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Ansie e paure di fare il medico

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16 Anni 10 Mesi fa #49803 da DDP89
Per? penso una cosa...Se vuoi davvero fare medicina non dovresti proprio pensare a queste cose,dovresti solo pensare a studiare e a diventare un ottimo medico,se basta la paura di essere denunciato o di far male a qualcuno per farti mollare forse non lo desideri veramente....

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16 Anni 10 Mesi fa #49804 da
grazie mille!!! quindi ? proprio sottointeso che possono verificarsi dei problemi!! certo che il carattere di un medico deve essere affinato per poter sostenere tutte queste responsabilit?..no?la paura di far male a qualcuno ? direttamente proporzionale al desiderio di aiutare qualcuno.cenerentola edit: Non floddare, ovvero non spezzare i messaggi, piuttosto usa il tasto modifica in alto a destra se vuoi aggiungere qualcosa. grazie.

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16 Anni 10 Mesi fa #50455 da titti86
Cara Carlotta,io sono in una situazione simile alla tua...sono al secondo anno di psicologia e l\'anno prossimo far? il test di medicina per la prima volta!Tieni conto che anche la professione dello psicologo ? piena di responsabilit? e ti pu? causare ansia,hai in mano il destino delle persone tanto come un medico,e se non sei scrupolosa puoi fare molto male anche l?!!! :cry: A me piacciono potenzialmente un sacco di facolt? ma penso di sentire che medicina mi dar? qualcosa in pi?:si pu? essere felici nella vita facendo qualsiasi lavoro ma che bello sentirsi veramente utili,appagati e soddisfatti di s?!!!Secondo me hai una grande empatia e un grande interesse per la medicina,magari come me ti fai prendere un p? dall\'ansia,ma l\'ansia ? dovuta al fatto che la scelta che farai ? importante,poi in futuro sarai pi? sicura di te e pi? equilibrata per sopportare il peso di tante responsabilit?!!Ma ricordati che io per esempio non riesco a vivere senza responsabilit?,senza avere ogni giorno la sensazione che mi sto impegnando a fare qualcosa di importante che mi porter? a rinunciare a cose a cui a 21 anni non mi sembra si possa rinunciare ma se non lo facessi mi sentirei come ora:inappagata!!!ho scelto una strada pi? semplice (che non ? nemmeno detto che lo sia :?: ) per paura e ora voglio fare di pi?!!!!!!!!pensa solo a studiare e a fare tutto ci? che puoi per essere un buon medico e lo sarai!!!E\'brutta la sensazione che la vita corra velocemente,tu devi avere delle sicurezze per fare delle scelte e non ce l\'hai e hai paura di pentirti e evere rimpianti,la conosco bene...ma spesso ? solo un meccanismo mentale da cui si esce conoscendo meglio se stessi e le proprie esigenze senza sentirsi in colpa se facciamo degli errori tutti li fanno:tu buttati e ricorda che bisogna volersi bene e permettere a noi stessi di sbagliare...spero di essere stata d\'aiuto... :D :D :D

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16 Anni 10 Mesi fa #50525 da C.J.S.
Ciao, dir? brevemente la mia....Dalla mia personale esperienza esistono due tipi di studenti di medicina: i FANATICI ed i FANCAZZISTI (e non me ne vogliano nessuna delle due categorie, non lo dico con nessuna cattiveria). Tra le tante differenze che balzano all\'occhio tra le due categorie la pi? importante ? senza dubbio la MOTIVAZIONE... i fanatici sono quelli che stanno tutti i giorni dal lun al ven in reparto, poi dal pom alle 4 fino a tarda sera studiano, il weekend fanno turni in PS per fare esperienza... Sono quelli che credono che il sacrificio sia una parte importante per diventare quello che desiderano con ogni briciola della loro anima... diventare MEDICO. Eppure questo modo di vivere ti toglie spesso tempo, speranza, leggerezza e tante altre cose che nella vita contano davvero (x questo essere fancazzisti non ? una scelta sbagliata => scelgono di vivere veramente la vita)... delle rinunce del genere non si fanno facilmente se non hai ben radicato nell\'animo il tuo OBIETTIVO. Viceversa ci sono i FANCAZZISTI che sono quelli che spesso procedono per inerzia... risparmiando tutte le energie possibili (x adesso pensiamo a laurearci, ad imparare a fare i medici verr? poi con la spec.). Questa ? una categoria in cui tutti, bene o male, possono entrare se lo vogliono.Il guaio ? che non c\'? una scelta giusta. Non sta scritto da nessuna parte che un fanatico sar? un medico migliore di un fancazzista. Ma ricordati che dal primo istante da cui tu uscirai dall\'universit? ti sarai assunta bene o male una responsabilit? verso le vite degli altri. Pondera con attenzione le tue scelte, perch? quella di studente di medicina (e poi quella di medico) non ? una vita facile. Ma se ci credi veramente... penso che ne valga la pena.La responsabilit? ? certo un punto importante nel nostro (futuro) lavoro. Non tanto per quanto riguarda la responsabilit? legale (in genere vige la regola che pi? il paziente ? grave meno i parenti ti denunceranno... un buon motivo per cui molti medici preferiscono non fare nulla prima che sia troppo tardi) ma piuttosto quella morale.Ti racconter? brevemente una storia. Un\'uomo giovane ? stato ricoverato per una grave malattia. Si sta lentamente spegnendo, massimo qualche giorno, perch? non pu? pi? respirare ed i medici decidono di provare a fare un tentativo per salvarlo. Purtroppo la terapia che gli somministrano provoca (come effetto collaterale) un crollo delle sue funzioni vitali; nonostante tutti i tentativi, dopo qualche ora ? morto. La decisione ? stata giusta ? sbagliata?Se accetti che l\'uomo in quanto tale sia fallibile, devi capire che certi errori non sono imputabili. Ogni tentativo ? stato fatto cercando di aiutare quell\'uomo, anche se il risultato non ? stato quello atteso. Si tratta spesso di un peso difficile da portare nel cuore. Forse, se ci fosse stato un altro medico, non avrebbe fatto nulla e quell\'uomo sarebbe vissuto un giorno in pi?. Sarebbe stato giusto o sbagliato? Non puoi pensare di non fare mai errori. Ma se tu adesso andassi nel migliore ospedale del mondo, e ti trovassi di fronte il miglior medico esistente in questa terra, tu stai pur certa che quest\'uomo ha in qualche punto della sua vita, sbagliato; e probabilmente quell\'errore ? costato vite umane. Se davvero farai medicina, devi capire che in futuro farai sicuramente degli errori, anche gravi; e soprattutto devi accettarlo.Scusate se mi sono dilungato.

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16 Anni 9 Mesi fa #52108 da Diagnosidifferenziale

salve a tutti..vorrei chiedervi una cosa: voi come fate a pensare di fare questo lavoro, sapendo di avere una grossa grossissima responsabilita\' sulla vita dei pazienti? non vi sentite angosciati? presi dall\'ansia? non avete paura che tutta la vostra vita non sar? mai tranquilla perch? avrete sempre sulle spalle un peso enorme che non vi permettera di vivere serenamente? fatemi sapere sinceramente cosa vi viene in mente dopo aver letto questo post.. grazie mille!!! ciaocenerentola edit: Titolo modificato, usate titoli che descrivano la discussione, sono vietati per regolamento titoli ambigui.

L\'ansia non sussiste semplicemente perch? mi guardo attorno e vedo come si comportano molti colleghi.Se tu vedessi in loro delle capacit? nettamente superiori alle tue allora potresti pensare di essere inadeguato o dannoso per il paziente.In realt? se uno ha studiato e continua a studiare con la voglia di migliorarsi non deve temere di fare danno.Le possibilit? di errore esistono tutti i giorni bisogna cercare di ridurle al minimo facendo ci? che va fatto. Se ti arriva in pS uno che ha dolore toracico e lo rivolti come un calzino e poi lo dimetti e ti ridorna in pS con un infarto massivo il giorno dopo ? chiaro che ci rimani male ma il giorno prima hai fatto tutto quello che era indicato fare (un altro discorso e sse sei stato/a sufficiente, superficiale). E cio non deve condizionarti per il futuro, la medicina non ? una scienza esatta per cui devi mettere in conto di poter sbagliare, non perch? tu sia piu scarso/a di altri (se ti sei impegnato al massimo delle possibilit?) ma perch? le cose possono avere un decorso imprevedibile.Detto questo personalmente sono abbastanza tranquillo e vivo abbastanza serenamente essere troppo angosciati significa trasmettere cio al paziente, che notoriamente deve essere tranquillizzato.

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1 Anno 3 Mesi fa - 1 Anno 3 Mesi fa #318598 da Cioppetto
Sono anni infatti che lo studio teorico come base a volte su argomenti non prettamente clinici ha lasciato molta ansia e timore nel non sapere affrontare situazioni cliniche non approcciando a casi clinici, che di rado rispettano la mera teoria elencativa. Se un paziente ha fumato tutta la vita, non ha mangiato sano, non ha fatto attività fisica e muore di infarto precocemente perché deve essere "responsabilità" di un altro individuo, fallace in quanto essere umano, in ogni caso? C'è per questo il business nato dietro assicurazioni e promozione di cause contro i sanitari, i quali possono stilare le migliori linee guide per ovviare all'unico evento certo ed inevitabile dell'esistenza: la sofferenza e la morte, fatti che prima erano anche accettabili alla luce di un ridotto sviluppo tecnico ed igienico sanitario e fatti che ancora avvengono precocemente nei paesi non benestanti, dove il sanitario era una figura rispettata ancora come guardiano della salute e non sotto continuo ricatto, vessato e sfruttato ed impoverito alla lunga (ma qualcuno dovrà pur farlo?). La formazione, l'aggiornamento sono le uniche armi insieme alla coscienza e alla serietà in campo ed all'attenzione nelle piccole cose. Ma l'inevitabile come giustamente è stato scritto è dietro l'angolo e fa parte dell'esistenza. Vivere con la consapevolezza che tutto può finire è un po' l'ansia che può esserci in altri ambiti, il cui rischio viene limitato al minimo da opportune regole di condotta, formative, basandosi sugli studi e metanalisi in continuo aggiornamento. Il problema rimane l'essere umano che fa questa professione che può essere stanco, malato, in burn out. Associare al lavoro umano un sistema decisionale IA, machine learning, che non si stanca e ha una accuratezza maggiore, strumenti e score sempre più precisi e molecolari con cutoff minuziosi di laboratorio, patterns recognition in radiologia, flowcharts operative basate su steps logici if then else, possono diventare la fortezza metodologica per offrire il miglior supporto e cura da un lato ed un sistema inattaccabile da un punto di vista medico legale alla luce dell'attualizzazione operativa. Andando più avanti, riducendo al minimo l'intervento umano, pur preservando l'umanità della professione, da un lato si potrebbe avere un sistema più efficiente ed efficace, dall'altro si disperderebbero meno risorse in litigiosità, spesso dovute allo shock iniziale dell'inaspettato, che chi ha vissuto sulla propria pelle conosce bene. Si cerca di dare un perché alle cose, alla malattia, alla diagnosi, alla morte. Si cerca a volte un motivo a volte un colpevole e spesso non c'è, se non l'insieme di fattori genetici, vissuti, predisposizioni ed esposizioni che hanno portato una persona ad arrivare a quel momento finale. In altri casi si dovrebbe evitare la possibilità, basandosi sul rapporto rischio beneficio, dell'insorgere del dubbio "si sarebbe potuto fare" "si doveva fare", cosa che un buon lavoro di team, un ambiente di lavoro pro attivo e collaborativo e non delegativo/deresponsabilizzante. Ogni macchina funziona se ogni ingranaggio al suo interno è ben mantenuto e lavora in sintonia con il resto, dove il motore principale è la spinta umana alla preservazione della salute e del benessere dell'individuo e della collettività. Purtroppo però questo rimane in parte solo teoria. Ma già vedendo il supporto del pattern finder in radiologia come supporto al clinico radiologo o nuove peculiarità di supporto potrebbero fare ben sperare in un rinnovamento metodologico della professione, possibilmente ripulita da tutte quelle amenità umane come il mobbing, lo straving, il baronismo, il clientelismo ed altri fattori che non riguardino il fine ultimo della missione medica e sanitaria, con un augurio di trasformare la "paura" in sana "spinta" al miglioramento e non alla "medicina difensiva"
Ultima Modifica 1 Anno 3 Mesi fa da Cioppetto.

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