iscriversi a medicina a 39 anni?

E' una visione un po' miope. Io vedo che l'idea della dottoressa media è:
-mi laureo
-entro in specialità
-mi sposo
-faccio 2 figli durante la specialità

Che una così si presti ad essere mandata in giro per l'europa o il mondo o che arrivi allo schioccar di dita è assai poco verosimile, infatti non succede.

Per contro un/una cinquantenne mediamente doverebbe avere figli adolescenti o giovani adulti (se ne ha), quindi mediamente essere più disponibile a trasferte et similia.

Tuttavia tu hai ragione perché il 30/35enne è molto più zerbinabile del 40/50enne, quindi ovviamente i primari li preferiscono.

E' una visione un po' miope. Io vedo che l'idea della dottoressa media è:
-mi laureo
-entro in specialità
-mi sposo
-faccio 2 figli durante la specialità

Che una così si presti ad essere mandata in giro per l'europa o il mondo o che arrivi allo schioccar di dita è assai poco verosimile, infatti non succede.

Per contro un/una cinquantenne mediamente doverebbe avere figli adolescenti o giovani adulti (se ne ha), quindi mediamente essere più disponibile a trasferte et similia.

Tuttavia tu hai ragione perché il 30/35enne è molto più zerbinabile del 40/50enne, quindi ovviamente i primari li preferiscono.

C'è anche da dire che di 5 specializzandi 4 son donne e nessuna è incinta.
Ora non so quale sia l'obiettivo di chi scodella due volte in 5 anni, di fatto ti bruci due anni di specializzazione  che se fatti in un posto in cui c'è spazio per tutti, fanno la differenza.
Questione di priorità?Forse, ma dubito che una con l'obiettivo della famiglia sotto i 30 si scelga una specializzazione in cui si deve fare per 6 giorni a settimana 12 ore di lavoro, se tutto va bene, più le annesse reperibilità.

é vero sono molto combattuta... è un impegno molto grosso, totale, questo lo so e non penso mi sarebbe venuto in mente se avessi bambini a cui pensare o se progettassi di averne quindi da questo punto di vista non ho nessun problema, sono libera di studiare , viaggiare o lavorare per tutto il tempo neccessario. I miei timori sono altri: non avere le capacità intellettive per esempio, non essere all'altezza di certi studi, essere discriminata, non riuscire a specializzarmi, non trovare un primario che mi inserisca nella sua equipe, o ...non superare il test d'ingresso  :dash:
Cerco "quella parola in più" che mi aiuti a far chiarezza... in un senso... o nell'altro
Anna

Se hai la possibilità di lavorare in maniera autonoma, flessibile e non hai grosse spese si può tranquillamente fare.
Per lo studio è più una questione di volontà, chiaro che se fai fatica a tener la testa sui libri per due ore al giorno forse non è la scelta migliore.
Per il test di ingresso, funziona che anche se ti ammazzi di studio, la certezza di entrare non l'avrai mai, sicuramente ci sarà chi studia meno di te ed entra, chi studia più di te e non entra e con il "te" indico qualsiasi persona, dai 18 ai 125 anni.
Per la questione lavoro, come ho detto sopra, credo dipenda molto da quale specializzazione sceglierai.

Leggo spessissimo la domanda che molti postano in questo e anche in altri forum di medicina presenti in rete.
Sebbene ormai vi siano già da parte degli utenti che rispondono consigli su consigli in merito si sa...ogni utente che pone il quesito vuole una risposta personale e quindi non mancherò di aiutarti per quel che posso. Lo farò raccontandoti la mia esperienza. Io ho tentato il test a medicina la prima volta quando ne avevo 25 di anni ma sono riuscito a entrare dopo alcuni tentativi soltanto a 27 grazie a un ripescaggio del ripescaggio ... a parte il fatto di quanto sia discutibile e strano il test di ammissione oggi a quasi 31 anni mi ritrovo iscritto al 3° anno di medicina abbastanza in pari con gli esami, con una media accettabile e con un quantitativo di stress considerevolmente più alto rispetto a quando stavo al Liceo o di quando lavoravo a tempo pieno prima di inoltrarmi in questa facoltà. Parlandoci chiaro. Soltanto ora mi sto avvicinando alle materie per così dire prettamente cliniche e diciamo che finalmente comincio a provare maggiore "divertimento" ma non nascondo che anche io medesimo mi sono posto la domanda di cosa potrei fare una volta laureato e specializzato presumibilmente intorno ai 40 anni. Allora a mio modo di vedere, tralasciando tutti i soliti luoghi comuni sulle carriere, le facoltà, i professori etc. ti posso dire che sicuramente per chi come noi inizia a studiare medicina quando gli altri avrebbero teoricamente concluso bè...è d'obbligo riflettere sulle possibilità che realmente si possono avere, non essendo più under 30, di tentare una carriera strutturata in ospedale. Consiglio di puntare al settore privato dove il medico ha oggi maggiori opportunità di lavorare in piena autonomia essendo sia medico che "imprenditore" nello stesso tempo... diciamo così. Chiarisco...il medico è un professionista ed effettua delle visite esercitando nel proprio studio o in altre sedi ma sopratutto può pensare di indirizzarsi a specializzazioni come medicina preventiva, medicina dello sport,  sc. dell'alimentazione etc. Insomma...tutte quelle specialità che riguardano il benessere delle persone e che sono compatibili con le nuove tendenze anche di autoconservazione che oggi sembra essere diventata sempre più una priorità per ciascuno di noi e quindi rappresentano un risvolto nuovo della medicina moderna sempre in crescita. Quindi per fare questo non è mai tardi. Per entrare in una specialità per così dire molto ambita e assai affollata in ambito ospedaliero invece, l'età conta eccome, come anche tutte quelle relazioni che si cominciano a instaurare di norma ancor prima della laurea. Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Quello che ti dico lo vedo ogni giorno e anche se non sono ancora arrivato alla meta ho visto amici già laureati confrontarsi con queste dinamiche.
Le possibilità sono tante quando sei medico e libero professionista...ma in alcuni ambiti invece le opportunità sono poche, sensibili a svariati fattori e rispondenti a una consuetudine e prassi ormai già consolidate. In bocca al lupo.

Cerco "quella parola in più" che mi aiuti a far chiarezza... in un senso... o nell'altro

Questa non la lascerei passare nemmeno a una ventenne, lasciamo proprio perdere una quasi quarantenne che -oso sperare- dovrebbe avere un po' di esperienza di vita.

Vuoi la parola in più poverina, ooooh, va bene, eccola, attenta a quel che chiedi, potresti ottenerlo.

Occorre essere realisti: potrai essere un buon medico di base, un buon medico di guardia medica, un buon medico di pronto soccorso di qualche ospedale di provincia, un buon medico di casa di riposo.
Specializzazione ambita, carrierone, lauti guadagni, vacanzone, colleghi/e strafighi da telefilm lascia che li sognino i giovani (che poi, se sono medici di prima generazione, a meno di infilarsi nel/nei letti giusti col cavolo che ci arrivano pure loro: esistono i predestinati e nel 99% dei casi li scavalcheranno). Non è roba per te: ti sarà preclusa.
Lavoro ce n'è e ce ne sarà sempre di più, la domanda di medicina è costantemente in crescita, ma lavoro fisso, ben pagato, con feste a casa? Te lo scordi. Guadagnerai bene in assoluto, decentemente per quanto lavori (aspettati non meno di 12 ore 6 giorni la settimana).

Se la medicina per te rimarrà una passione e sarai in grado di fare questo mestiere come si deve, le soddisfazioni che avrai saranno comunque enormi a livello umano e personale, il che è molto più di quanto abbia il 99% della gente al mondo.

Il test è una cazzata, i ragazzi sono ignoranti come capre e qualunque adulto abbia un minimo di amore per la cultura e abbia mantenuto capacità e interesse per qualcosa di più che non la televisione, i soldi e il sesso li fa neri. Se invece hai vissuto di gossip e telenovele dai 20 anni ad oggi l'impresa è improba e ti consiglio di lasciar perdere.