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Bivio al terzo anno
ho seguito e scritto su questo forum parecchio tempo fa dopodichè mi sono immerso negli studi :dash: e non sono più intervenuto in nessuna discussione. Sono al terzo anno di medicina e tolto istologia e microbiologia sono in pari con gli studi. Nel tempo mi sono appassionato della fisiologia, soprattutto nervosa, e della biologia che sta alla base della nostra vita in genere. Tuttavia quest'anno ho maturato dubbi molto forti su cosa fare dopo.
Ho scelto a medicina a "scatola chiusa": non ho parenti medici e gli unici medici che ho visto prima di iscrivermi erano quelli che seguivano mia madre (disturbo bipolare lieve) e l'otorino che operò di tonsillectomia mio fratello. All'epoca ero al terzo anno di liceo e ci fu una complicazione per cui dovetti "ritappare" mio fratello di notte con un ghiacciolo infilato nella sua gola e l'otorino al telefono. Portato in pronto dal suddetto dottore che lo richiude e mi chiede se voglio assistere. Da lì nasce il barlume di medicina: vuoi perchè sin da piccolo ho cercato di dare una mano a mia madre, vuoi perchè non mi fece alcun effetto affrontare lo spiacevole evento di mio fratello.
Dal primo anno ho frequentato un vicino pronto soccorso di chirurgia (ps medio, da 80000 accessi l'anno) dove ho imparato a suturare, fare flebo prelievi ecc, visto politraumi e imparato un sacco grazie ad un chirurgo del mio paesino che mi insegna tutto quello che può, compreso usare l'ecografo per trovare tromboflebiti. Come detto prima sul momento mi sento a mio agio, il chirurgo ha riferito a mio padre (in mia assenza) che secondo lui sarò un ottimo medico e che farò strada perchè volenteroso e umile.
Dopo questo poema vi espongo i miei dubbi: negli anni ho apprezzato molto le materie trattate e mi sono piaciuti gli effetti sistemici di alcune malattie viste in ps. Mi sono iscritto per fare il chirurgo ma complice la mia paura di non essere presente per gli affetti (da piccolo mio padre viaggiava anche per mesi) ho cercato di pensare sempre più alla branca medica.
I continui conflitti hanno generato parecchia ansia che cerco di combattere ma non passa, tanto da dubitare oramai di medicina stessa. Non saprei cos'altro fare (l'alternativa era-passata per età- l'accademia militare) però l'aprire i libri mi fa stare male. Quando però sento di qualcuno che sta male tra i parenti mi interesso e cerco di capire cosa potrebbe essere.
Secondo voi ho sbagliato strada oppure è una fase normale?
Non sono mai stato uno studente spensierato, sin dal primo giorno ho cercato di imparare e immaginare il più possibile ciò che avrei fatto dopo i 6 anni. Non so cosa pensare.
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Non abbatterti. Tu non puoi neanche immaginare quanto sei fortunato a poter imparare da un chirurgo i trucchi del mestiere! anche quando entrerai in specialistica, non sarai goffo, ma avrai già idea di come funziona. Se queste esperienze ti tolgono tempo allo studio comunq, rinunciaci, è molto più importante finire presto e bene i propri studi.
Auguri
Ps in che città studi?
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Studio a Torino, università dura come professori e come organizzazione (pessima).
Ammetto di essere parecchio fortunato(a vedere la pratica), anche se è una fortuna che va coltivata: al primo anno ad esempio con faccia di bronzo ho ottenuto di poter assistere agli interventi di chirurgia plastica senza agganci. Ultimamente sto tralasciando tutto per studiare e avere una vita al di fuori dei libri. Mi rendo conto che di post come il mio è pieno, solo che ognuno ha un vissuto psicologico alle spalle diverso. Spero di aver reso l'idea di ciò che provo Ho scritto per avere pareri al di fuori dell'ambito delle amicizie, ragazza o famigliari(non molto d'aiuto), anche se massacranti (stile drHP) perchè ho bisogno di chiarirmi le idee per non perdere tempo sia che debba cambiare o che debba rimanere.
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Buonasera a tutti,
ho seguito e scritto su questo forum parecchio tempo fa dopodichè mi sono immerso negli studi :dash: e non sono più intervenuto in nessuna discussione. Sono al terzo anno di medicina e tolto istologia e microbiologia sono in pari con gli studi. Nel tempo mi sono appassionato della fisiologia, soprattutto nervosa, e della biologia che sta alla base della nostra vita in genere. Tuttavia quest'anno ho maturato dubbi molto forti su cosa fare dopo.
Ho scelto a medicina a "scatola chiusa": non ho parenti medici e gli unici medici che ho visto prima di iscrivermi erano quelli che seguivano mia madre (disturbo bipolare lieve) e l'otorino che operò di tonsillectomia mio fratello. All'epoca ero al terzo anno di liceo e ci fu una complicazione per cui dovetti "ritappare" mio fratello di notte con un ghiacciolo infilato nella sua gola e l'otorino al telefono. Portato in pronto dal suddetto dottore che lo richiude e mi chiede se voglio assistere. Da lì nasce il barlume di medicina: vuoi perchè sin da piccolo ho cercato di dare una mano a mia madre, vuoi perchè non mi fece alcun effetto affrontare lo spiacevole evento di mio fratello.
Dal primo anno ho frequentato un vicino pronto soccorso di chirurgia (ps medio, da 80000 accessi l'anno) dove ho imparato a suturare, fare flebo prelievi ecc, visto politraumi e imparato un sacco grazie ad un chirurgo del mio paesino che mi insegna tutto quello che può, compreso usare l'ecografo per trovare tromboflebiti. Come detto prima sul momento mi sento a mio agio, il chirurgo ha riferito a mio padre (in mia assenza) che secondo lui sarò un ottimo medico e che farò strada perchè volenteroso e umile.
Dopo questo poema vi espongo i miei dubbi: negli anni ho apprezzato molto le materie trattate e mi sono piaciuti gli effetti sistemici di alcune malattie viste in ps. Mi sono iscritto per fare il chirurgo ma complice la mia paura di non essere presente per gli affetti (da piccolo mio padre viaggiava anche per mesi) ho cercato di pensare sempre più alla branca medica.
I continui conflitti hanno generato parecchia ansia che cerco di combattere ma non passa, tanto da dubitare oramai di medicina stessa. Non saprei cos'altro fare (l'alternativa era-passata per età- l'accademia militare) però l'aprire i libri mi fa stare male. Quando però sento di qualcuno che sta male tra i parenti mi interesso e cerco di capire cosa potrebbe essere.
Secondo voi ho sbagliato strada oppure è una fase normale?
Non sono mai stato uno studente spensierato, sin dal primo giorno ho cercato di imparare e immaginare il più possibile ciò che avrei fatto dopo i 6 anni. Non so cosa pensare.
...non pensare...non immaginare il dopo...adesso, fai...studia e segui la tua passione...e non dimenticare i tuoi giovani anni
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buona fortuna
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- kiarettina
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