno (ormai sei dentro!) e vedi che impressione ti da. Dai poi un'occhiata alle diapo o ai libri (su internet si trova di tutto) degli anni successivi per vedere se ti senti attratta... In base a quello potrai compiere la tua scelta. E' vero, non sarà mai come fare un'esperienza diretta, ma almeno sai cosa ti attende in 6 anni di studiom, anni che devono essere superati tutti dal primo all'ultimo! Riguardo alla professione, senza esperienze con pazienti (e al 1° anno non si fanno, a meno di darsi al volontariato) puoi solo immaginare.

E' vero che siamo in tempo di crisi, ma se tuo padre ha già un'azienda solida, ben inserita sul mercato, che non ha ancora subito contraccolpi (evidentemente opera in un settore che è toccato solo marginalmente dalla crisi) è difficile che fallisca di punto in bianco, al massimo affronterà un periodo di difficoltà. Penso quindi che hai la consapevolezza di un alternativa sicura.

Riguardo alla "sicurezza personale" quoto "F", quella serve anche in ambito medico quindi, in un modo o nell'altro, saprai fartela venire  :)


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12 Anni 3 Mesi fa #238873 da F
Risposta da F al topic Re:dubbi: continuare medicina?

Al limite infatti, se non vorrai avere contatti col paziente, potrai sempre fare specializzazioni in cui non lo avrai. Per esempio: l'anestetista, le specializzazioni chirurgiche

Aspetta aspetta, di contatti con i pazienti ne hai eccome, o almeno nel reparto chirurgico in cui "pedalo", ne hai eccome, ci sono pazienti terrorizzati che vogliono sentirsi spiegare gli interventi per filo e per segno da noi poveri interni fino al primario,e giù scene da tragedia greca, finisce l' intervento, si svegliano se erano in totale o comunque passa la locale e giù tragedie perché hanno la nausea/dolore, hanno paura di morire, si incazzano perché la ferita sanguina un po' troppo per loro e si sporcano il pigiama...Anzi, il rapporto se dai una parte a livello di tempo è più limitato, spesso devi dire cose molto poco piacevoli, l' ultima è stata " guardi che ci sono ottime probabilità che dopo questa tc finisca in dialisi" e effettivamente dirlo a un paziente che non ha ancora 50 anni non è bello,poi comunque ci sono le visite, i controlli, le medicazioni, e poi ci sono i trapianti, e di rapporto con i trapiantati o futuri tali ne devi avere una marea...
Per quello che posso dire io, il rapporto umano c'è anche nelle chirurgie, e anche per gli anestesisti, quando ti tocca gestire un paziente con una bpco che non può essere addormentato per 4 ore di intervento, che in più soffre di attacchi di panico diventa dura;non che questa sia la prassi, ma sono situazioni che capitano, in più l' anestesista è anche rianimatore, è quello che spesso ti riporta di qua quando sei già di là...

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12 Anni 3 Mesi fa #238885 da Gadet
Risposta da Gadet al topic Re:dubbi: continuare medicina?
Sì, condivido il fatto che non bisogna essere esclusivisti nelle valutazioni...forse nel mio intervento lo sono stato un pò ...ed è anche vero che l'idea di abbandonare un percorso per un altro non è pazzia, anzi a volte sinonimo di "saggezza"...il punto è, però, che aver fatto una scelta piuttosto che un'altra, cioè essere andati in una direzione quando si poteva benissimo andare nell'altra devono far riflettere la persona...il mio intervento, alla fine per quanto esagerato voleva solo essere un incoraggiamento a continuare considerando e valutando tutti gli aspetti della professione (e non solo il riuscire meglio in chimica e in biologia evidentemente)...e, infine, il concetto della "soddisfazione", l'unica cosa della quale posso testimoniare, perchè l'ho vissuto in prima persona anche se non sono medico: la gioia che si prova quando si riesce ad aiutare una persona in difficoltà forse basterebbe da sola a motivare la persona a portare avanti una scelta così impegnativa e ricca di difficoltà...ecco, quindi l'altro mio incoraggiamento che volevo rivolgere a Elena...se una persona si trova in difficoltà, và sostenuta e incoraggiata..non siamo fatti solo di "cervello" e di scienza!

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12 Anni 3 Mesi fa #238886 da DrHP
Risposta da DrHP al topic Re:dubbi: continuare medicina?
E' assai verosimile che non saresti nè un buon medico nè un buon manager. Sono due mestieri per cui occorre essere intelligenti, e non capire da sè che 4 mesi sono troppo pochi per prendere una decisione compiuta non è certamente segno di intelligenza.
Io ti direi, aspetta il 4° anno e vedi se il mestiere del medico ti piace, ti schifa o non ti dice niente. Mal che ti vada l'azienda di papà c'è.

Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

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12 Anni 3 Mesi fa - 12 Anni 3 Mesi fa #238888 da Doctor Faustus

Al limite infatti, se non vorrai avere contatti col paziente, potrai sempre fare specializzazioni in cui non lo avrai. Per esempio: l'anestetista, le specializzazioni chirurgiche

Aspetta aspetta, di contatti con i pazienti ne hai eccome, o almeno nel reparto chirurgico in cui "pedalo", ne hai eccome, ci sono pazienti terrorizzati che vogliono sentirsi spiegare gli interventi per filo e per segno da noi poveri interni fino al primario,e giù scene da tragedia greca, finisce l' intervento, si svegliano se erano in totale o comunque passa la locale e giù tragedie perché hanno la nausea/dolore, hanno paura di morire, si incazzano perché la ferita sanguina un po' troppo per loro e si sporcano il pigiama...Anzi, il rapporto se dai una parte a livello di tempo è più limitato, spesso devi dire cose molto poco piacevoli, l' ultima è stata " guardi che ci sono ottime probabilità che dopo questa tc finisca in dialisi" e effettivamente dirlo a un paziente che non ha ancora 50 anni non è bello,poi comunque ci sono le visite, i controlli, le medicazioni, e poi ci sono i trapianti, e di rapporto con i trapiantati o futuri tali ne devi avere una marea...
Per quello che posso dire io, il rapporto umano c'è anche nelle chirurgie, e anche per gli anestesisti, quando ti tocca gestire un paziente con una bpco che non può essere addormentato per 4 ore di intervento, che in più soffre di attacchi di panico diventa dura;non che questa sia la prassi, ma sono situazioni che capitano, in più l' anestesista è anche rianimatore, è quello che spesso ti riporta di qua quando sei già di là...


Si in effetti non ci avevo pensato... e dire che anch'io ho avuto a che fare con un chirurgo (dalla parte sbagliata però!). Mi correggo: chirurghi e anestetisti hanno un contatto umano solo "minore", ma non nullo, rispetto ad altre specializzazioni.

Rimane ancora però il baluardo della fisica medica per chi non vuole avere niente a che fare con nessun essere che respira! xD

Sì, condivido il fatto che non bisogna essere esclusivisti nelle valutazioni...forse nel mio intervento lo sono stato un pò ...ed è anche vero che l'idea di abbandonare un percorso per un altro non è pazzia, anzi a volte sinonimo di "saggezza"...il punto è, però, che aver fatto una scelta piuttosto che un'altra, cioè essere andati in una direzione quando si poteva benissimo andare nell'altra devono far riflettere la persona...il mio intervento, alla fine per quanto esagerato voleva solo essere un incoraggiamento a continuare considerando e valutando tutti gli aspetti della professione (e non solo il riuscire meglio in chimica e in biologia evidentemente)...e, infine, il concetto della "soddisfazione", l'unica cosa della quale posso testimoniare, perchè l'ho vissuto in prima persona anche se non sono medico: la gioia che si prova quando si riesce ad aiutare una persona in difficoltà forse basterebbe da sola a motivare la persona a portare avanti una scelta così impegnativa e ricca di difficoltà...ecco, quindi l'altro mio incoraggiamento che volevo rivolgere a Elena...se una persona si trova in difficoltà, và sostenuta e incoraggiata..non siamo fatti solo di "cervello" e di scienza!


Mi fa piacere che tu abbia "rivisto" la tua posizione ^^.

Rimango comunque convinto di questo: la gioia per poter aiutare gli altri non può essere l'unico movente per terminare 6 (lunghi e duri) anni, se non è accompagnato anche dall'amore per le discipline che si studiano.

E' assai verosimile che non saresti nè un buon medico nè un buon manager. Sono due mestieri per cui occorre essere intelligenti, e non capire da sè che 4 mesi sono troppo pochi per prendere una decisione compiuta non è certamente segno di intelligenza.
Io ti direi, aspetta il 4° anno e vedi se il mestiere del medico ti piace, ti schifa o non ti dice niente. Mal che ti vada l'azienda di papà c'è.


Ok, ma giusto perchè l'azienda di papà può mantenerla senza problemi fino al 4° anno... In qualsiasi altro caso è un consiglio folle. Se la metti così, un giudizio veramente compiuto lo puoi fare solo dopo essere stato nella specializzazione, se non oltre. La certezza di compiere la scelta giusta non l'avrai mai al 100% fino alla fine.

Siccome non è nelle possibilità di tutti terminare un un'università per vedere se è la strada giusta, si può sempre intuire se sarà veramente tale sulla base degli studi che si dovranno affrontare. Mi pare l'unico moldo per non rischiare di perdere anni inutilmente.

Ovviamente più avanti si va e più ci si rende conto di come stanno le cose. Io che (come ho scritto sopra) sto rivalutando al 3° anno la mia scelta, credo di esserne la prova. Ma questo è un lusso che non tutti possono (o vogliono!) concedersi.
Ultima Modifica 12 Anni 3 Mesi fa da .

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12 Anni 3 Mesi fa #238891 da Miss_K
Risposta da Miss_K al topic Re:dubbi: continuare medicina?

non capire da sè che 4 mesi sono troppo pochi per prendere una decisione compiuta non è certamente segno di intelligenza.


forse lo sa bene, ma è combattuta tra il voler continuare e non deludere suo padre, il qualche anche se non da a vedere, ci sarà rimasto male... deve prima fare i conti con se stesso, capire cosa sia importante veramente; "mandare avanti la tradizione di famiglia, o continuare  medicina? .. "perchè ho deciso di fare medicina?" ...
a quanto si capisce sei stata libero di scegliere, quindi non è stata una decisione impulsiva, fatta giusto per andare contro costrizioni familiari..
una volta data giuste risposte, continua a studiare e capire fin quanto ti attrae,affascina lo studio che stai affrontando,in ogni materia,per quanto pesante possa essere, ciò che ti fa continuare è la voglia di capire,capire come funziona tutto, anche "devo passare questo esame che m'ammorba epr dedicarmi ad un altro che sicuramente mi attirerà un po' di più"...
la vita è lunga (e imprevedibile), non è mai troppo tardi per iniziare una nuova strada..
poi penso che man mano che uno diventa sicuro delle proprie scelte, automaticamente, con un po' d'esperienza, diventi più forte caratterialmente, deciso ad affrontare gli ostacoli del  mestiere..


...Penso e ripenso e nel pensar m'impazzo...

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