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Sogni o stabilità economica? Spero o mi rassegno?

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8 Anni 11 Mesi fa #313600 da Soraya
Salve a tutti, futuri medici e aspiranti tali! Sono iscritta a questo forum da quattro anni ma non scrivo almeno da due. Ho fatto il test per due anni consecutivi e non l'ho passato entrambi gli anni: il primo era prevedibile,non sapevo davvero nulla in confronto all'immensa mole di conoscenze che avrei dovuto avere; il secondo anno (ovvero aprile 2014), sono arrivata 300/400 nella graduatoria di ateneo, ma 17.000esima in quella nazionale, per cui no sono entrata per un pelo neanche. Maledetta graduatoria nazionale e chi l'ha inventata! Io che potevo studiare solo nella mia città, mi sono dovuta vedere superare da persone che sarebbero potute andare ovunque! Ma che cavolo! Ecco, da qui in poi mi sono fatta prendere dallo sconforto e ho perso interesse per qualsiasi cosa, questo sito compreso, ho smesso di interessarmi alla Medicina come facevo prima, ho smesso di interessarmi alle facoltà che mi potessero permettere la convalida di qualche esame, nel caso in cui, riprovando il test, fossi entrata; mi sono disinteressata di qualsiasi cosa c'entrasse col mio futuro e ho cominciato a ragionare in termini di convenienza, rassegnata, non più tenendo presente sogni e progetti di vita. Così a settembre 2014 ho provato il test di professioni sanitarie, biologia e ctf, li ho passati tutti, sono arrivata 70esima su 2400 persone, nonostante lavorassi e non avessi tantissimo tempo per studiare, sono stata l'orgoglio di tutti e ho creduto di essere anche io orgogliosa di me, perciò mi sono iscritta a Infermieristica, convinta che potesse essere una buona alternativa a Medicina, convinta che potessi scordarmi chi sono e cosa volevo dalla mia vita. Ovviamente l'entusiasmo dei primissimi tempi è andato scemando quando in aula gli insegnanti davano per scontato e sorvolavano su argomenti per me fondamentali da approfondire, quando la considerazione era pari a zero, quando veniva millantata una indipendenza e una intellettualità della figura dell'infermieresmentita da ogni atto pratico; la prima volta che ho capito che saper mettere un pannolone o saper cambiare un letto, facendo l'angolo a novanta gradi perfettamente teso e secondo procedure non standard ma del tutor di turno, era più importante di una lezione di anatomia, quando la compilazione della cartella infermieristica era argomento di esame e possibile motivo di bocciatura, sono scoppiata a piangere e ho capito che non ce l'avrei potuta fare. Ma non tutto va come si vorrebbe che andasse: ho continuato nonostante tutto, tralasciando sempre la possibilità di poter riprovare il test, un po' per la paura di non passarlo per l'ennesima volta, un po' perchè dicono tutti sia un percorso troppo lungo, perciò costoso, che mi permetterebbe di guadagnare chissà quanto e chissà quando (l'infermiere in tre anni si laurea, lavora, ha una stabilità economica e la mia famiglia ha bisogno di soldi). Adesso sono qua, ho dato cinque materie, sto completando il tirocinio del primo anno, mi trovo bene nei vari reparti, ma mi sembra sempre di stare facendo qualcosa di utile per gli altri ma non per me, qualcosa di insensato, di meccanico, di vuoto e, inutile dirlo, non sono per nulla fiera di me. A volte fila tutto liscio, passo delle giornate serene, ma con l'animo di una che fa volontariato, non di una tirocinante infermiera, altre volte vorrei spaccare tutto, vorrei star seduta da sola a non far nulla, tutto mi irrita, tutti mi irritano,non voglio imparare nulla, perchè ogni cosa mi pare senza senso. Da qualche mese il mio ragazzo e una mia amica mi hanno convinta a riprovare il test, ho cercato di resistere, ma alla fine ho desistito e ho cominciato nuovamente a ripassare per il test, abbandonando quasi del tutto la preparazione degli esami del secondo semestre, ho pagato il mav, ma subito dopo mi ha assalito un pensiero: e se davvero non fosse la strada giusta per me? Se dovessi lasciar perdere, perchè non è detto che possa permettermelo? Se davvero saebbe meglio continuare infermieristica e laurearsi in fretta e trovare lavoro e avere un minimo di stabilità economica? E se i sogni non contassero nulla? I mie sogni non contano nulla, devo scegliere la strada più breve, più facile, che mi porta a un guadagno quasi certo e in tempi brevi e rassegnarmi e farmelo piacere e cominciare a essere fiera di me, che, tutto sommato, sono lodevole - dicono - perchè ho superato esami e test con buoni risultati nonostante lo stress, la malavoglia e il lavoro?
Qualcuno si è trovato o si trova nella mia stessa situazione? Come ne siete ''usciti''?
Io non so più davvero che fare, sono assalita dai ''se'' e dai ''ma'', dai ''come andasse se'', ''come sarebbe andato se...''. Sto rischiando tutto per questo test: la borsa di studio, il primo anno, l'anno di laurea, l'autostima...
Ho letto che se un uomo non combatte per i propri sogni, rischiando tutto, o non valgono niente questi o non vale niente lui e io lo sto facendo: è incoscienza o davvero i miei sogni valgono tanto e vale la pena di portarli a termine? Non lo so, sono di nuovo in crisi e la cosa non mi succede spesso, non so che fare, so soltanto che piango ogni volta che sento di gente che si laurea, raggiunge il proprio obiettivo, di professionisti che la pensano come me su determinati aspetti della professione, che si interessano ad aspetti che sono gli stessi su cui mi focalizzo io da anni (certo, no ai loro livelli...); non riesco a immaginarmi ancora un futuro in cui io non sia un futuro medico, quasi tutti mi dicono che è davvero un lavoro spossante, che è dura, che non vale la pena, ma nulla mi spaventa, nè gli orari, nè la mole di lavoro, nè la responsabilità, nè gli anni di studio, che non finiranno mai, soltanto questo stramaledetta paura di non potermelo permettere, che sia meglio restare dove sono, come se peccassi di ''ubris'', passando quello stramaledetto ''limen'', come se questo significasse peccare di superbia e andare oltre i propri limiti, come se fosse empio il mio agire. E chi peccava di ''ubris'' nel mondo greco veniva puntio; sarò ''punita''a cnh'io, perchè non è la scelta guista? Rischio invano? Chi può dirlo?

la Risoluta ;)

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8 Anni 11 Mesi fa #313603 da carryjersey22
Fai questo test. Si sente che sei infelice.
La vita è troppo breve!

Mi risparmio una risposta lunga e una analisi che non ho nemmeno il diritto di fare.
Tu un diritto però ce l'hai! Almeno di essere soddisfatta di te stessa.

Ora basta. Studia per l'ammissione, scaricati art quiz e sfondati di quiz, riempi le lacune di logica o biologia che sia.
FORZA E CORAGGIO. mi raccomando, non lasciarti fermare da nessuno. da nessun dubbio. è tutto superfluo.

Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti.
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8 Anni 11 Mesi fa #313604 da DrGaga
Ciao, ti rispondo perché io sono in una situazione simile (anche se alla rovescia): il mio obiettivo era la ricerca in un altro ambito, ma con i chiari di luna che ci sono qui dopo il dottorato mi sono iscritto a medicina. Non posso dire che non mi piaccia come a te non piace infermieristica (l'ho scelta apposta), ma il mio obiettivo era comunque un altro. E non è facile mandare all'aria quindici anni di lavoro e di speranze, ma in prospettiva l'idea di trovarmi senza possibilità concrete a quarant'anni suonati come molti colleghi mi ha portato a questa scelta.
Preciso che, pur avendo smesso di correre dietro a ogni bando e avendo intrapreso un'altra strada, non ho rinunciato a occuparmi di ricerca, dato che ancora scrivo, faccio parte di comitati scientifici e – quando mi pagano – tengo conferenze un po' in giro, questo tienilo a mente quando leggerai il seguito.
Peraltro anche mio babbo si è trovato nella stessa situazione: studiava fisica nucleare, aveva ottime prospettive al CNR, ma per ragioni economiche si è messo a fare l'impiegato. Dev'essere un vizio di famiglia. ;)

Secondo me ci sono due ordini di considerazioni da fare. Il primo è pratico: tu hai scritto

Io che potevo studiare solo nella mia città,


e aggiungi che lavori e che hai una borsa di studio; mi pare di capire pertanto che tu abbia una situazione economica non proprio florida.
Qui sta il busillis: studiando medicina, specie da quando cominciano i tirocini, lavorare è un po' un casino, a meno di non fare lavoretti la sera o nel weekend (bar, pizzerie, ripetizioni ecc) o, se se ne ha la possibiltà, avere lavori con maggiore libertà (contratti a progetto, consulenze ecc.).
Personalmente lavoro da anni, perlopiù da casa, ma è un lavoro abbastanza specializzato che faccio grazie alla mia laurea precedente, e anche così restare in pari è un casino: io sono indietro di un anno abbondante, una mia amica (anche lei lavora grazie alla sua vecchia laurea) sta pensando di iscriversi come ripetente al IV.
Inoltre tirocini = meno tempo per lavorare = meno soldi.
Se però non vivi da sola come me o la mia amica, ma con i tuoi genitori, e non devi pagarti affitto bollette ecc., il discorso diventa più semplice.
Se in qualche modo i tuoi genitori contribuiscono alla tua sopravvivenza, allora dovresti parlarne con loro francamente. Possono (e vogliono) aiutarti? Per quanto? In che misura? Se non ti supportano, il problema si complica perché le entrate devono aumentare.

Il secondo problema pratico è legato alla tua evidente mancanza di voglia per infermieristica, ma ci torniamo in seguito.

Un altro ordine di problemi è, per così dire, filosofico. Personalmente sono del parere che seguire i sogni sia molto bello, ma che ciò debba sempre essere messo a confronto con la realtà pratica (sano, vecchio materialismo): puoi permetterti i tuoi sogni? Se sì, prova; se no, hai due possibilità: una è di mettere direttamente via il sogno e fare quello che devi (la tua ricerca di stabilità economica); l'altra è di predisporre il terreno affinché tu possa realizzare il tuo obiettivo.
Potresti lavorare per un po' e mettere via i soldi (se i tuoi possono contribuire al tuo sostentamento) in modo da garantirti una certa autonomia negli anni di studio. Qui ancora due possibilità: finire infermieristica e lavorare con quella o mollare infermieristica, se davvero non ti piace neanche un po', e cercarsi un lavoro subito.
Ovvio, questo lavoro è il tuo piano B: se medicina non va, quello diventa il lavoro della vita, o comunque rischia di diventarlo. Dunque torniamo a infermieristica: ok, non ti piace; ma quanto non ti piace? Saresti disposta a fare un lavoro così per tutta la vita? Ripiego per ripiego, se la tua risposta è no puoi trovare un lavoro magari altrettanto odioso (per te), ma più semplice, per il quale non serve la laurea, in cui passi carte e alle cinque stacchi e chi s'è visto s'è visto. In entrambi i casi cominceresti tardi, ragionevolmente 2-3 anni se ti metti subito a lavorare, 4-5 se fai l'infermiera. Niente di male, eh, alla fine l'età media di laurea di medicina è quasi 29 anni. E facendo i turni nelle RSA potresti lavorare per tutti gli studi.

Non voglio essere disfattista, ma tieni conto che prima o poi la decisione tra continuare a provare a inseguire i tuoi sogni e smettere la dovrai prendere, e magari non quando lo dirai tu; secondo me ti conviene prepararti un piano b che sia valido, insomma il meno peggio. I piani b sono questo, del resto.

Anche questa decisione spetta a te e alla tua famiglia, non a me o a chiunque altro sul forum.
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8 Anni 11 Mesi fa #313608 da noisequeen
Ciao, se può aiutarti posso raccontarti la mia esperienza.
L'ultima volta che ho fatto il test era aprile del 2014 proprio come te, facevo il 3° anno di farmacia. Una facoltà lunga, interessante e impegnativa che non mi ha mai coinvolta - specie per quanto riguarda gli sbocchi occupazionali futuri - eppure l'ho portata avanti, senza neanche rendermene conto, come ripiego. Quest'anno a febbraio sono stata ripescata con gli scorrimenti... nella mia prima scelta, dopo 4 anni di una facoltà che stavo quasi per concludere. Dopo aver dato esami come fisiologia, biochimica e farmacologia mi ritrovo a dover fare istologia e biologia, ultimi 2 esami che mi mancano per passare al 2° anno... ma sono felice.
Sono riuscita a coronare il mio sogno anche se ci sono voluti ben 4 anni non mi interessa. Farmacia l'avrei continuata solo per dovere morale, per non cambiare facoltà 30 volte e girare intorno a me stessa come tante persone che conosco... ma era un ripiego. Ho imparato a farmela piacere, mettiamola così, ma avevo già messo in conto che sarei stata insoddisfatta per sempre. Non mi ci vedevo come farmacista, come potevo fare la farmacista quando volevo fare il medico?Eppure ti dico, mi sarei adattata e avrei preso il pezzo di carta, se non fossi entrata... è giusto lottare per i propri sogni, ma se vedi che non va devi essere umile ed accettare il meno peggio, adattandoti. Io la vedo così.
C'è anche gente che prova per 8 volte o che si iscrive a 30 anni ma come dicono molti utenti sopra il lato pratico non è trascurabile. Io quest'anno non l'avrei riprovato... evidentemente era destino, ci ho messo un po' più di tempo degli altri :P Ma con il test è così, non serve la preparazione, ma solo sangue freddo e la fortuna che gira dalla tua parte.

Torniamo a te. Si vede che sei infelice nel tuo percorso di studi e non mi sorprende, medico e infermiere per quanto siano due lavori strettamente interdipendenti hanno dei ruoli molto diversi. Ruoli molto spesso gerarchici nella struttura ospedaliera... è normale il tuo senso di frustrazione. Hai fatto bene ad esserti iscritta al test, inutile che ti fasci la testa con i sè e i ma... sono tutte ansie, un meccanismo di autoconvinzione perchè temi l'ennesimo fallimento. È il tuo sogno scusa, col cavolo che lo abbandoni per uno stupido test d'ingresso!
Io ti consiglio di riprovarci fin quando continui a studiare infermieristica e di tenere duro, un po' come ho fatto io... e ti consiglio di non abbandonarla, a meno che non trovi qualcosa che DAVVERO ti interessa tanto quanto medicina. Anche se tu adesso scegliessi economia, se è solo medicina quello che vuoi fare, avresti lo stesso senso di frustrazione arrivata a tot esami... io ti consiglio di combattere per quello che vuoi fare fino alla fine. Se non dovessi entrare nel 2016, 2017 e 2018 ti laurei... potrai sempre lavorare in qualche clinica, avrai raggiunto un obiettivo, e se vorrai, riproverai all'infinito. Per quanto riguarda le possibilità economiche, io non navigo nell'oro e infatti nel weekend lavoro in un ristorante... mi pago tutti i libri e 1/3 della rata, il resto mi aiutano a casa... faccio tante rinunce, niente vacanze, pochi vestiti... ma ho imparato che la vita ripaga dopo. Se nelle cose ci metti il 100% spaccandoti in due i sacrifici ti ritornano ;)
Inoltre oggi come oggi non esiste più un lavoro sicuro, neanche per le professioni sanitarie... ripeto non fare il passo più lungo della gamba. Va bene essere pratici e pensare al futuro, ma nessuno ha la sfera di cristallo. Tu devi fare quello che ti piace e basta, perchè solo questo ti farà sentire in pace con te stessa. Solo questo riuscirà a darti forza nei momenti più bui.

Prova e il test e non demoralizzarti mai, finchè non sei sicura di aver raggiunto il TUO 100%. In bocca al lupo.
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8 Anni 11 Mesi fa #313632 da Soraya
grazie mille per le tue parole :)

la Risoluta ;)

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