Scelta della facoltà

Io mi sono appassionato di Medicina all'età di 10 anni.
Adesso ne ho 18, e sono ancora convinto che sia l'unica cosa che vorrei studiare all'Università.
Un'altra mia passione è la Filosofia, che mi sarebbe piaciuto molto studiare dopo il Liceo, ma, per una serie di motivi, Medicina è prevalsa.
Filosofia resterà sempre una mia passione, anzi, sono sicurò mi aiuterà, in qualche modo, anche nello studio della Medicina![/i]

francamente quando sento parlare di vocazione mi viene da sorridere...mi immagino una scena trascendentale con angeli che suonano trombe, poi uno srotola una lunga pergamena e informa il prescelto che per lui ci sono piani precisi: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole!

io francamente ho ponderato la mia scelta considerando i pro e i contro; ross ha riportato gli elementi che ho valutato:

Ci possono essere motivazioni pratiche, legate alle buone possibilità di lavoro e di guadagno.
Ci possono essere motivazioni scientifiche, legate alla passione per la materia di per sè.
Ci possono essere motivazioni "morali", legate alla possibilità concreta e tangibile di "fare qualcosa per gli altri".

mi interessava in primo luogo frequentare una facoltà scientifica, considerato che preferisco le materie scientifiche a quelle umanistiche, poi ho valutato le possibilità lavorative, e non ultimo non mi sarebbe dispiaciuto usare le mie conoscenze per aiutare le altre persone...è evidente che questo ultimo elemento non prescinde dai primi due: se la medicina non desse una certa sicurezza sul piano economico non avrei mai scelto questa facoltà

come ha ben citato julian ross, avere una vocazione per qualcosa non vuol dire che iddio onnipotente o altra entità superiore ce l'abbia donata e noi imperterriti come paladini alla "Giovanna d'Arco" dobbiamo perseguirla a qualunque costo...ma, appunto, sentire una certa propensione per quell'attività e non vedo cosa ci sia di male...se poi, si vuol fare il medico per altre motivazioni, economiche o quant'altro, se sorrette anche dal desiderio (o per lo meno la coscienza) di fare del bene agli altri (altrimenti, scusatemi, la sola motivazione economica, rischia di fare qualche danno) va anche bene; chi lo critica...l'importante è il risultato: curare bene chi ne ha bisogno...