Resto a medicina o vado a Matematica/ingegneria?

Ciao, sono una studentessa al primo anno di medicina. Ho iniziato a frequentare i corsi ad ottobre 2017. Premetto che già alle superiori avevo in testa di far medicina e non mi sono interessata più che tanto agli altri corsi. Inoltre durante il periodo scolastico ho pensato più che altro alla maturità, senza informarmi adeguatamente... Ad agosto ho fatto il test per il politecnico in quanto non sicura di passare a medicina e ho passato con 80/100. In effetti sono sempre stata brava in matematica tanto da avere il massimo anche con una prof decisamente severa. Tra l altro non avevo studiato per questo test poiché la mia reale intenzione era medicina. A settembre ho fatto il test per medicina ma nel frattempo ero immatricolata al politecnico per paura di perdere l anno. Quando è arrivato il risultato del test sono andata a fare la rinuncia agli studi e l immatricolazione a medicina. Da quel momento però sono iniziati i dubbi... Non sono del tutto sicura di voler far medicina. Ciò è dovuto al fatto che mi manchi in parte uno studio piu razionale di tipo matematico/fisico del tutto assente in medicina. Per questo sono portata verso facoltà tipo matematica o ingegneria (matematica o biomedica). In questo momento le lezioni che sto seguendo(biochimica e biologia di base) non mi fanno impazzire e sono distratta da quest idea di aver sbagliato facoltà...
Aggiungo che sono sempre stata una studentessa che si impegnava e riusciva bene in tutto e per questo mi hanno sempre detto di poter fare qualsiasi cosa. In effetti non mi dispiacerebbe riuscire a fare comunque qualcosa che possa darmi soddisfazioni ma non so in che campo orientarmi. Tuttavia il cambio di facoltà comporterebbe quasi sicuramente la perdita di un anno con amarezza e delusione. Ma credo che un anno non cambierebbe comunque la vita
Avete consigli /esperienze da raccontare per aiutarmi a fare chiarezza sulla mia scelta??
Grazie in anticipo

Sono esattamente nella tua situazione, la mia esperienza è molto molto simile. L'unica cosa è che sarei orientata verso facoltà che offrono decisamente meno sbocchi lavorativi, quindi sicuramente nessuno appoggerebbe la mia scelta di cambiare. Sono entrata al primo colpo e ci tengo davvero. La medicina mi affascina e penso che essere un medico sia uno dei lavori più belli del mondo, il problema è il metodo di studio richiesto. Non lo trovo difficile, sono una che non ha mai avuto problemi a mettersi sotto, è che proprio non mi piace. Nozionismo puro, asettico, con un dettaglio (giustamente) assurdo. Sono riusciti a eliminare la parte di ragionamento anche da fisica e chimica. Penso che cambiare tra il primo e il secondo anno sia il momento migliore per farlo, ma ho davvero paura di pentirmi. Ci sono un sacco di modi per approfondire quello che mi interessa e anche tante associazioni di volontariato per rendersi utile dal punto di vista pratico. In più, la mia facoltà alternativa e senza futuro mi piace tanto. Penso di poter essere felice anche facendo altro, studiando con un metodo di studio che mi è più congeniale, ma non voglio avere ripensamenti in eterno. Non dopo aver passato quel maledetto test al primo colpo. Cosa faccio?

Intanto grazie mille per aver risposto. Mi spiace che anche tu sia in questa situazione ma è rassicurante sapere che c'è qualcuno che prova le stesse cose, pensavo di essere l'unica... Tu in che sede stai frequentando? Quale sarebbe l'alternativa?

Ciao se può essere di aiuto, premesso che ovviamente è tutto molto soggettivo, vi dico senza indugi quel che ne penso.
Sono un ingegnere elettronico e da anni lavoro nel mio settore.
Negli studi sono sempre andato bene un po' in tutte le materie, tuttavia ho sempre avuto una passione maggiore per matematica e fisica.
Bene, da un po' di tempo ho deciso di iscrivermi in medicina.
Non pensate che tutti gli esami in matematica o ingegneria siano "gratificanti". Soprattutto non pensate che poi a livello lavorativo incontrereste tanti stimoli e soddisfazioni: fareste l'abitudine col cambiare mille aziende ed inviare il c.v. nel mentre, perchè è così che funziona a meno che non vogliate fossilizzarvi o abbiate avuto la fortuna di vincere un concorso pubblico. In quest'ultimo caso la retribuzione non sarebbe stratosferica.
Senza nulla togliere a matematici o colleghi ingegneri (e ce ne sono tanti che amano il proprio lavoro), a parer mio non c'è proprio paragone con l'ambito sanitario.
Stiamo parlando di corsi di studio che sono tutti impegnativi e non immuni a sacrifici ma con risvolti nettamente differenti.
Pensateci UN MILIONE di volte prima di decidere di cambiare aria perchè c'è tantissima gente che vorrebbe trovarsi nelle vostre condizioni o che da anni tenta di superare il test d'ammissione.
A parer mio fareste una cretinata madornale.
Vi posso assicurare che un matematico o un ingegnere, per quanto siano egualmente figure di spessore, non hanno decisamente la stessa considerazione che ha un dottore, sia a livello sociale che professionale.