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Sfogo da mattinata assurda

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13 Anni 1 Mese fa #217334 da Tattàna
  Oggi è stata una mattinata devastante.
  Arrivo in reparto al solito orario. Il "gerontocomio" lo chiama il prof. che segue il mio gruppo. Non faccio in tempo ad entrare che parte l'emergenza: un paziente novantenne che seguivamo da almeno 10 giorni, in dimissione, ha un infarto miocardico, seguito da arresto respiratorio e ischemia cerebrale. Il prof. esegue un tentativo di manovra rianimatoria, tre colpi sul torace, intanto arriva l'infermiera con il carrello delle emergenze per procedere all'intubazione, ma tutti si fermano molto prima, il prof. si leva i guanti e ne dichiara il decesso "tanto ha novant'anni, una cosa del genere non poteva che ammazzarlo". A quel punto mi sento male, non riesco neanche a stare in piedi: è stato tutto troppo veloce e, soprattutto, apparentemente inevitabile. Mi vado a sedere. Nel frattempo qualcuno pensa bene di cominciare sul paziente il BLS, ritornano i segni di circolo, poi la coscienza. Fermano l'infermiera che stava telefonando ai parenti per comunicare la morte. Io mi rimetto in piedi e rientro nella stanza. Il signore si guarda attorno spaventato e intontito. Il prof. butta lì un "sì, ma tanto non resiste", ad alta voce. Chissà se il paziente ha sentito. Mentre le infermiere lo cambiano, ci spostiamo tutti nella stanza accanto, e il giro di visite continua.
  Sono passate 7 ore, e ho ancora la mani fredde e sudate. Nella mia testa ci sono solo dubbi e paure che premono in tutte le direzioni. Ho il terrore di finire la mia vita nelle mani di una persona come il professore che ci segue in reparto. Ho paura che la morte, o il suo spettro, mi faranno sempre tremare le gambe e offuscare la vista a questo modo. Ho paura di aver sbagliato strada, perché non lo so quante scene come questa potrò sopportare ancora.
  Avevo bisogno di parlarne, di scriverne, di spiegarle a qualcuno che possa aver vissuto esperienze simili. Di tirarle fuori dalla mia testa, sperando che vadano via davvero.

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13 Anni 1 Mese fa #217336 da Noma
Risposta da Noma al topic Re:Sfogo da mattinata assurda
O.o Che mattinata! E' proprio questo che mi assilla: e se poi non sarò in grado di reggere? Se non sarò tanto forte da vedere queste scene? E' l'unico dubbio sulla strada che ho scelto di percorrere (test permettendo:P).
Però credo che le prime volte sia normale. Insomma, chi è tanto freddo e insensibile da non rimanere scosso dalla quasi morte di un uomo che per giunta seguiva da giorni? E' brutto dirlo, ma penso ci si faccia l'abitudine a un certo punto. Io non ti posso certo consolare nè darti consigli, non avendo mai vissuto un'esperienza del genere. Però posso dirti che tu sarai al posto di quel tuo professore un domani, e tu deciderai se insistere o buttare la spugna con un paziente. Quindi, fai tesoro di quest'esperienza, così se un domani ti ritroverai nella stessa situazione, ti ricorderai di come avevi voluto continuare quella prima volta con quel signore novantenne, e continuerai fin quando ci sarà speranza. Se una cosa non ti piace, cambiala. E puoi farlo, diventando un medico migliore e, magari, insegnando meglio di come il tuo professore fa. :)

People cry not because they're weak. It's because they've been strong for too long.

The greatest pleasure in life is doing what people say you cannot do.

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13 Anni 1 Mese fa #217341 da Snowhitequeen
concordo con Noma su tutto! aggiungo che è lui ad aver sbagliato strada e non tu perchè quello che si è smosso dentro di te è quello che ti renderà un medico migliore di lui e custodisci questa sensibilità e senso di umanità sempre dentro di te =) perchè queste cose sono alla base del vostro mestiere e alcuni come il professore evidentementte lo dimenticano strada facendo o peggio ancora non l'hanno mai provate..quindi tieni duro e vai avanti sulla tua strada :wink:

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13 Anni 1 Mese fa #217344 da Tattàna
Vi ringrazio per l'incoraggiamento.  :)

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13 Anni 1 Mese fa #217350 da C.J.S.
Risposta da C.J.S. al topic Re:Sfogo da mattinata assurda
Non preoccuparti delle tue paure, Tattàna. Non temere la tua umanità, preoccupati quando non la proverai più. Quello che ti manca non è sangue freddo, ma semplice esperienza. Quando ho finito la mia prima rianimazione (ormai 8 anni fa) mi sono dovuto sedere perchè le gambe non mi reggevano. Poi, facendo esperienza, le emozioni rimangono le stesse, ma impari a tenerle a bada. Ti accorgi che i tuoi gesti diventano automatici, pensi nel panico a cosa dovresti fare e quando te ne rendi conto in realtà lo stai già facendo. Starà a te poi diventare un medico che usa cinismo ed indifferenza per mascherare la sua incompetenza oppure uno di quelli che sussurra incoraggiamenti ai pazienti in arresto cardiaco, perchè vuole crederci fino in fondo. Un conto è accettare una morte inevitabile, un altro è non accennare nemmeno una terapia per incompetenza.

PS: piccola parentesi clinica; l'arresto cardiaco testimoniato (ovvero con rianimazione iniziata immediatamente dopo l'arresto) ha una prognosi ottima. Mi è capitato anni fa un arresto cardiaco in sala operatoria di una paziente 95enne. Ovviamente già intubata, RCP iniziata immediatamente, ripresa dopo un tempo totale di arresto di 2min e mezzo; si è ripresa senza nessun deficit neurologico ed è stata dimessa a distanza di due settimane. Viceversa l'arresto cardiaco non testimoniato ha una pessima prognosi. Ricordatelo sempre perchè questa differenza dovrebbe influenzare la scelta se proseguire o meno la RCP (ovviamente insieme all'età ed alle co-morbilità).

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13 Anni 1 Mese fa #217360 da DrHP
Risposta da DrHP al topic Re:Sfogo da mattinata assurda
All'eccellente intervento di CJS aggiungo: se vi accorgete che non reggete, cambiate medicina. Non tutti i medici salvano vite: qualcuno si limita a rendere un po' migliore la vita dei suoi pazienti.
Anni fa ebbi questa conversazione con un chirurgo:
-Cosa fai di preciso?
-Sono specializzato in proctologia, in particolare emorroidi.
-Bleah! Che schifo!
-Tu hai ragione, però vedi, faccio interventi relativamente semplici, cerco di farli bene dando al paziente il minimo dolore possibile, lavoro su una patologia che nel corso della vita colpisce il 100% della popolazione, ho il 99% di esiti positivi, e quando l'esito è positivo cambio radicalmente in meglio la qualità di vita del paziente.


Mai darsi per vinti! Mai arrendersi!
comandante Peter Quincy Taggart
Galaxy Quest, 1999

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