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la carta dei diritti del malato consenso implicito?

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12 Anni 1 Mese fa #241516 da Melissa
pensavo che accadesse di rado ...deve essere frustrante per il medico che vorrebbe aiutare una persona e farla stare bene  visto che ha studiato proprio per questo fine ..trovarsi di fronte ad un rifiuto categorico !
come si fa  a non perdere la pazienza e ad accettare che alcune battaglie siano perse in partenza?
penso che mille dubbi e domande poi ti assalgono oppure sbaglio?

si sò che il trattamento sanitario obbligatorio è un'altra cosa ..però forse dovrebbe esserci qualcosa di simile

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12 Anni 1 Mese fa #241535 da Leizer
Beh, io personalmente faccio tutto il possibile anche se so che quella persona non si curerà mai, anche se preferisce andare dall'omeopata piuttosto che dal cardiologo/chirurgo/o chi per lui... (cosa che mi fa uscire dai gangheri) Certo che i dubbi ti assalgono, ma il paziente ha una sua autonomia come persona, ed è libero di fare come meglio crede, anche se sta combinando stronzate e rischia la morte, e il medico non può costringerlo, deve mettersi l'anima in pace.
Alcuni pazienti girano tanti studi medici per trovare quello compiacente che fa quello che vogliono loro, questa è il più brutto aspetto della medicina odierna.
Studiamo tante cose, imparare ad affrontare la realtà nessuno ce lo insegna.

Eppur si muove

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12 Anni 1 Mese fa - 12 Anni 1 Mese fa #241585 da Melissa
si hai ragione Leizer !
però, essere tranquillizzati dal medico, che ti dice  facciamo come vuoi tu ..piace a tutti !!!!
io per esempio, giorni fa, sono stata male, ho avuto una sospetta colica renale e ho preso l'antibiotico ,perchè mi faceva male in fossa iliaca destra, e ho pensato che mi si potesse essere infiammata l'appendice ..e pensare a questa evenienza mi ha fatto rabbrividire ..e se mi avessero detto che una pillolina mi poteva guarire ci avrei provato ..e cmq per tre giorni non ho toccato cibo avevo la nausea e non avevo fame però avevo letto anche questa cosa !!
!a volte è la paura che ci fa fare cose poco ortodosse!!!!!

IL DIGIUNO NEL DESTINO

L'ESPERIENZA PERSONALE DEL DOTT. SIMEONE

Ho conosciuto il digiuno per caso, come spesso accade per le cose importanti.
Avevo 24 anni, era il 1981, ero studente di medicina, quando ebbi un forte attacco di appendicite acuta. Allora ero interno alla VI Clinica Medica dell'Università "La Sapienza" di Roma e alla fine di quella settimana di dolori acuti e febbricola si configurava un'operazione all'inizio della settimana successiva.
Il problema era che, da figlio di medico, ero terrorizzato dall'anestesia, e poi pensavo che non era dignitoso "finire sotto i ferri" per una stupida appendicite.
Così, il venerdì pomeriggio, tornando a casa, iniziai a consultare tutti i miei libri di quella che allora si chiamava Medicina Alternativa (termine usato, purtroppo, ancora oggi, anche se sarebbe più corretto parlare di Medicina Biologica o Funzionale).

Alla voce "appendicite acuta" trovai 3 libri che mi convinsero.

Il primo parlava di argilla da assumere per via interna, in quanto dotata della capacità di assorbire le tossine intestinali.
Pensai che non mi sarebbe costato nulla tentare e iniziai a prenderla.
Un secondo libro mi consigliava l'agopuntura che io allora già studiavo e, quindi, anche in questo caso mi fu facile decidere di farla.
Il terzo libro che mi convinse fu un libro sul digiuno terapeutico; lessi che alcuni giorni di digiuno potevano togliere l'infiammazione all'appendice e così decisi di digiunare per 3 giorni con la speranza che il lunedì successivo sarei guarito e avrei evitato l'intervento chirurgico.

Così feci e, con mia sorpresa, la domenica mattina i dolori erano già scomparsi e, anzi, sperimentai un benessere e una vitalità insolite.
Non sapevo quale delle 3 terapie fosse stata la più importante, ma fui molto contento di aver evitato l'operazione.

Ad ogni modo, rinchiusi in un cassetto quella esperienza di digiuno convinto che un giorno, una volta laureato, l'avrei potuta utilizzare per far star bene i miei pazienti e curare casi anche difficili: sui libri che avevo letto si parlava anche di casi di guarigione di malattie decisamente più importanti di un'appendicite acuta.
Sapevo, però, che una volta laureato, non sarebbe stato facile proporre a qualcuno di digiunare anche perché, soprattutto a quei tempi, il digiuno era materia di equivoco, utilizzato spesso per protesta a scopi politici.
Di conseguenza, la mia esperienza continuava a restare nel cassetto e mi guardavo bene dal tirarla fuori perché sicuramente avrei rischiato di essere considerato quanto meno un medico strano.



Ultima Modifica 12 Anni 1 Mese fa da .

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12 Anni 1 Mese fa #241589 da HelterSkelter
Risposta da HelterSkelter al topic Re:la carta dei diritti del malato consenso implicito?
il medico in questione ha avuto molto culo, probabilmente non avendo fatto alcun tipo di accertamento, quella che lui pensava essere una appendicite di rilievo, era invece una semplice costipazione che non aveva sballato i suoi valori fino al punto da stare male...non credo che con la febbre da cavallo il dolore lancinante e una leucocitosi alle stelle avrebbe avuto il tempo di riflettere e porsi il problema se era il caso o meno di farsi operare..... :sarcastic:  buon per lui che l'argilla gli ha mattonato il problema....è ricca di nutrienti se non ricordo male, quindi il suo digiuno non è stato poi così totale  :sarcastic:  : Dal punto di vista chimico, le argille sono principalmente composte da silicati, alluminio e acqua in percentuali diverse.
La gran parte delle argille può essere definita come silicati idrati di alluminio e magnesio: la loro formula chimica generale è



base di numerose varianti.

Alla base di tutti i silicati vi è una struttura a tetraedro formata dalla combinazione del silicio con l’ossigeno con un catione (ione con carica elettrica positiva) di silicio al centro circondato da quattro atomi di ossigeno. I tetraedri sono collegati in anelli esagonali che uniti tra loro formano lo strato tetraedrico.
Un altro strato ha come motivo strutturale degli ottaedri formati da cationi di alluminio al centro, circondati da due atomi di ossigeno e quattro ioni idrossido (OH). Anche gli ottaedri sono collegati tra loro in anelli esagonali che uniti tra loro formano lo strato ottaedrico.
Dalla sovrapposizione di strati tetraedrici e ottaedrici, legati tra loro da un comune ione O, si ottiene il motivo strutturale fondamentale dei fillosilicati, chiamato pacchetto.

Questa è la struttura ideale della composizione di una pura argilla di silicati, ma in realtà le variazioni sono molteplici, perché silicio e alluminio possono essere sostituiti da altri elementi, come



Caratteri mineralogici
Le argille sono a tutti gli effetti dei minerali: se ne conoscono vari tipi, ma la loro classificazione è molto difficile, soprattutto perché esistono argille che possiedono proprietà intermedie tra una categoria e l’altra.

La maggior parte dei minerali argillosi sono fillosilicati (dal greco phyllos = foglia).
Questa definizione è dovuta alla struttura a strati degli elementi chimici che li compongono, cioè dei tetraedri di silicio e degli ottaedri di alluminio.
I fillosilicati possono essere distinti al loro interno in tre gruppi, a seconda della combinazione degli strati.
Esistono perciò:

argille a due strati (caolinite, allosite) composte da uno strato di tetraedri di silicio e uno strato di ottaedri di alluminio;
argille a tre strati (smectite, vermiculite, illite) con uno strato di ottaedri di alluminio tra due strati di tetraedri di silicio;
argille a strati misti (clorite) con strati alternati di diverso tipo.
Le caoliniti sono i minerali argillosi più comuni e diffusi.
[size=10pt]Oltre ai minerali argillosi, molte argille contengono quantità variabili di minerali non argillosi a grana finissima, come quarzo, calcite, pirite, ossidi e idrossidi di alluminio e ferro, sali solubili, prodotti organici e sostanze amorfe.[/size]

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12 Anni 1 Mese fa #241598 da Melissa
certo, che più la leggo e più mi pare una legge assurda..perchè, all'inizio tu  individuo ,hai il diritto di non curarti e di non fare ciò che il medico ti consiglia..ed è sacrosanto, ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita..
però, poi la stessa persona  che ha rifiutato l'intervento medico,il momento,  in cui è in pericolo imminente di vita , non ha più diritto, ne la libertà di decidere sulla sua vita .ed il suo diritto, viene annullato dal medico che deve curarlo anche contro la sua  volontà!!!  mi sembra un discorso privo di coerenza ...
ho capito bene è così che funziona ?
tutto questo, accade solo se la persona è incosciente o anche se è cosciente o semicosciente perchè la legge non lo spiega ?

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12 Anni 1 Mese fa #241644 da Leizer
Hai trovato il buco legislativo... Ecco perché oggi si parla di direttive anticipate, anche se sono solo una parola sulla carta per ora, in futuro chi lo sa...
Comunque se il medico ad oggi non interviene in un caso di emergenza (solo se paziente incapace di esprimere la propria volontà, quindi incosciente o incapace di intendere e volere) viene accusato di omissione di soccorso, reato penale...

Comunque scusate eh ma certa gente se la meriterebbe una peritonite (a patto che di appendicite si fosse trattato), non è dignitoso finire sotto i ferri??? mah...
Mi viene in mente quel pediatra che ha fatto morire una bambina diabetica perché le ha tolto l'insulina per darle un farmaco omeopatico... Alla fine muore chi non ha colpa...

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