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Diventare dottore per sfizio o vocazione?

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6 Anni 7 Mesi fa - 6 Anni 7 Mesi fa #315523 da Milenaforsedoc
Buonasera a tutti, scrivo in questo forum per la prima volta dopo due anni che ne sono assidua lettrice in quanto ho bisogno di sentire pareri da chi questa strada l'ha intrapresa o incrociata.


Spiego in breve la mia storia: sono una studentessa proveniente da un liceo classico.Scuola dove ho fatto moltissima fatica a causa del greco e latino ma dove mi sono sempre impegnata ottenendo buoni risultati nel resto delle materie.. Non sono il classico caso della ragazza che ha sempre sognato il camice bianco. Il pensiero di rivolgermi verso questa facoltà è venuta per caso, dopo aver aiutato spontaneamente un' amica che si era tagliata sul mento in maniera molto profonda. Il mio primo istinto di correrle dietro e darle una mano a fermare il sangue mi ha spinto fino ad ora a continuare a pensarmi in corsia un giorno o dovunque ci sia bisogno di un dottore.


Flash forward a due anni più tardi: ho appena affrontato il test di ingresso all'università ottenendo purtroppo un risultato insufficiente per garantirmi un posto certo in graduatoria e con molta probabilità non entrerò in facoltà nemmeno quest'anno. Ci tengo a dire che nel 2017 purtroppo (sono una classe '97) sono dovuta rimanere ferma dagli studi per cause personali prendendomi un anno sabbatico forzato. Nel frattempo ho continuato a studiare per il test, cosa che mi ha permesso di colmare le mie lacune da classicista in chimica e fisica ma non mi sono allenata a sufficienza per la logica che tanto mi ha tratto in inganno e abbassato il mio punteggio durante il test di ammissione di quest'anno.


Sono molto confusa dai continui discorsi che mi circondano, tra amici e parenti che mi istigano ad abbandonare l'idea di fare il medico dopo il secondo tentativo di entrare in facoltà .Visto che potrei dedicarmi ad altro in corsia (professioni sanitarie) o nelle scuole o nel campo delle lingue (luoghi dove potrei comunque avere un brillante futuro) per loro non ha molto senso pensare ancora ad entrare a medicina per la terza volta.. Eppure nel mio profondo sento di non voler ancora abbandonare l'osso. Non so come mai ma credo di poter dare ancora qualcosa in questo campo. Ammetto che è sia per una questione personale, di riuscire in un campo dove mi sono impegnata per quasi due anni di fila sia per il lato umano che mi spinge ad affrontare ed aiutare le persone che potrei incontrare durante il mio percorso. Il fatto di avere le conoscenze per poter agire e aiutare qualcuno, facendo una piccola o grande differenza, ai miei occhi è qualcosa di gigantesco e bellissimo. Concludo col dire che quest'anno quasi certamente frequenterò il primo anno di biotecnologie per cui il prossimo anno potrei arrivare con un bagaglio di esami e conoscenze sicuramente più ampio.

Letti i miei pensieri, che cosa ne pensate voi aspiranti medici, medici o ex aspiranti che avete proseguito per altro?
Dovrei ritentare una terza volta il test con le stesse incertezze di riuscita di quest'anno, con quasi due anni di ritardo? Se tutto andasse bene entrerei a 21 anni in medicina, è troppo tardi per realizzarsi come professionista e persona ? Pensate che la mia sia solo voglia di prevalare o realmente ci sia la voglia di poter fare uno dei mestieri più faticosi ma più incredibili che ci siano?
Ultima Modifica 6 Anni 7 Mesi fa da Milenaforsedoc.

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6 Anni 6 Mesi fa #315559 da Marco_rm7
Ciao Milena Sono Marco,mi sono da poco laureato in medicina.
Provo a rispondere ad alcuni tuoi dubbi. Per quanto riguarda l'età ti direi di stare massimamente tranquilla; a 21 anni hai tutto il tempo di fare medicina due volte,non è affatto tardi,e lo dico a te così come a tutti gli altri studenti imparanoiati dal fatto di aver perso qualche anno prima di iscriversi a medicina. Non cambierà nulla.
Quello su cui vorrei soffermarmi invece è la tua reale voglia di diventare o meno medico. Leggo nelle tue parole un tuo concetto di medico molto romantica,a tratti poetica.
A mio avviso il concetto di "vocazione" è una stupidaggine. Diventare medici non è prendere i voti,ma significa investire tantissimo tempo,soldi e sacrifici in un progetto che speri dia i suoi frutti sia a livello di appagamento personale che a livello economico. La dote principale che serve a mio avviso è un grandissimo spirito di sacrificio e amore per le materie che andrai a studiare (e ciò non basterà a renderle più leggere eh!). Medicina è un percorso lunghissimo, con esamoni immensi,tutti orali,in un ambiente ipercompetitivo,un'ossessione generalizzata per la media etc. Implica continuo stress,crisi,ripensamenti. E non si esaurisce di certo con la laurea. Questa apre solo la strada a un proseguimento del percorso ancora più duro, aspro, e oltretutto incerto. Sta SOLO a te cercare di capire se il gioco ne varrà davvero la candela,purtroppo non può dirlo nessuno al tuo posto. Ti invito a considerare che una dottoressa è innanzitutto una donna di scienza,pagata,che presta le proprie conoscenze in un lavoro delicatissimo,sobbarcata da responsibilità,continuamente a contatto con la sofferenza, in un ambiente spesso stremante. E' necessario un rapporto basato su un certa dose di distacco,quasi un pizzico di cinismo per fare bene il proprio lavoro. Empatia è una parola chiave che sentirai spesso,ma EMPATIA sempre fino a un certo punto. Tu non sarai un'amica dei pazienti,ma una professionista da cui i pazienti pretendono tanto, anzi verso cui spesso già partono col piede di guerra. Se ti piace aiutare il prossimo esistono tantissimi mestieri in cui puoi farlo e che porteranno a dei frutti in maniera anche molto più rapida di quello del medico. Ad esempio già un infermiere possiede a mio avviso un rapporto molto più reale,autentico ed empatico col paziente,nonostante sia considerato meno prestigioso dal punto di vista popolare. Dopo questo spaccato della realtà medica che ci tenevo a farti,non per spaventarti,ma per renderti consapevole al massimo prima di una scelta così importante,ci tengo a consigliare di fare quello per cui davvero ti senti portata,senza pregiudizi e senza influenze degli altri. Sembra una stupidaggine,ma la vita è unica ed è solo tua; hai il diritto e il dovere di viverla al meglio,come meriti. Un abbraccio.

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