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La morte..

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12 Anni 3 Settimane fa #246452 da
Risposta da al topic Re:La morte..

mi sembra più reale di quanto non lo fosse prima,ecco..

appunto, è quando ne si prende realmente coscienza che si hanno due strade(e questa presa di coscienza avviene nei giovani quando la morte si prende qualcuno che gli sta molto a cuore, prima semplicemente non pensavano che potesse riguardare loro stessi, in prima persona) come dicevo:
a)accettarlo
b)non accettarlo
quando avevo 10 anni è morta mia sorella, solo quel giorno ho compreso appieno che potevo morire pure io, e l'ho accettato con gli anni. Ci vuole un po' di tempo ma alla fine lo si accetta...oppure si diventa credenti. D'altra parte il cervello umano è una macchina di una potenza straordinaria, tanto da riuscire ad ingannare sé stesso.

grazie per l'aiuto!  :) scusami se sono un pò indiscreta nel chiedertelo.. tu credi in Dio?

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12 Anni 3 Settimane fa #246453 da
Risposta da al topic Re:La morte..

Ci è dato sapere quanto tempo abbiamo trascorso, ma non quanto tempo ci resta. Bisogna "vegliare e tenersi pronti". Quando muore una persona a noi vicina non possiamo che soffrire intensamente. Gesù pianse per la morte di Lazzaro. E' un esempio importante, anche per un non credente. Nessuno è impassibile alla morte altrui. Le mie sincere condoglianze Serena.


ti ringrazio..

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12 Anni 3 Settimane fa #246479 da jotha
Risposta da jotha al topic Re:La morte..

"vegliare e tenersi pronti"

tenersi pronti per cosa?

Per la morte. Può sopraggiungere in ogni momento.

Di me non resterebbe nulla, se non il ricordo... Non è per nulla piacevole

ti pare poco il ricordo? i poeti antichi dicevano di essere più grandi degli stessi eroi di cui cantavano, perché loro erano in grado di donare l'immortalità alle loro gesta, che altrimenti, per quanto grandi, sarebbero svanite nel tempo. Esisterebbe oggi Achille senza Omero? No.
Vivi la tua vita cercando di lasciare il mondo un po' meglio di come l'hai trovato e non avere paura.

Essere ricordato da qualcuno, e non per sempre, non è poco solo finché vivi. Magari tu verrai ricordato per la tua gloria poetica, o per quella di qualcun altro. Ma è davvero rilevante dopo la morte? Puoi morire più felice, sicuramente, ma l'ignoto dopo la morte? O peggio: il nulla?[/quote]

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12 Anni 3 Settimane fa #246517 da lucadoc
Risposta da lucadoc al topic Re:La morte..

grazie per l'aiuto! scusami se sono un pò indiscreta nel chiedertelo.. tu credi in Dio?

no non credo in Dio, non in quello comunemente inteso almeno. Ma non ho pretesa di sapere la verità, forse mi sbaglio o forse no. Diciamo che non la ritengo una materia indagabile dall'umano intelletto, per cui mi definirei agnostico.  :)

Per la morte. Può sopraggiungere in ogni momento.

memento mori dicevano i trappisti...

Ma è davvero rilevante dopo la morte? Puoi morire più felice, sicuramente, ma l'ignoto dopo la morte? O peggio: il nulla?

l'unico modo che ha un essere umano per divenire immortale è attraverso il suo ricordo. Dopo la morte non c'è l'ignoto, c'è la decomposizione dei tessuti. Nel momento in cui le tue sinapsi smettono di trasdurre gli impulsi e i tuoi assoni non hanno ATP sufficiente a far funzionare le pompe protoniche non hai motivo di preoccuparti perché non ci sei già più. Cioè vediamo di intenderci: io concepisco la vita come un equilibrio fragilissimo di reazioni biochimiche coordinate tra loro, se tale equilibrio si altera troppo la vita si interrompe. Se tu invece per vita intendi la presenza di un qualcosa di trascendentale, tipo "anima", allora il discorso cambia del tutto. In ogni caso tu puoi preoccuparti prima di tutto questo, ma la preoccupazione deriva dal fatto di non voler accettare che un giorno non ci sarai più. Ma come detto sopra, o lo accetti o non lo accetti. Non ti so dire come si possa fare ad accettare, ognuno avrà un suo modo immagino. Molti non lo accettano mai e ci sono vari e interessantissimi metodi prodotti nel corso dei millenni per esorcizzare il terrore che crea questo rifiuto della propria condizione.

Mortui Vivos Docent

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12 Anni 3 Settimane fa #246529 da jotha
Risposta da jotha al topic Re:La morte..
Ineccepibile dal punto di vista scientifico. Io non penso tanto ad un'anima, quanto alla mia coscienza; qualcuno potrebbe considerare i termini sinonimi, io ritengo che il primo sia stato fortemente 'compromesso' e che si associ comunemente alla religione. Piuttosto la coscienza: è nata dal nulla? Probabilmente si. E finisce nel nulla? Probabilmente si. Ma solo da un punto di vista scientifico. Io ho una grande considerazione della scienza. Ma tutti, credo anche te, ci facciamo delle domande che non competono, o almeno non ancora, la scienza. Cosa sarà della mia coscienza dopo la morte? Mette i brividi secondo me. Cosa sarà il mio corpo dopo la morte? Nulla di così straordinario, un processo di degradazione lo renderà polvere. Ma il mio pensiero? Non posso citare la fonte, ma avevo sentito che il cervello di una persona decapitata continua ad elaborare informazioni per 10 secondi dopo il taglio della testa. Cioè quello che tu hai descritto accade poco dopo l'esecuzione. Quindi il all'avvicinarsi del momento, al tendere di questa funzione a zero, cosa accade al mio intelletto? La mia anima ha davvero un peso, come dice il dottore di Haverhill? Sono considerazioni interessantissime a mio parere. Ringrazio per l'occasione di questo topic  :wink:

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12 Anni 3 Settimane fa #246544 da laDawkins
Risposta da laDawkins al topic Re:La morte..
Il tuo pensiero è la risultante di processi chimici che influenzano quelli psichici, per questo anche il nostro pensiero svanirà, così come i tuoi tessuti perchè non più nutriti.

Faremo un salto dentro al buio, non avremo pace, perchè nel centro dell'ignoto c'è una luce.. Se un cuore nasce marinaio, non potrai averlo, perchè non basta un altro cuore per tenerlo!

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