Consiglia questo sito su Facebook:

A chi è servito il "latinorum" ?!

Di più
14 Anni 1 Mese fa #200756 da gaudio

Dopo il '68 sono usciti milioni di laureati in lettere e filosofia e storia dell'arte con la laurea di gruppo? Non c'è posto per tutti? Che ci vuole, allarghiamo le maglie della selezione scolastica, tutti i ragazzi al liceo, posto di lavoro assicurato per tutti i laureati di gruppo. Questa è l'essenza del mantenimento di programmi di studio vecchi di 120 anni: mantenere un certo numero di posti di lavoro. Non dare cultura alle nuove generazioni, che comunque, oggi come ieri, sono costituite al 90% da persone la cui ambizione culturale ideale contempla al massimo l'abbonamento allo stadio (per gli uomini) e le riviste di moda (per le donne).


E ok, bisogna rinnovare il piano di studi. Ma atteenzione! è davvero così necessario? A parte il fatto che ormai esistono i licei "sperimentali", ad esempio io ho frequentato liceo classico sp. in storia dell'arte e inglese, ma veramente vogliamo mettere in dubbio che il buon Gentile abbia fatto un piano così fasullo? Io non credo sinceramente. Dunque dov'è il problema? Come al solito: la gente del '68. I soliti laureati coi 18 politici etcetera etcetera.
Dunque perchè a causa loro ci devono rimettere ANCORA le generazioni future?

Quello che non è più sostenibile è attribuire alle arti il centro della formazione media e superiore, come è adesso e come è stato per oltre un secolo. Semplicemente, non ce lo possiamo più permettere: bisogna recuperare il valore della cultura tecnico-scientifica e dargli pari dignità di quella umanistica.

Metti in dubbio che l'arte debba essere il centro del bagaglio culturale, ma ti vorrei far notare che (se le cose andassero come devono andare, come è successo nel mio fortunatissimo caso) il bagaglio culturale uno se lo costruisce tra i banchi della scuola, studiando il latino, il greco, l'italiano, la matematica, l'arte e la storia tra le altre.
Poi nella vita farà tutt'altro e, ameno che non faccia cose umanistiche, quegli argomenti non li riprenderà mai più per far posto a una conoscenza di tipo sicuramente tecnica, e per qualcuno scientifica.

Se davvero ci servono meccanici, elettricisti, cuoche e parrucchiere non ha senso che questi imparino il latino. Se dobbiamo selezionare di nuovo una minoranza di persone che guidino una ripresa scientifico-tecnologica sicuramente non serve il latino. Più che sicuramente per fare il medico non serve il latino.


Appunto, proprio perchè non serve da un punto di vista "utilitaristico" è bene che si conosca, che faccia parte della cultura delle persone (ovviamente il latino ai fini della letteratura), proprio perchè i macellai, meccanici e quant'altro non faranno mai più il latino, ma faranno i meccanici, macellai, dottori, ovvero avranno una conoscenza prettamente tecnica, e avranno tutta la vita per imparare a fare i tecnici.

La soluzione SERIA a tutto ciò è il ritorno a una scuola severa con insegnanti validi (e io continuo a credere fortemente nelle nuove generazioni) che di fatto tronchi le gambe a chi di studio non ne vuole sapere. Tutti gli istituti tecnici possono anche chiudere per quanto mi riguarda, da millenni i fabbri fanno i fabbri senza la scuola, mentre i tecnici stanno lì per dare asilo a minorenni fancazzisti. Il diploma è diventato il minimo indispensabile, quando non dovrebbe esserlo per lavorare. L'istruzione dovrebbe essere appannaggio di chi vuole veramente essere istruito e di chi se la suda la cultura.

certo, questo vorrebbe dire togliere il lavoro ai laureati in lettere del '68. Pazienza, tornassero nelle comuni a zappare la terra, ci sarebbero comunque più utili dato la loro scarsa preparazione

Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine". (Paolo di Tarso)

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

  • HelterSkelter
  • Visitatori
  • Visitatori
14 Anni 1 Mese fa #200766 da HelterSkelter
Risposta da HelterSkelter al topic Re:A chi è servito il "latinorum" ?!

a me il liceo classico è servito. alla fine è proprio il liceo a formarti, costituendo il tuo personale bagaglio culturale. forse la situazione in cui mi è servito di più è stato il test d ammissione e dopo,. come è normale, sempre meno perchè all''università, come è normale, che sia, le conoscenze vanno sempre più approfondendosi e settorializzandosi. posso dirti però che le lingue antiche oltre che a sviluppare a logica permettono di conoscere meglio la nostra lingua: dal greco in particolare derivano tanti termini tecnici e tanti prefissi/suffissi usati in medicina, pertanto, sapendo già il significato etimologico, la memorizzazione e l comprensione vengono notevolmente agevolate.


sono perfettamente d'accordo con te

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
14 Anni 1 Mese fa #200769 da drbree
mmmm con le ripetizioni di latino che do attualmente...mi è servito a comprare un sacco di cose!!!

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
14 Anni 1 Mese fa #200771 da lucaleo
Bisogna ammettere, però, che è vero che la cultura scientifica venga ancora percepita come subalterna a quella umanistica. E parlo soprattutto dell'immaginario collettivo. Pensateci: quando si sentono errori grammaticali o sintattici, o magari si sbaglia una data importante o non si conosce un opera d'arte si tende a bollare di ignoranza e pochezza chi sbaglia (non che non sia giusto, nella maggior parte dei casi). Poi, se un giornalista chiama l'NaOH un "potentissimo acido", tutti alzano le spalle perché, in fondo, questa è una "nozione tecnica" che esulerebbe dalla cosiddetta "cultura generale". Questa idea di scienza vista come conoscenza limitata all'ambito tecnico e non come cultura ce la trasmettono i principali vettori di cultura, tra cui, soprattutto, la scuola. Si può giustamente affermare che le proprie doti dialettiche possano incidere fortemente su tutto ciò che si fa anche in ambito scientifico. E si può affermare che queste condizionino fortemente il modo di vivere e di relazionarsi con il mondo e dunque la propria quotidianità. Ma non è forse altrettanto vero che per alimentarsi correttamente, acquistare ed assumere farmaci correttamente, essere consumatori attenti e critici, gestire al meglio lo sviluppo della propria prole, non cascare negli allarmismi di massa riguardo questo prodotto o quella pratica, non sia necessaria una base di conoscenze scientifiche? Se tutti ne avessero abbastanza non si tremerebbe di paura di fronte all'influenza dell'anno pur essendo individui sani, non si considererebbero "tossici" e "lesivi della salute" i prodotti OGM solo perché tali, non si chiamerebbe "schifezza chimica" il glutammato utilizzato per esaltare la sapidità degli alimenti, non si sceglierebbe lo zucchero di canna perché "più sano di quello bianco in quanto non raffinato"  (per fare esempi di situazioni a cui assisto spesso) ecc ecc.
Tutto questo solo per dire che, stranamente, chi detiene il potere può tollerare un popolo relativamente "letterato" ma non un popolo dotato cultura scientifica. E secondo me non è un caso che questa venga resa sempre più marginale nei programmi (si veda la "scomparsa della chimica") o comunque relegata a indirizzi specifici.
Che tanti difetti dell'istruzione siano diretta emanazione delle scelte operate scelleratamente durante la "rivoluzione culturale" è vero, come è vero che tante persone figlie di quei tempi ancora occupano posti all'interno della scuola. Ma è anche vero che dal '68 ad oggi sono passati quarant'anni e dubito fortemente che in tutto questo tempo non vi sia mai stata occasione di cambiare rotta. Che siano le pastoie di quell'epoca a impedire il cambiamento? O forse a chi comanda lo stato delle cose va più che bene?

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
14 Anni 1 Mese fa #200776 da Theli

Esci dalla logica dell'utilitarismo e tutto ti tornerà utile...


Esci dal mondo dei sogni e trova il vero utile.


Giusto, infatti anche la storia dell'arte non è utile: togliamola dalle scuole!
-politica della Gelmini-


Non hai capito l'ironia del mio post. Ripassa.

"In ogni caso, veniamo dal nulla e andiamo nel nulla, e non c'è nulla di cui preoccuparsi" (Peter Wessel Zapffe)

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
14 Anni 1 Mese fa #200777 da DrHP
al bellissimo intervento di lucaleo aggiungo: non solo sono state tolte scienza e tecnica dai programmi scolastici: sono state tolte anche dai programmi NON scolastici, come ad esempio dall'esame per la patente, che un tempo implicava anche imparare un minimo di meccanica (e cinematica, e dinamica). Un risultato è che oggi le case automobilistiche si permettono di costruire e vendere modelli in cui è impossibile anche la manutenzione minima: parlo di cambiare una lampadina dei fari. Per eseguire questa operazione, su diversi modelli attuali, occorre smontare il paraurti. Cambiare una lampadina del costo (a esagerare) di 5 euro diventa una capatina dal meccanico di 30 euro.

Appunto, proprio perchè non serve da un punto di vista "utilitaristico" è bene che si conosca, che faccia parte della cultura delle persone (ovviamente il latino ai fini della letteratura), proprio perchè i macellai, meccanici e quant'altro non faranno mai più il latino, ma faranno i meccanici, macellai, dottori, ovvero avranno una conoscenza prettamente tecnica, e avranno tutta la vita per imparare a fare i tecnici.

In primis non equiparerei culturalmente il dottore e il macellaio. Il dottore ha evidentemente e provatamente maggior amore per la cultura del macellaio.
In secundis, dubito molto dell'utilità dell'insegnamento della cultura al taxista, all'idraulico, alla parrucchiera. Per un motivo molto semplice: che se uno sceglie di fare un lavoro del genere non ama la cultura e che se, viceversa, ama la cultura ben difficilmente riuscirà a fare un lavoro del genere senza sentirsi intellettualmente frustrato.

Tutti gli istituti tecnici possono anche chiudere per quanto mi riguarda, da millenni i fabbri fanno i fabbri senza la scuola, mentre i tecnici stanno lì per dare asilo a minorenni fancazzisti. 

Permettimi di dissentire. Io ho fatto il liceo ma ti garantisco che determinati ITIS (geometri, aeronautico) sono decisamente più impegnativi del liceo, seppur meno nobili. Similmente, forniscono una cultura specifica piuttosto elevata: semplicemente, trattandosi di cultura tecnica e non umanistica, non viene riconosciuta nè considerata tale. Questo è il grande equivoco che a mio avviso occorre assolutamente smantellare: come già dicevo, bisogna dare alla cultura tecnica e scientifica pari dignità rispetto a quella umanistica.


Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Moderatori: gaudiogracyishasj
Tempo creazione pagina: 0.648 secondi
Powered by Forum Kunena
EU e-Privacy Directive
Cookie Policy