Continuare o lasciare?

Buongiorno.
Sono una studentessa di 22 anni di medicina del secondo anno.
Medicina era sempre stato il mio sogno fin da bambina. Alle superiori non facevo altro che ripetere a tutti che sarei diventata medico, che solo così sarei stata felice.
Ho frequentato il liceo scientifico e sono sempre andata molto bene, la migliore della mia classe. Il primo anno ho tentato il test per medicina ma non sono riuscita ad entrare. Lo sconforto era stato tanto ma mi sono iscritta a Scienze Biologiche in attesa di riprovarci. Quell'anno è andato molto bene, prendevo voti altissimi (avevo la media del 29,5) e c'è stato anche un momento in cui mi ero detta che se anche non avessi passato il test avrei potuto continuare per quella strada. Il test poi l'ho passato e adesso sono studentessa fuori sede a Genova.
Il primo anno è andato liscio anche se ho incontrato difficoltà di ansia in anatomia 2 anche se poi l'ho passato alla prima volta. Questa cosa mi aveva dato carica e spinto a studiare ancora di più per alzare i voti. Tuttavia lo scorso semestre mi sono bloccata su anatomia 3 (sistema nervoso ed endocrino). Vuoi per il terrore della prof che a detta di tutti è molto severa, vuoi per la mole di cose da studiare (sebbene mi semrbassero inferiore alla 2). A una settimana dall'esame mi sembrava di non ricordare assolutamente nulla e mi è partito il panico. Ho deciso di rimandarlo di due settimane ma poi è successo lo stesso e ho rinunciato di nuovo. Ho attribuito il tutto a uno sbagliato metodo di studio (forse ho perso troppo tempo a schematizzare?) e ho deciso di provare a studiare Fisiologia per dare almeno un esame e per ritrovare un po' di sicurezza. È andata peggio. La mole di studio nel mio stato un po' precario e stanco mi sembrava enorme e ho perso tempo ad ansiarmi. Ho provato lo scritto prima dell'orale ma come immaginavo non è andata bene. Tirando i conti ho perso un semestre.
È iniziato così a sorgere un dubbio in me (mentre preparavo genetica, un esame molto più leggero che devo dare a breve): e se non fossi portata per diventare medico? O meglio se avessi idealizzato troppo l'idea del mestiere, l'idea di aiutare gli altri senza soffermarmi su cosa significasse veramente, su quanti sacrifici costa.
Così ho iniziato a pensare che forse ho sbagliato tutto, che questa mia "vocazione" sia in realtà un'illusione.
Come alternativa avevo pensato a psicologia, come materie mi hanno sempre affascinato e anche il lavoro realizzerebbe quella mia parte che vuole aiutare gli altri. Oltre al fatto che avrei più tempo per me. Però sarei indietro di 3 anni e, da quello che dicono tutti, trovare lavoro poi è molto difficile.
L'alternativa sarebbe finire biologia anche se non saprei poi cosa fare come mestiere.
Come capire qual'è la mia strada? Se questa crisi è solo il classico "blocco di studio" oppure se è qualcosa di più profondo? Come fare a prendere una decisione di cui poi non pentirsene?
Se cambiassi tutti penserebbero che sono scappata, che ho fallito e non ce l'ho fatta.

Scusate per il lungo discorso, però serviva per spiegare la mia situazione.
Grazie mille a tutti.

Ciao cara, sono una studentessa del sesto anno e provo a darti qualche consiglio. Per prima cosa, non fissarti troppo con gli esami perchè alla fine "sono solo esami"... nel senso che a Medicina la cosa veramente importante è saper applicare alla realtà delle conoscenze (ahime) troppo teoriche. Sapere a memoria tutti i muscoli dell'avambraccio non ti servirà a nulla se quando il pz ha dolore non sai riconoscere, magari, una tendinite o magari non sai come tranquillizzare chi hai davanti. La medicina è conoscenza E pratica. Buttati... anche se non sei sicura fai gli esami, che sono tantissimi. Se prendi un brutto voto, ma senti di esserti preparata bene, se sei a posto con la tua coscienza, prendi e porta a casa. Gli esami sono talmente tanti e il percorso talmente lungo che sarebbe da stupidi (e lo so molti colleghi mi odieranno) stare a "limare" la media. Purtroppo molto spesso i professori sono delle teste di cazzo e quelli veramente innamorati della materia sono pochissimi... per capire tutte queste cose ci ho messo ANNI e ho vissuto malissimo fino al quarto anno... ma poi ho capito che medicina non è fare a gara a chi c'ha la media più alta, a chi c'ha lo stetoscopio più figo, a chi riesce a laurearsi in pari col massimo dei voti. Medicina è sapere che tutti i giorni hai a che fare con la sofferenza umana, con la morte delle persone e con la tua capacità di prendere decisioni. Devi acquisire sicurezza, conoscenza e SAPERLA APPLICARE e questo non te lo insegnerà NESSUNO, dovrai farlo da te (il che è una cosa gravissima perchè in Italia ci si fascia la testa sullo studio e le conoscenze tralasciando l'esperienza!). Purtroppo c'è chi è più portato ad assimilare e mettere in pratica, e chi deve faticare di più... io per esempio mi sento ancora molto insicura pur essendo al sesto anno! Quindi cara, non pensare alla "vocazione", che quella ti verrà al quinto/sesto anno... pensa semmai, se sei abbastanza tenace nel resistere per sei anni allo studio, ai prof stronzi, ai compagni arrivisti. E ricorda che smettere non è mai sbagliato perchè ti dà la possibilità magari di trovare la vera felicità! Non sentirti piena di rancori, sii sincera con te stessa e fai la scelta che ti fa stare BENE.