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Futuro da medico in ospedale? Bohhhhh
Sono passati 6 anni, ho trascorso diverso tempo in ospedale, in svariati reparti, ho fatto 2 internati in 2 reparti diversi… e poi sono stato anche per mia spontanea volontà da un medico di famiglia di paese, e da un pediatra.
E adesso ho esattamente capovolto le mie intenzioni.
Sarà per colpa del sistema ospedaliero italiano che sta andando ormai in malora, sarà per colpa delle baronie e delle piramidi di potere che esistono nei reparti, negli ospedali, sarà per la miriade di teste di caxzo che ho incontrato in questo lungo percorso, medici ospedalieri frustrati, sempre incazzati, molti altri invece raccomandati, spesso anche incompetenti e di un arroganza inaudita. Sarà per i turni, i ritmi stressanti che ci sono negli ospedali, sarà soprattutto per la quasi completa assenza di rapporti umani con i pazienti; il rapporto medico-paziente che penso molti di noi medici si aspettano nel lavoro non sono mai riuscito a trovarlo in una corsia di un ospedale, l'ho trovato invece nello "studiolo" del medico di famiglia e del pediatra. Sarà per tutto questo… ma ora l’idea di starmene per conto mio, nel mio ambulatorio, facendo il mio orario, le mie visite (a volte banali a volte molto complesse), senza nessuno che ti assili, che ti stia con il fiato sul collo, che ti lodi davanti e ti parli male dietro le spalle… mi fa sognare! E’ quello che voglio fare!
Penso (mia personalissima opinione) che il lavoro di un pediatra di famiglia, di un medico di famiglia, ma anche di uno specialista che ha il suo studio privato non siano nemmeno paragonabili come qualità, soddisfazione personali, appagamento, benessere a un medico ospedaliero.
Naturalmente sono tutti punti di vista, c’è chi fa medicina e poi fa radiologia passando la carriera dietro ad un compiuter a fare referti, c’è chi fa poi medicina legale e si ritrova praticamente a fare l’avvocato, c’è chi fa genetica medica e passa i suoi anni in un laboratorio tra le provette e le pcr.
Un aspirante medico come te (che non sa assolutamente niente del mondo della sanità) deve provare il test, passarlo, iniziare a studiare e frequentare e poi sarà solo il tempo e l’esperienza che gli faranno scegliere la sua strada.
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- Mattia.Busana
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Un aspirante medico come te (che non sa assolutamente niente del mondo della sanità) deve provare il test, passarlo, iniziare a studiare e frequentare e poi sarà solo il tempo e l’esperienza che gli faranno scegliere la sua strada.
Quoto!
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Non penso che andare a farsi visitare da un chirurgo 10 volte l'anno ti permette di capire tutto del mestiere del chirurgo...anche perchè complessivamente avrai frequentato il chirurgo per una sessantina di minuti e con 60 minuti non capisci neanche come fa di cognome il medico!
Quindi proprio come ti hanno detto sopra tu devi iniziare a studiare, frequentare e lasciarti trasportare dal percorso scolastico senza cercare di bruciare le tappe ne fisicamente ne, soprattutto mentalmente. Solo così fra diversi anni conoscerai qualcosa di più dell'ambiente e potrai prendere le tue decisioni.
Altresì penso che se uno che vuole studiare medicina inizia a sconfinare con troppe domande (come ho sempre fatto io) allora vuol dire che non è portato per studiare medicina! Ma questa è una mia opinione.
Inoltre, non so se è il tuo caso, ma io non ho mai creduto a chi dice "io studio medicina per aiutare gli altri". In tal caso si può fare volontariato alla caritas o alla croce rossa e il bisogno è soddisfatto.
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Esatto. A un certo punto realizzi che puoi essere più utile al paziente nel tuo studio che non in ospedale.Odiavo l’idea di lavorare da solo, in uno studio, a fare ricette, stile medico di famiglia per intenderci.
Sono passati 6 anni, ho trascorso diverso tempo in ospedale, in svariati reparti, ho fatto 2 internati in 2 reparti diversi… e poi sono stato anche per mia spontanea volontà da un medico di famiglia di paese, e da un pediatra.
E adesso ho esattamente capovolto le mie intenzioni
Mica sempre, ovviamente. Ma spesso sì.
Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999
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