Consiglia questo sito su Facebook:

Meglio tardi che mai...22/23/24...32 anni...

Di più
6 Anni 5 Mesi fa #315815 da marcar
Carissimo Yegard, 23 anni non sono assolutamente troppi per iniziare medicina. Molti iniziano, come te, dopo una precedente laurea e altri ancora iniziano semplicemente più tardi per altri motivi.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
4 Anni 8 Mesi fa #316212 da Fabioncino
Salve a tutti,

Scusate il disturbo,

Sono un studente di 40 anni in medicina a Bruxelles. Il mio sogno da quando sono piccolo è diventare medico, ho passato tutte le materie del primo ano tranne fisica e chimica per 4 anni di seguito. Sono ora arrivato alla fine di questo 4 anno di prima a pormi delle domande, so di sicuro che fare il medico é quello che voglio ma queste due materie mi danno tantissimi problemi non ci riesco a capirla e a fare sto cavoli di esercizi. Ora sono in anzia perché non so più che fare, mi sono stufato di ripetere ste materie, a 40 anni vale ancora la pena battersi per questo? Troverò ancora lavoro se riesco a finire il corso di laurea a quasi 50 anni? Poi senso anche alla pensione, nel senso che,se finisco il percorso più la specialistica vale la pena fare tutto questo per lavorare solo 10 anni?... grazie a chi risponderà

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
4 Anni 8 Mesi fa #316215 da marcar
Non ho mai sentito nessuno che ha mollato medicina per chimica e fisica ;) , quindi buttati sui libri e se è il caso prendi ripetizioni.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
4 Anni 3 Settimane fa #316334 da Fsen
Che bello, vedo di non essere il solo pazzo scriteriato a fare pensieri del genere!

Salve a tutti, sono un già laureato non più giovanissimo (ad aprile son 28, mi fa stranissimo a pensarci). Chiedo scusa per il "papiello", come diciamo a Napoli, ma voglio parlarvi di me, un pò per sfogo, un pò per follia, un pò per sapere cosa ne pensa chi ci sta già dentro. Senza dubbio ciò che scriverò sarà ricolmo della frustrazione che mi pervade, ma a maggior ragione, una visione oggettiva da degli sconosciuti potrebbe essere molto più realistica della mia o di chi mi è vicino.

Possiedo una laurea magistrale in Chimica Industriale, spec. Polimeri, da giugno 2019, con 110, e persino tesi pubblicata su riviste internazionali. Il problema è che ora, inserendomi in quello che dovrebbe essere il mondo lavorativo, è uno schifo. Anche a causa del COVID, ovviamente.
Non mi spaventano le difficoltà, ma le difficoltà affrontate senza un corrispondente premio. Da giovane scelsi Chimica perchè volevo fare il ricercatore. Una via che in Italia porta a precariato sottopagato (se ti va bene), al nulla nella maggior parte dei casi. Estero? Le posizioni buone, PhD europei, svizzera e cose cosi, sono ultracompetitive,.Ci sto provando, ma non è semplice. E comunque dopo 3 o 4 anni, continui a non avere garanzie. In Italia, saresti il più delle volte solo un vecchio neolaureato.

Lavoro? Classica storia del giovane "con esperienza". O vieni scartato perchè sei del Sud, e loro ti vogliono in zone limitrofe. O peggio, stagino a 600 euro senza prospettive di rinnovo.
Rimangono i concorsi pubblici, ma chiaramente, il rapporto candidati/posizioni è sempre almeno 50 o 100 a 1.
So bene che questo 2020 non sia stato un anno facile per chi lavora già, figurarsi per chi cerca di inserirsi. So bene che non è un campione valido, ma ha portato a farmi diverse domande, su ciò che avevo iniziato per inseguire il sogno dello scienziato, ma per il quale non sono disposto sinceramente a dormire sotto un ponte. Magari ora a 28 anni si, ma di certo non a 40. E siccome la materia mi piaceva, ho continuato per inerzia, senza chiedermi davvero la fattibilità dei miei sogni. Un enorme, madornale errore. Il chimico in realtà non è una professione che ha troppi problemi di occupazione, è difficile l'inizio, come per tutti. Ma ecco, diciamo che molti miei colleghi altro non sono che "supertecnici", e magari fanno gli analisti, o i capiturno. Senza screditare nessuno, perchè ognuno di questi lavori ha una sua dignità, ma io non ho fatto chimica per questo. Potrei raccontarvi diverse storie simpatiche dei colloqui e non, altre meno, ma per ora soprassediamo.

Così, un pò per gioco, un pò per follia, un pò per frustrazione. un pò perchè fidanzato con una ragazza iscritta a medicina, comincio a ripensare a quando a 18 anni scartai medicina, che pur mi piaceva, perchè troppo lunga. Ignorando dettagli quale che la specializzazione (la seconda parte del percorso) fosse già pagata, e quindi permettesse un minimo di indipendenza. Che, non giriamoci attorno, conta eccome. E con uno stipendio, sebbene con tutte le responsabilità e la vita di m***a degli specializzandi, superiore a qualsiasi entry level, e in molti casi, anche middle level di tante professioni.
Così, vi espongo ciò che penso ora essere il piano 2021: quello di continuare a cercare con la mia attuale laurea per i prossimi mesi, che quella non me la toglie nessuno, su tutti i livelli (PhD estero, lavoro vero, concorsi vari, libera professione), e in caso negativo, in estate, riflettere se fare il test o meno. Magari continuare a cercare anche durante un primo anno. (Che poi, se mi abbonano gli esami, posso teoricamente laurearmi in meno di 6 anni o no?)

Provo anche per gioco qualche test, e capite bene che Chimica e Fisica, senza falsa modestia, siano roba da bambini, e con un punteggio medio di 70 alle simulazioni senza aprire un libro, il test non dovrebbe essere un grosso problema. E poi, credo, 2 o 3 esami sempre me li convalidano, tra quelli scientifici di base.
So bene che il corso non è difficile, la ragazza non fa che ripetermelo, ma so anche che sono un buono studente, e di certo, con l'orgoglio a pezzi come l'ho ora, studierei anche 50 ore al giorno per recuperare il tempo perso. E magari altre 10 cercherei, durante la laurea, quantomeno di pagarmi le spese, lavoricchiare con la laurea che già ho, con le ripetizioni, supplenze a scuola, almeno finchè non iniziano i tirocini. E magari mettere in cantiere indipendenza e famiglia, dopo l'entrata in specialistica.


Ora, la domanda che vi pongo è la seguente. So di potercela fare, se mi impegno sul serio. So anche che i miei, sebbene il pensiero mi ripugni profondamente, mi darebbero una mano in questi sei anni. So anche che la ragazza, sebbene profondamente contraria a questa mia idea, lo accetterebbe.
Ora, ove mi vedessi medico, la mia ambizione, come quella di molti immagino, è la libera professione. Senza dubbio, alla veneranda età (nel migliore dei casi) di 34 anni, opterei per specialtà molto ambulatoriali, e sicuramente non chirurgiche. Forse perchè influenzato da mio padre libero professionista (commercialista), mi piacerebbe molto lavorare di studio. Sono molto attratto, ad esempio, da derma, oculista, o endrocrinologia. Forse anche MMG. Ciò che voglio chiedervi, e che non ho trovato in altri post del sito, è:


Come funziona il post-specialità? Si trova lavoro nel pubblico e nel privato con queste specialità?
Reputate fattibile entrare nella libera professione, senza esperienza pregressa che non sia la specializzazione, e senza santi in paradiso, attorno ai 40 anni? Secondo voi, sarebbe possibile crearsi un proprio giro di pazienti in queste condizioni? O è meglio lasciar perdere da subito, perchè mi troverei troppo indietro?

Una ultima precisazione. Anche se parlo tanto di prospettive professionali, è solo perchè la frustrazione mi ha reso molto pragmatico, forse troppo. La medicina mi piace, mi appassiona. Ecco, sicuramente non ho la vocazione del missionario, o ho sentito la "Sacra Chiamata", ma non sono nemmeno un mercenario. Vorrei solo praticare, pur sapendo di doverne ingoiare di rospi ovunque, dovunque e comunque, una professione che mi soddisfi e mi riconosca impegno e dignità. E credetemi, in Italia, nel 2020, questo non è affatto scontato.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
4 Anni 1 Settimana fa #316346 da ChiaraDg
Buongiorno a tutti!

Mi aggiungo anch'io alla lista di chi ci ha pensato... o meglio ripensato tardi ;-)!
Mi chiamo Chiara, ho 34 anni, mamma di una bimba di 3, una laurea specialista in economia internazionale e lavoro da 10 anni in un'azienda ricoprendo una buona posizione. Ho amato tanto il lavoro che svolgo, ma la medicina mi è sempre rimasta nel cuore e ora sento davvero che vorrei fare il salto e provare per lo meno il test di ammissione. Sono più orientata a dire il vero su professioni sanitarie in quanto mi rendo conto che iniziare adesso il percorso in medicina vorrebbe dire arrivare alla laurea davvero tardi.
Senza tediarvi ulteriormente quello che vi chiedo è questo: ho visto il regolamento del test di ammissione di diversi atenei e, a parità di punteggio, come ulteriore requisito ha la precedenza il candidato più giovane anagraficamente. Non so se questo valga per la totalità degli atenei.
Ammesso di ottenere un discreto punteggio al test, quanto incide il fattore età? Soprattutto dove i posti disponibili sono pochi ho possibilità di entrare o è praticamente impossibile?
Altra domanda relativamente invece a medicina e ad una futura specializzazione. il fattore età incide in qualche modo per poter entrare in specializzazione?

Grazie a chi vorrà rispondermi!

Chiara

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
3 Anni 11 Mesi fa #316356 da marcar
L'età ha una rilevanza davvero minima, in pratica a parità di punteggio prevale in graduatoria colui che ha un'età anagrafica minore, questo vale sia quando parliamo di test d'ammissione sia per il test delle scuole di specializzazione. Per il resto non ci sono limiti.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Moderatori: vitaleDocSam
Tempo creazione pagina: 0.614 secondi
Powered by Forum Kunena
EU e-Privacy Directive
Cookie Policy